Gli uomini sorridono, stanno imparando a conoscere il pregio della lentezza; fra poco torneranno ad amare la poesia.
Ve l'immaginate un'Italia che elegge, quasi con un plebiscito, un trans come Presidente del Consiglio? Un'Italia in cui c'è ancora la Città del Vaticano, ovviamente.
E ve l'immaginate un'Italia che ha come Presidente della Repubblica una donna, in cui sono state abolite le auto diesel e a benzina e la gente viaggia in bus, che ha introdotto una patente per poter votare, perché sì, il voto è un diritto ma anche un dovere e bisogna farlo con cognizione, un'Italia in cui c'è un ministro dell'istruzione che sa cosa sta facendo e la Chiesa non si immischia negli affari di stato?
Oggi sembra non solo impensabile, ma anche inimmaginabile, visto che nemmeno ci si riesce a mettere d'accordo su una cosa tanto semplice e tanto naturale come dare a tutti gli stessi diritti.
Nelson Martinico e Federico Ligotti nel loro La proprietà transitiva, pubblicato da Edizioni Spartaco, immaginano un'Italia così. Un'utopia, certo, ma che nel loro libro prende forma, anche se ci ha messo anni per potersi realizzare, ma che potrebbe davvero funzionare e cambiare le sorti del paese.
Il libro parte più o meno ai giorni, nel 2010, in un piccolo paese del sud Italia, dove c'è una fabbrica che all'apparenza da lavoro a tutto il paese ma in cui avvengono inspiegabilmente molte morti bianche, rigorosamente assicurate, e dove basta avere le conoscenze giuste nei posti giusti, per prendere una laurea. E qui che vive Alessandro Giacobbe, giovane idealista, abbandonato dal padre quando era bambino, e trans dal nome bellissimo, Princesa. Un uomo che crede che il paese si possa ancora salvare, se si riuscirà a dare il potere alle persone giuste. Lo stesso Alessandro Giacobbe, nel 2045 diventa Presidente del Consiglio, grazie anche all'appoggio della Chiesa, e inizia davvero a cambiare il paese, a disfare tutti quei meccanismi che lo hanno portato alla distruzione.
Ma anche quando le utopie sembrano diventare realtà, il passato è davvero troppo difficile da cancellare.
La proprietà transitiva è un affresco fedelissimo della società di oggi quando parla del 2010 e una visione perfetta di quello che invece sarebbe bello diventasse quando si sposta nel 2040. Nelson Martinico e Federico Ligotti non fanno sconti a nessuno quando parlano del mondo di oggi, mettendo in luce, in modo ironico, provocatorio e forse per questo ancor più drammatico, tutte le problematiche e le porcherie che vengono fatte oggi da chi ha il potere e i mezzi per farlo.
È bello sognare insieme ad Alessandro Giacobbe un mondo migliore, è bello immaginare un luogo dove la corruzione, la raccomandazione e gli imbrogli non siano più all'ordine del giorno, un mondo in cui si voti con cognizione di causa e in cui si torni ad amare la poesia.
La proprietà transitiva è un libro amaro. Un libro che fa capire ancora di più in che stato si trova il nostro paese (perché, per quanto forse in alcuni punti la situazione venga un po' esasperata, non è poi così lontana dalla realtà) e che fa riflettere a lungo su cosa bisognerebbe cambiare. Sperando che un giorno arrivi una Princesa e ci riesca davvero.
Titolo: La proprietà transitiva
Autore: Nelson Martinico - Federico Ligotti
Pagine: 232
Editore: Edizioni Spartaco
Anno: 2015
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formato brossura: La proprietà transitiva