La pulzella Loredana e i Wu BIP contro la censura
pero’ a favore della più bieca censura stalinista
di Iannozzi Giuseppe
Il DDL, comma 29, rischia di far chiudere i battenti a Wikipedia in italiano: un fattaccio gravissimo questo, che di fatto mira a instaurare una dittatura e un controllo su persone e accadimenti denunciati o portati all’attenzione dell’opinione pubblica. Si finirà come in Cina, in Russia, a Cuba, dove la Rete non è?
Non si sottovaluti dunque la censura, anche per quelle che potrebbero sembrare bagatelle populistiche: senza la denuncia che si fa in Rete, le lavoratrici in nero che hanno tragicamente perso la vita… oggi, domani, posdomani non avrebbero neanche un rigo su i quotidiani o in Rete, perché il DDL non lo permetterebbe: si verrebbe subìto accusati d’aver pubblicato notizie non veritiere, non corrispondenti alla realtà.
Temo ci sia ancora poca o nulla chiarezza sul concetto di diffamazione e su quello di satira: una satira è anche un atto diffamatorio? E un intervento critico è anche un atto diffamatorio? Per alcuni parrebbe proprio di sì.
Non faccio nomi, ma su alcune librerie online, in particolare una, è quasi impossibile lasciare dei commenti negativi ai libri, per cui chi osa inviare un commento critico negativo a un libro (soprattutto se trattasi di un romanzo di un qualche autore italiano ancora in vita, quindi esclusi i classici) questo non viene pubblicato punto e basta. Censura preventiva? La critica, e parlo di critica, non di manifestazioni di insofferenza verzo Tizio o Caio o Sempronio, quando è negativa non passa. Capisco, ma entro certi limiti solamente, che la libreria online si sia prefissa il compito di vendere; ma censurare a priori le osservazioni critiche negative che i lettori portano su i libri, questo è un fattaccio molto grave.
Nonciclopedia fa della satira, che può piacere o non piacere: ma quanta satira si fa in televisione, ad esempio, e che definire di dubbio gusto è comunque fargli un complimento? Quando uscì “Il cimitero di Praga” di Umberto Eco, l’Osservatore Romano fu tra i primi a tacciare l’autore di antisemitismo, dimostrando così di non aver capito un’acca. Gli fecero eco altre voci disinformate e ignoranti. Intervenne anche Moni Ovadia in difesa del lavoro di Umberto Eco, leggendo delle pagine del romanzo davanti al pubblico per dimostrare quanto fossero infondati certi sproloqui di alcuni sedicenti critici.
Arrivo ora al punto: le operaie, che lavoravano in nero per 14 ore al giorno per una paga da fame (3,95 euro all’ora), sono morte schiacciate sotto le macerie. Il DDL passa, anzi facciamo finta che sia già passato e approvato. Io scrivo un pezzo di cronaca dicendo che il sindaco ha prestato poca attenzione agli allarmi che eppure erano stati lanciati nei giorni precedenti alla tragedia. Per assurdo, ma non troppo, il primo cittadino dice che non è vero, che sto facendo opera di diffamazione nei suoi confronti. Direi che c’è di che meditare.
Interviene Wu BIP1. (…) I commenti che in seguito ho lasciato e che qui pubblico in forma integrale sono stati subìto censurati da la pulzella Loredana. Perché? Forse perché non intende far sapere all’opinione pubblica di quali porcate sono capaci i suoi protetti, i Wu BIP, personaggi che si scagliano sì contro la censura e che sono però poi i primi ad applicarla nel nome del loro unico e ultimo dio, l’anticristo Joseph Stalin.Melloni meglio conosciuto come Wu BIP1
Ti dice niente un certo Franco Melloni?
Bravo.
Ti dice niente che per una tua foto pubblicata hai mosso mari e monti, che la furia di Leonida a confronto era quella di una Heidi indifesa?
Ti dice niente che quando ero su altra piattaforma i post che parlavano del New BIP BIP mi venivano puntualmente cancellati, con tanto di messaggio dalla redazione che dovevo provvedere io a cancellare o avrebbero provveduto loro d’ufficio? (E non erano inviti al boicottaggio.)
Ti dice niente che il libro di Lucio Angelini su ilmiolibro.it è stato ritirato dalla vetrina? Chissà per quale strano assurdo motivo.
Ti dice niente che alcuni materiali a mia firma che erano sul vostro sito, di punto in bianco, voi WU BIP li avete cancellati? (Ma sai che me ne frega, anzi, grazie infinite e senza ironia alcuna.)
(…)
Devo forse continuare?
La lista è lunghissima, non ho problemi. Ma non vorrei annoiare troppo il gentile pubblico che mi segue.
Mi spiace per le censure che tu, che voi Wu BIP avreste subito. Ma dei santi non lo siete proprio.
E in ultimo non ho voglia né tempo da perdere con te, anzi con voi Wu BIP, con rispetto parlando.
E che dire di quella porcata del blog VMO? E’ stato bello giocare? Vi siete divertiti? Ne è valsa la pena?
Dimmi, Wu BIP1, in Rete per quante persone ti sei spacciato tu? Una due tre quattro cinque dieci cento duemila, con la scusa di far della satira? Se era satira io non l’ho capita. Ho capito che è una porcata.
Come vedi, Wu BIP1, non sei un santo, proprio per niente.
Vuoi denunciarmi ora perché ti ho detto che non lo sei un santo? Ho ferito il tuo orgoglio stalinista?