Magazine Diario personale

La produzione di meraviglia.

Creato il 13 maggio 2013 da Tazzina @tazzinadi

La produzione di meraviglia.

Gianluigi Ricuperati, La Produzione di meraviglia, Mondadori.


Una delle mie attività preferite è sempre stata atterrare. 
Non proprio atterrare, anzi. Più restare con i piedi per terra. Ma per storia, per realismo, per propensione alla. Alla? Non lo so. Alla fatica forse. 
Poi un bel giorno ho capito che la fatica più grande, e più bella, era invece quella di prendere il volo. Di provare a volare. Che per ciascuno di noi ha un significato diverso. Può voler dire cose piccolissime eh, non perforza chissàche. 
Che metafora gentile il volo. E perfetta. E sublime. Ed eterna. 
Penso, nel piccolo mondo delle mie letture, a Daniele Del Giudice, e al suo Staccando l'ombra da terra, uno dei primi libri che ho letto come adulta. Ma ancora prima. Il gabbiano Jonathan Livingston, che ha cambiato molte vite. O la incredibile morte di Antoine de Saint-Exupéry: morto in volo. Solo il genio che ha scritto Il piccolo principe (l'unico libro, insieme al Canto di Natale di Dickens capace di farmi piangere davvero, forte e sempre, tutte le volte, tutte). Solo quel genio poteva morire volando. Ma vivere volando. Sentendosi le sensazioni di volare nel cuore, nella testa.
Volare. Che è anche una delle più belle canzoni del mondo. 
Penso che un sogno così, infatti, non ritorni mai più.
Un sogno minuto, che si è svolto qualche sera fa, vicino al cielo. Per questa festa ho comprato un vestito verde, con degli aironi stampati sopra. Che volano. 
Non chiedetemi perché mi trovavo a una superfesta con gente bella bella in modo assurdo. Non che io non pensi di meritarlo, di stare in feste così belle. Tutti meritiamo felicità, e bellezza. Però dopo tanti anni di solitudine etc. etc. Ma ve li ho già raccontati i miei ultimi cinque anni? Insomma, per riassumere, dopo svariate peripezie da qualche tempo invece ho ricominciato a mettere il naso fuori casa. A metterci molta intenzione sul serio, a stare al mondo. Ho pensato: bene o male che sia, voglio stare insieme agli altri. Una persona cara oggi mi ha detto: "siamo animali sociali". Quando un tempo sentivo questa espressione pensavo: no, però io no. Invece oggi ho pensato: quanto è vero, quanto è giusto.
Da questo scrittore torinese ho imparato molte cose. L'espressione: "never explain, never complain", per esempio. Oppure il concetto di "c'è sempre tempo per riposare da morti, meglio vivere". Molte delle cose che so sui libri le ho imparate da lui. Anche talune che so della vita. Ho imparato a soffrire, a provare rancore, e a smettere di farlo. Ho imparato ad avere ragione, e poi torto. E poi ricomporre. Ho imparato altro.
Solo dall'alto si possono vedere con chiarezza le cose. E solo nel silenzio. Ecco altre due cose che ho imparato. 
Potete capire allora che quando ho letto questa storia che si svolge per lo più in aria, su un aereo da turismo, e che ha tra i protagonisti principali un personaggio muto (che si esprime soltanto utilizzando le carte, infatti è un campione di poker famoso e ricchissimo), ne sono rimasta impressionata. 
Il discorso che poi ho avuto il compito di presentarlo in una saletta della Pista del Lingotto (intendo la pista di atterraggio a un passo dal cielo su Torino che vedete qua sotto) (ecco cosa ci facevo lassù) ha fatto il resto.
Quando si dice, il destino. Voi credete al destino? Io non lo so. Di certo, il destino a quanto pare crede in me. 
Quello che ho capito in questo volo compiuto con questo romanzo è che Ricuperati, parlandone da scrittore, è un romanziere composto e ipercolto, i riferimenti sono tantissimi, io li so tutti, credo, ma li lascio scoprire a voi lettori. Vi dico solo che c'è Sebald, che secondo me c'è anche De Lillo, come ho detto durante la presentazione all'autore, il libro mi ha ricordato un sacco Punto Omega. 
C'è tanta esperienza di arte contemporanea, e di incomunicabilità. Di bisogno d'amore e di impossibilità. Di bellezza e di distruzione. Ci sono dei robot, che siamo noi, che stiamo tanto tempo al computer, che ci parliamo tutti quanti in questa maniera. C'è l'infanzia, c'è una madre, una ragazza bellissima, un paesaggio, una visione e un terremoto. E c'è la notizia che i diritti di questa storia sono stati venduti di recente in Francia, a Gallimard, che è un fatto molto bello. 
Dunque, come diceva Fellini in 81/2, è una festa la vita, viviamola insieme. 
Adesso spero insieme a voi di cominciare un momento festoso: da giovedì questo blog sarà uno dei 4 ufficiali del Salone del Libro insieme a The Chef is On The Table, Bellezza Rara, e Le millemila Cose da fare a Torino! Che sono semplicemente deliziosi. Spero ci seguirete in questa avventura fantastica.
Su twitter sarò anche @Incubatore e @booktofuture oltre al solito @tazzinadi
Poi mollo tutto e mi rifugio su un isolotto a Bora Bora! 
Man mano vi aggiorno su tutti gli appuntamenti, il primo è giovedì alle 14 in Area professionali per parlare di una ricerca promossa dall'AIE sui blog letterari e le vendite di libri, tema di cui vi avevo già raccontato qui a dicembre! 
Infine, dopodomani, il 16 maggio, esce in tutte le librerie dell'universo Il metodo della bomba atomica. Con LiberAria Editrice. Se volete saperne di più, sentitevi liberi di restare collegati. 
Vi voglio tanto bene. 

La produzione di meraviglia.

Prince. Una delle feste organizzate da persone belle e con tante idee e gentilezza.


La produzione di meraviglia.

Meraviglie.


La produzione di meraviglia.

La pista del Lingotto a Torino.


La produzione di meraviglia.

Nel bianco, dipinto di bianco.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :