Sono sempre stati un sogno nel cassetto, non perchè li ritenessi particolarmente irraggiungibili, ma semplicemente dovevo trovare il momento giusto: sto parlando dei calzini!
Quest’anno in particolare, il pallino continuava a frullarmi in testa e mi sussurrava, nei momenti più inaspettati ‘calzini…calzini….calzini…’
Un chiodo proprio! Ero pronta a capitolare e l’occasione si è presentata quando ho conosciuto le nostre amiche del Crowdknit Cafè di Pedavena, in particolare Stefania che, già al nostro primo incontro, tricottava con perfetta nonchalance, un bellissimo paio di calze con il gioco di ferri.
Ammirazione allo stato puro, e anche un p0′ di….non dico invidia, quella no, ma quel vago senso di rosicaggine
Tutto ciò fino ai primi di novembre, quando abbiamo partecipato al Crowdknit Cafè di Pedavena e qui, Novellina, la simpaticissima mamma di Stefania, mi ha iniziato alle meraviglie del calzino!
A dir la verità, mi ero già attrezzata con parecchie riviste sull’argomento, però le spiegazioni avevano un nonsoche di incomprensibile, gli schemi, pur bellissimi, mi frustravano con la loro sfacciata pretesa di essere semplici, e le spiegazioni davano per scontato un po’ di cose…per nulla scontate!
Ma adesso avevo a disposizione esperte sull’argomento, non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione! Messo da parte, per una sera, il mio impegno per il progetto ‘Dal Rosa al Rosso’ (non me ne vorranno le amiche del Tempo Intrecciato
), ho assillato per una sera Novellina per carpirle tutti i trucchi per confezionare il calzino perfetto e lei, pazientemente, mi ha seguita passo passo.Armata di ferri circolari e Ipad, ho trovato subito il primo ostacolo; Novellina lavorava con gioco di ferri, quindi ho cambiato registro, messo da parte i miei ferri circolari e rispolverato una tecnica con la quale, sinceramente, mi sono sempre trovata benissimo, il gioco di ferri.
Il secondo ostacolo è stato la tenuta del filo; Novellina teneva il filo con la tecnica English, quindi con la mano destra, facendolo girare 2 volte intorno al mignolo e poi passato sull’indice, che con un veloce movimento lo montava sul ferro. Tecnica che proprio non mi riusciva, perchè tenendo il filo con la destra, mi veniva più semplice accompagnare il filo con tutta la mano, movimento però che mi costringeva ad un inutile passaggio e spreco di tempo. Pensandoci un attimo, ho superato il problema, lavorando con il gioco di ferri ma con tecnica Continental, quindi tenendo il filo con la mano sinistra.
Convintissima ormai di essermi portata a casa la conoscenza, dopo qualche giorno, scelta l’Aquilana per fare la prova del primo paio di calzini, mi sono messa di buona lena e piena di entusiasmo per confezionare il mio primo calzino; nessun problema con la gamba, una lavorazione a coste 2/2 con gioco di ferri.
Tutto liscio anche per l’esecuzione del calcagno….infine eccoci al tallone!
Purtroppo i miei appunti presi su Ipad non mi sono stati di grande aiuto…fatto e disfatto il tallone per circa 15 volte, ho deciso di chiedere aiuto su Crowdnitting
Ed ecco che, ai miei disperati appelli ha risposto Stefania che, in diretta su Whatsapp, mi ha seguita passo passo nella soluzione di tutti i miei problemi, facendomi capire gli errori e suggerendo pazientemente consigli e trucchi.
Così sono riuscita a portare a termine sia il tallone ed il gherone, ossia quel motivo che si crea lateralmente al calzino facendo una serie di diminuzioni, in modo tale da formare il passaggio fra il tallone e il piede.
Ecco quindi la teoria del calzino, per la pratica…beh, avete il contatto su Whatsapp?!
Avviare con il gioco di ferri 56 maglie e distribuirle su 3 ferri, lavorare in circolare per 50 giri.Diminuire 4 maglie, ottenendo 52 punti, e proseguire a maglia rasata per altri 14 giri.A questo punto, suddividere il lavoro a metà, quindi 52:2=26 su di un ferro, gli altri 26 punti suddividerli a metà sugli altri 2 ferri; si otterranno quindi 26 punti + 13 +13 su tre ferri.Proseguire sulle 26 maglie (dietro del calzino) per formare il calcagno, partendo sul diritto del lavoro, senza mai lavorare la prima maglia, per 18 giri.Terminati i 18 giri, iniziare il tallone sul rovescio del lavoro: lavorare 11 maglie a rovescio, ancora 4 maglie (che saranno le centrali) poi 2 maglie insieme a rovescio, infine 1 maglia.Girare il lavoro sul diritto: passare il primo punto (l’ultimo lavorato), lavorare a diritto le 4 maglie, 1 accavallato prendendo l’ultimo punto lavorato più un punto di quelli lasciati in sospeso, più 1 altro punto a diritto.Girare il lavoro e lavorare a allo stesso modo finché si sono lavorati tutti i punti sospesi, ne dovrebbero rimanere 16; il risultato dovrebbe essere una conchiglia con un motivo a triangolo. A questo punto, riprendere i punti laterali, quelli risultati dalla lavorazione separata del tallone, riprendendo il filo più interno, così che ne risulti un bel bordo, per le misure indicate dovrebbero essere 9.Ora, dovremmo avere 16 punti sul tallone, 9 su entrambi i lati, 13 + 13 che avevamo lasciati sospesi.Per il gherone, iniziare a diminuire ai lati (i 9 punti ripresi) in questo modo; diminuire l’ultimo punto dei 9 laterali ripresi, nella parte superiore, verso la gamba, effettuando 1 accavallato, lavorare i 13+13, diminuire il primo punto degli altri 9 laterali, lavorando 2 maglie insieme, infine lavorare i punti del tallone.Ripetere fino a che, sui lati, rimarranno 17 punti (4 dei 9 ripresi + 13 sospesi).A questo punto avremo diminuito e creato il gherone.Formare il piede, proseguendo la lavorazione con gioco di ferri per 50 giri.A questo punto bisognerà formare la punta del piede, quindi bisognerà iniziare a diminuire, con accavallati regolari, in base al modello, fino a rimanere con 2 punti per ferro.Io ho scelto la diminuzione a fascia; ho diviso le maglie su 4 ferri in questo modo, 13+12+12+13, diminuendo 4 maglie ogni due ferri per 4 volte così; lavorare 10 maglie, poi 1 accavallato, 2 maglie diritte, 2 maglie insieme, 18 maglie diritte, 2 maglie insieme, 2 maglie diritte, 1 accavallato, 10 maglie diritte.Ripetere le stesse diminuzioni ogni ferro fino a rimanere con 2 maglie per ferro, controllando che le 2 maglie diritte tra le due coppie di diminuzioni, siano sempre lavorate regolarmente, così da formare un motivo a fascia ai lati della punta.Tagliere il filo a circa 20 cm e passarlo all’interno dei punti rimasti, con un ago a punta arrotondata. Tirare il filo e saldare all’interno.Per ottenere la punta si può effettuare anche diminuzione a stella; in questo caso le diminuzioni non si eseguono ai due lati bensì a distanza regolare su tutta la punta. Per eseguire questo tipo di diminuzione occorre avere un numero di maglie pari.Che ve ne pare?! io sono strafelice…adesso chi mi ferma più?!
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