Quello che segue è il testo della pubblicità Unicredit, che mi è capitato di ascoltare spesso in radio, in questi giorni:
Cos'è un'azione concreta? È aiutare un amico, è non ostacolare la carriera della tua compagna, è non temere di esporsi per sostenere una questione di principio.
Se sentite anche voi il bisogno di azioni concrete, partecipate all'aumento di capitale Unicredit, investite in una grande banca, per far crescere insieme un grande Paese, il nostro.
[...]
Ebbene, ascoltandola mi sono indignato.
Ho trovato veramente fuori luogo quel tirare in ballo i rapporti umani quando si sta vendendo un prodotto, agganciando il concetto di "azione concreta" da quell'ambito a quello dell'aumento di capitale, che è la vendita di azioni della banca. È quasi ridicolo, poi!
Sì, si tira in ballo il sentimento nazionale per spronare all'investimento in una banca italiana, ma, a parte avere fastidio anche per quello, trovo spregevole che si parta dalla nostra umanità, quando qui ci sono in ballo solo i soldi.
Riguardo il sentimento nazionale, trovo che debba essere scomodato per questioni più importanti, e che la scelta su chi premiare sia da fare in base alla qualità, alla competitività, non all'italianità o meno.
Interessante poi il contenuto: perché mai avranno scelto, per esempio, proprio "non ostacolare la carriera della tua compagna"? Credo che "aiutare un amico" risulti tutto sommato una classica buona azione, ma quella frase non è una a cui pensi subito. E poi, perché proprio al femminile? Secondo me chi l'ha scritta è una "creativA", mi sembra una spiegazione plausibile.
Bene, cara pubblicità, sarai contenta: ho scritto questo articolo per una questione di principio.
Ma le azioni concrete, non saranno certo le tue.