Tengo blog da 2 anni 3 mesi e 3 giorni.
Ho visto crescere questa “creatura” che volevo strozzare in culla.
Ho un numero di visite giornaliere che si mantiene costante, con tendenza al lieve aumento.
Ho qualche richiesta di collaborazione.
Cerco, nel limite del possibile (leggi: avere una vita non virtuale), di rispondere a tutti coloro che mi mandano messaggi e di visitare i blog degli amici e di coloro che mi linkano.
Io capisco la difficoltà di chi ha tanti messaggi di essere pronti a dare risposta a tutti (in certi momenti rasenta la professione), capisco la quantità di tempo che occorre per dare un’occhiata a tutti coloro che ti sono passati a trovare, che hanno lasciato una traccia di sè nella blogosfera.
Capisco, perfettamente, tutto ciò.
Quello che invece non capisco è la puzza sotto il naso di taluni blogger; e non dico quelli più famosi, quelli che hanno decine di migliaia di visite al giorno, quelli che ricevono centinaia e centinaia di messaggi giornalieri.
Sto parlando di quelli che sono soltanto un gradino sopra la media, quelli che hanno una media notorietà, quelli che non rispondono neppure se li ammazzano (a meno che non si appartenga alla loro cerchia, o che non si sia di quelli di grido), quelli che scrivono post sugli inviti ricevuti per convegni che trattano di web (e puntualizzano che si tratta di un racconto ironico dedicato solo a quelli che possiedono il senso dell’umorismo).
Parlo insomma di quelli che si sono montati la testa; di quelli che “vorrei ma non posso ancora del tutto”.
Quelli che sono anche piuttosto bravi ma, sempre, con l’aria dei primi della classe, della maestrina dalla penna rossa, di quelli che sanno sempre tutto e non sbagliano mai.
Quelli tendono a creare una piccola borghesia del web, molto distante, anzi distantissima dall’aristocrazia internettiana e poco distante dal proletariato con il quale non vogliono più assolutamente avere a che fare; da cui non vogliono assolutamente dire di provenire e con il quale non voglio più avere alcuna parentela.
Insomma come dice un vecchio proverbio veneziano: “Quando la m…. monta in scagno o che fa puza o che fa dano”.
P.S. che nessuno adesso tiri fuori la vecchia storia berlusconiana dell’invidia; la mia era un’analisi, quasi sociologica, di un fenomeno che noto.
COMMENTI (2)
Inviato il 15 luglio a 14:33
Ho letto il messaggio solo ora, grazie per il sostegno; anche a me piace la democraticità dei blog. Grazie e ciao
Inviato il 07 luglio a 12:59
pensa che a me invece il blog piace perchè è "democratico", ovvero mi porta a contatto con persone lontanissime dalla mia realtà sia per età, che per mestiere, che per collocazione geografica, e caso mai interagire con loro lo ritengo un arricchimento... abbasso chi se la tira!