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La prostituzione è libertà sessuale ed emancipazione?

Creato il 07 febbraio 2011 da Risibilmostra

 

La prostituzione è libertà sessuale ed emancipazione?

Foto ADHIYAMAAN

La prostituzione, maschile e femminile, è libertà sessuale ed emancipazione? Cosa c’entra la libertà sessuale con la prostituzione? Chi si prostituisce non è libero, né sessualmente, né mentalmente e tantomeno socialmente. Chi lo fa mercifica corpo e/o mente per raggiungere un obiettivo più o meno immediato: soldi, lavoro, contratti, pagare debiti, permettersi un’esistenza senza l’affanno quotidiano del tirare avanti a fatica. Quanti nel prostituirsi affermano la propria libertà lo fanno spesso in maniera consolatoria edulcorando il linguaggio, rendendolo apparentemente accettabile: escort al posto di prostituta, di mign…., di putt…, di zocc…. Il mascheramento linguistico serve a nobilitare un’attività non dissimile da quella postribolare se non forse per il corrispettivo in denaro. Lo stesso avviene naturalmente anche al maschile, gigolò è senz’altro meno connotante del romanesco marchettaro o pu….o, ma quello che viene richiesto non di differenzia molto nel tempo e nello spazio. Non parliamo poi di emancipazione. Emanciparsi significa accedere a uno stato di autonomia attraverso la cessazione della dipendenza (dell’assoggettamento) da una qualche autorità o potestà. Chi si prostituisce si assoggetta ad un rapporto in cui è chiaro che il superiore dispone di denaro e impone e l’inferiore lo riceve in cambio subendo. La libertà sessuale, bandiera delle lotte del tanto vituperato ‘68, per essere chiari, non è la libertà di vendersi ma la libertà di esprimere una sessualità liberata dai tabù atavici e quindi responsabile e piena. La prostituzione o comunque la si voglia chiamare è negazione di ogni libertà per il/la prostituto/a e l’iterazione di un rapporto in cui l’utilizzatore è l’archetipo del potere che asserve e degrada, degradandosi.



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