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La psiche dietro la pancia

Creato il 03 marzo 2011 da Dietedimagranti

In un precedente post avevo parlato della rilevanza della psiche sul dimagrimento in particolare sulla dieta dimagrante inconscia.

In questo  post esamineremo l’importanza e il legame con la psiche di alcuni comportamenti che ci coinvolgono tutti.

Iniziamo ….

Quante volte mangiamo spinti da un impulso irrefrenabile, convinti da vocine che echeggiano nella
nostra testa e che non riusciamo ad ignorare ?
Il cervello controlla ogni attività del nostro corpo sia essa volontaria o involontaria e quindi anche
l’alimentazione e tutto ciò che le orbita attorno è controllata da esso.
E’ il cervello che ci fa sentire la fame, che ci dice di continuare a mangiare o di smettere.
Alcune persone ingrassano o dimagriscono perché non riescono a leggere i messaggi che il cervello
lancia al nostro organismo, o perché dei retaggi psicologici inconsci agiscono sulla nostra
alimentazione.
Non mi sto riferendo ad anoressia e bulimia, patologie ben note e complesse che non rientrano in
questo campo.
Voglio analizzare quei casi che interessano le persone che non riescono a scindere la psiche dalla
pancia.
Quante volte si mangia per noia ? Quante volte si sente fame ma se ci si impegna in qualche cosa ci
si dimentica addirittura di pranzare o di cenare ?
Questo accade perché alcuna persone non sono in grado di elaborare una risposta diversa alla
sensazione della noia che non sia quella di mangiare.
E’ inevitabile che mangiare ci coccoli e ci faccia stare bene, è uno dei piaceri della vita, ma
purtroppo se fatto in maniera sconsiderata porta a delle conseguenza poco piacevoli.
La fame d’altronde non è una sensazione fisica come il freddo ?
Se sentiamo freddo mentre non stiamo facendo niente cosa facciamo ? Ci alziamo e andiamo a
coprirci e se non lo facessimo ma cominciassimo a fare qualcosa continueremo a sentire freddo,
perché non abbiamo risposto all’impulso lanciato dal cervello nel modo esatto.
Nel caso del cibo non accade.
Se ci annoiamo, invece di alzarci e fare qualcosa mangiamo.
Ma questo risolve il problema ? Fa si che la noia finito di mangiare non ritorni ?
Assolutamente no, ritarda il problema di una decina di minuti.
E’ fondamentale quindi imparare a leggere i messaggi che il cervello ci manda sullo stato del nostro
organismo e del nostro corpo, e imparare a dare le risposte esatte.
Discorso similare ma in alcuni tratti diverso va fatto per le persone che mangiano spinti da retaggi
inconsci che li governano.
Ci sono persone che mangiano in maniera sbagliata spinti da doppie personalità autolesioniste,
persone che si abbuffano spinte dal senso di colpa per qualche cosa, trovando così il modo di
punirsi.
Questi casi purtroppo sono più complessi perché a volte non riusciamo neanche ad identificare
questi problemi e a trovare una soluzione ad hoc.
Per questo tipo di problematiche la soluzione migliore è quella di rivolgersi a qualcuno che possa
fornirci un aiuto psicologico adeguato che ci aiuti a trovare la fonte di questa nostra fame
insaziabile.
Il cibo non può e non deve essere la risposta a tutto.
Si mangia per vivere, non si vive per mangiare.

Un saluto da diete dimagranti…


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