Magazine Società

La Puglia non abbasserà le tariffe dell’acqua, nonostante l’ok del referendum

Creato il 27 giugno 2011 da Lalternativa

La Regione Puglia, che adesso ha un acquedotto totalmente pubblico, non diminuirà le tarriffe dell’acqua nonostante, con l’ultimo referendum, sia stata abrogata in tutta Italia la norma che prevede la remunerazione di almeno il 7% dei capitali investiti da chi gestisce la risorsa idrica.

Come mai? Ad essere sinceri, non cìè molto di cui meravigliarsi. In fondo Vendola non ha mai detto di voler abbassare le tariffe, bensi’ di metterle al riparo dai rialzi derivanti dalla loro esposizione a logiche di mercato. E’ ovvio – secondo il ragionamento portato avanti da tutti i sostenitori dell’acqua pubblica – che se l’acqua e’ gestita dai privati, corre automaticamente il rischio di rispondere piu’ a logiche di profitto che di bene comune.

E oggi, nel corso della presentazione del bilancio 2010 dell’Acquedotto pugliese, Vendola e l’assessore alle Opere pubbliche, Fabiano Amati, incalzati dai giornalisti, hanno spiegato che ”in Puglia la remunerazione del capitale investito del 7% è un costo: quello che pagheremo ogni anno fino al 2018 sul bond in sterline pari al 6,92% contratto durante la gestione dell’era Fitto”. ”In Puglia – ha aggiunto il governatore – in realtà non siamo di fronte alla scelta di abbassare la tariffa del 7% e di conseguenza gli investimenti perché quella remunerazione non è utilizzata, come dovrebbe, per gli stessi investimenti, ma rappresenta la copertura di un debito e quindi dal punto di vista finanziario un costo”.

Adesso, la domanda che si pongono in particolare gli oppositori del presidente Vendola, è la seguente: perche’ il presidente della Regione Puglia non ha detto prima del referendum che le bollette dei pugliesi non sarebbero mai state abbassate? E purtroppo la risposta data da Vendola non è stata delle migliori: ”Nessuno me lo ha chiesto”, ha detto, lasciando un po’ tutti a bocca aperta e, osiamo dire, anche un po’ asciutta.

 


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :