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La prova che Dio non esiste. O che se esistesse…

Creato il 13 gennaio 2014 da Signorponza @signorponza

Come avrete ormai capito, questo è un blog che si occupa solo di temi importanti. Negli ultimi tempi stiamo alzando sempre di più l’asticella e la dimostrazione è, ad esempio, l’arrivo della rubrica sulla religione di Leone Lewis.

Oggi vorrei spingermi ben oltre, avventurandomi in un’approfondita riflessione filosofica e teologica. Vorrei infatti dimostrare una volta per tutte che Dio non esiste e, per farlo, vorrei parlare di due cose: denti del giudizio e peli. Sono queste le prove inconfutabili della non esistenza del Creatore.

Partiamo dai denti del giudizio, meglio conosciuti come i principali responsabili  dei miei ultimi giorni di vacanza trascorsi in un letto di dolore che solo il mio amico Toradol ha potuto alleviare. A che cosa servono i denti del giudizio? A niente. Fanno solo casino. Si svegliano da un giorno all’altro e decidono di crescere, ignorando che ci sono altri denti all’interno della bocca che si sono guadagnati il loro spazio dopo anni e anni di onorata attività. In pratica sono come i tipici italiani furbi che vedono una coda e che decidono, a gomito alto, di farsi strada e piazzarsi vicino all’inizio perché “prepotenza” è l’anagramma del loro nome. Come se non bastasse, si trovano in una posizione piuttosto critica e difficile da raggiungere, così che le carie e la cattiva igiene ci sguazzano come Zio Paperone in una piscina di dollari.

La prova che Dio non esiste - Zio paperone

E quindi che si fa? Bisogna estrarli. Ovvero soffrire dopo aver già sofferto perché ‘sti stronzi volevano uscire. Insomma, per semicitare l’indimenticabile Gerry Calà: “inculata, doppia inculata e inculata coi fiocchi”. Gli unici a gioirne sono ovviamente i dentisti. E questo mi fa sospettare dell’appartenenza di Dio alla categoria (sempre ammesso che esista).

Ma veniamo ai peli. Queste inutili, fastidiose e antiestetiche creazioni del Demonio. A che cosa servono? Come i denti del giudizio: a nulla. Avevano un senso migliaia, ma che dico migliaia, milioni di anni fa quando eravamo ancora più simili a scimmie che a uomini e dovevano darci riparo dal freddo. Ora per fortuna ci pensano i vestiti di Zara a ripararci, dunque i peli hanno esaurito la loro funzione. Nonostante ciò, continuano a crescere inesorabili. Costringendo, soprattutto le donne, a ripetute sedute dall’estetista o sul bidet in compagnia dell’amico Silk-Epil. Potrebbe anche essere che Dio abbia a cuore il posto di lavoro delle tante estetiste che operano nel mondo. O forse il Signore Onnipotente è anch’egli un estetista?

La prova che Dio non esiste - Gesù peli

Per non parlare dei problemi che i peli stessi possono causare. Io (e soprattutto il mio portafogli) li conosciamo bene, ma so anche di non essere l’unico al mondo. Il mio dermatologo ovviamente ne gioisce, così come i produttori di creme e intrugli vari che mi tocca prendere. Forse Dio, più che essere un estetista, è un dermatologo?

Oppure, e permettetemi la provocazione senza mandarmi di fronte alla Santa Inquisizione, il Creatore non è poi così intelligente come ci vogliono far credere? D’altronde quale motivo avrebbe di dotarci di denti del giudizio e peli che sono solamente inutili?

Allora forse preferisco pensare semplicemente che queste sono le prove della non esistenza di Dio.

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Il post La prova che Dio non esiste. O che se esistesse…, scritto da Signor Ponza, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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