Il cronista del Resto del Carlino riporta una intervista a Nicodemo Gentile, legale di Parolisi: ”Noi siamo partiti da questo elemento e dal fatto che tutti i giudici (quelli di Ascoli e Teramo e dopo anche quelli del Riesame dell’Aquila) hanno basato il loro impianto accusatorio sul dato della morte così come definito dall’autopsia di Adriano Tagliabracci: tra le 14.30 e le 15.10. Ma secondo i nostri consulenti ci sono anomalie e elementi totalmente inaffidabili”. Due esperti in materia di autopsia, due illustri medici legali, ovvero il dottor Varetto ed il dottor Vasino, le cui perizie fanno parte delle prove della difesa sostengono che ” il parametro utlizzato per circoscrivere l’ora, lo svuotamento del contenuto gastrico, per unanime consenso della comunità scientifica, è il parametro (tra i tanti che servono per individuare l’ora del decesso) meno affidabile e può indurre a errori grossolani. In Inghilterra non è neppure preso in considerazione. Il contenuto gastrico sarebbe dunque una prova di innocenza per Parolisi, i legali per procedere all’incidente probatorio hanno richiesto la riesumazione della salma martoriata della povera Melania Rea.
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