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La pubblicità è l'anima del commercio

Creato il 03 febbraio 2012 da Sadica @sadicamente
Sovente, mi si chiede come poter al meglio far conoscere la propria attività: sia essa legata a una azienda, una passione o a uno specifico prodotto.
I canali pubblicitari sono infiniti: l'unico problema iniziale da affrontare è il budget.
Quanto si è disposti ad investire nella pubblicità? Si può fare pubblicità con un piccolo investimento?
Con l'avvento di internet, la pubblicità ha trovato una nuova valvola di sfogo: uno spazio a disposizione dove circolano milioni di utenti, per le svariate ragioni.
Internet è per questo diventata una piazza dove poter mettere in mostra la "mercanzia": occorre avere però una conoscenza approfondita dei canali che si intende utilizzare per non gettare denaro a vuoto, ma anzi, trovando la soluzione migliore a un costo inferiore.
Senz'altro Google Adwords è un ottimo strumento pubblicitario per farsi conoscere sul motore di ricerca per eccellenza: i piccoli annunci pubblicitari che appaiono ogni qual volta fate una ricerca su internet, sono utili per farsi trovare rapidamente dai possibili clienti. Questi annunci si basano su delle parole chiavi: ovvero quelle stringhe di parole che l'utente usa per fare la sua ricerca.
Certo, più è elevato il budget investito nella campagna e più si ha la possibilità che il proprio annuncio risulti in bella vista e che sia cliccato dall'utente, in quanto chi avvia la campagna avrà "comprato" le parole chiavi che faranno scattare il suo annuncio in pole position.
In questo caso, il cliente pagherà soltanto i "click" realmente cliccati dall'utente, anche se si può impostare la campagna per "impression", ovvero per numero di visualizzazioni dell'annuncio.
L'annuncio, può essere impostato secondo alcuni parametri specifici, dettati dal prodotto e dalle esigenze del cliente: ovvero impostare il luogo di provenienza (la città o la nazione specifica dove volete che compaia l'annuncio), la lingua, etc.
Un altro gigante in fattore pubblicitario è Facebook: con il suo enorme bacino di utenti (oltre 800 milioni le ultime stime), è una fetta appetibile per tutti coloro che intendono investire.
Con un budget minimo, si possono andare a centrare con precisione (stando ai dati forniti da FB) gli utenti che fanno al caso della nostra campagna pubblicitaria: quindi, selezionare la città (persino un piccolo paesino), l'età di riferimento, gli interessi del nostro target e far confluire gli annunci verso un'unica direzione.
Questa può essere una pagina Fan o un sito internet.
Personalmente, credo che la piattaforma FB sia più indicata nel momento in cui si voglia avere una interazione più viva con il proprio cliente, più vicina di quanto possiate credere.
Anche la campagna FB è composta da un annuncio, ma di fatto esso non si basa sulle parole chiavi come accade per Google, bensì sugli stretti parametri forniti durante la nostra campagna.
Vale il medesimo meccanismo per quanto concerne il budget: più si investe e più si avranno riscontri. Ma tutto sommato, si può ben sperimentare e ottenere dei discreti risultati con un modesto budget.
Twitter, dopo aver tentato di introdurre annunci pubblicitari, ha dovuto rimuoverli a causa delle lamentele degli utenti: ma la pubblicità si può effettuare acquistando i famosi "trend", ovvero le parole chiavi più ricercate dagli utenti, di modo tale che quelle conducano all'origine di quel movimento. A volte, come è successa alla campagna del Mc Donald, ciò si ritorce contro: gli utenti, anzichè segnalare storie positive, hanno iniziato a condividere esperienze negative riguardo la famosa catena di fast-food.
Monitorare la campagna è quindi importante: un tempestivo intervento, ha evitato quindi che la cosa degenerasse, creando ulteriore pubblicità negativa. Ciò vale per ogni strumento a vostra disposizione.
In questo periodo Twitter sta anche affrontando il caldissimo tema della censura: ha difatti deciso che bloccherà contenuti illeciti o considerati pericolosi, in un determinato paese, ma non a livello globale. Ciò significa che un trend o un twitt può essere rimosso (informando l'utente sull'accaduto) ad esempio in Italia, mentre in Francia potranno continuare a leggerne senza problemi. Da Twitter assicurano che comunque le proteste sociali e le rivolte non saranno censurate... ma sarà così?
Infine, non dimentichiamoci di Google +: che impatto avrà sulla pubblicità?
Con l'introduzione del nuovo social di Google, in realtà si dovrebbe andare a colmare quella distanza tra annuncio, cliente e venditore: difatti, è possibile creare delle pagine di attività (commerciali, fans, private) alle quali magari collegare il proprio annuncio pubblicitario.
Ma sono svariati i social e i modi per fare pubblicità su internet: anche da parte di coloro che invece, vogliono guadagnare semplicemente ospitando annunci o scrivendo articoli.
Di questo, ne parleremo in un altro capitolo.

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