No, non siamo stati colpiti da un meteorite come potrebbe accadere a chi frequenta le esposizioni di Cattelan. Bensì in casa Ied avvertiamo profumo d’esami prima ancora che incomincino le frequentazioni. E cosi eccoci operosi e rei di aver trascurato i nostri lettori.
Stasera non voglio tediarvi, anzi, voglio strapparvi un sorriso. Per questo chiamo in causa il buon vecchio Harvey che spero possa essermi d’aiuto. Siamo di fronte ad una pubblicità della pubblicità. Alla pubblicità che si autoreferenzia, alla pubblicità che si definisce “necessaria“. Purtroppo, che possa semplicemente suonare brutto o essere l’adagio frutto di un sistema capitalistico, tutto ciò è molto vero.
La pubblicità è informazione. Ed è molto utile. In qualche caso è addirittura indispensabile.
Ed è qui che entra in gioco il buon vecchio Harvey. Sappiamo come la pubblicità goda di ben poca stima tra i comuni mortali e per questo si cerca un approccio più divertente e meno diretto rispetto al “Compra il tuo spazio QUI”. Nello spot infatti, che all’inizio ha tutta l’aria di una sociale, passa il messaggio ma tramite l’ironia e il sapersi un pò prendere in giro tipico del vero advertising.
Bello l’approccio, forse un po’ meno la realizzazione, per una campagna che lancia un semplice messaggio in maniera differente. Ha tutta l’aria di uno spot che ricorderemo a lungo (o che semplicemente butteremo nel dimenticatoio). Un fatto è certo: il pubblicitario è un mestiere da cani.