Non sono trascorsi nemmeno due mesi da quando ho scoperto l'opportunità di una borsa di studio extraeuropea. Mi sembrava di avere USA, Argentina, Brasile e Russia a portata di mano. Anzi, sfiorabili con un dito.
Be', non ho più fatto domanda.
Senza rifare tutti i giri di parole (di cui abuso sempre troppo) di cui ho scritto allora, e analizzando la cosa un po' più oggettivamente tempo dopo, ho capito che non ne ero veramente convinto; almeno non quanto lo era stato prendere parte al progetto Erasmus.
La mia laurea, che per ora continua a rimanere un'entità fluttuante non meglio definita, purtroppo non concede di poter sostenere molti esami in sede straniera, oltre a quelli che ho già fatto. Ah, queste benedette scienze sociali, in cui ciascuno, dal singolo individuo a uno Stato intero, può dire quello che gli pare. Avessi scelto una scienza esatta...
Mi sarei ritrovato coi tempi sballati, perché durava tipo metà anno da luglio a dicembre.
Non sapevo una parola di portoghese, tanto meno di russo. Spagnolo ok, ma da qui a impararlo bene prima di partire. Inglese vabbé, a parte che è da rispolverare, e poi quelli di juris venivano disincentivati, perché la facoltà ha accordi con le uni sudamericane e quelle USA sono riservate ad altre facoltà, stando a ciò che dicono loro.
E vabbé. Sarà per la prossima volta (?).
Ma chi sto prendendo in giro? La verità è che ho comunque voglia di prendere e partire e andare da qualche altra parte, visitare qualche altro posto. Sì, ma dove? Intanto che ci penso, quest'estate un bel viaggetto e un Interrail non me li leva nessuno. Che dall'ultima volta sono due anni che lo dico e non lo faccio. Si accettano consigli sugli itinerari di viaggio - io pensavo Europa dell'Est o penisola iberica...!
Pulchra vobis;)
LuciusDay
Magazine Società
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