Oggi il mio blog dà spazio a un'iniziativa che è al contempo coraggiosa, interessante, incosciente e piena di incognite e ostacoli. Si tratta dell'apertura di una casa editrice digitale, la Pyra Edizioni, di Giuseppe Tararà. Giuseppe è un amico - almeno nel virtuale - perciò ho ritenuto utile dargli spazio, anzi, dargli voce.
Ci siamo fatti una lunghissima chiacchierata. Gli ho esposto qualche mia perplessità, e anche domande a carattere generale che potrebbero interessare un po' tutti. Il risultato è questo che segue. Lascio a voi ogni commento e considerazione.
Buona lettura.
- - -
Ciao Giuseppe, benvenuto sul mio blog. Qual è esattamente la tua posizione all'interno della neonata Pyra Edizioni?
Ciao Alex! Ti ringrazio tanto per avermi aperto le porte di casa tua e avermi dato questa possibilità.
Io all'interno della Pyra Edizioni ricopro il ruolo dell'editore e del direttore editoriale ma a dirti la verità allo stato attuale mi occupo di un po tutto quello che riesco a fare in quanto non ho dipendenti, per tutti gli altri compiti specifici mi rivolgo a dei professionisti esterni di cui ho la massima fiducia.
Come e quando è nata l'idea di buttarsi nell'editoria digitale?
Una mezza idea l'avevo avuta già l'anno scorso ma il tutto è rimasto a livello inconscio perché avevo la possibilità di un altro lavoro, intorno marzo mi si è ripresentata l'occasione di ripensarci e lì ho deciso di fare sul serio.
Io sono sempre stato appassionato di lettura anche da piccolissimo; forse in questa mia passione ha contribuito il fatto che da bambino avevo un problema fisico che mi impediva di camminare bene quindi mi erano precluse molte attività dei miei coetanei quindi la lettura era l'unica attività che mi consentiva di evadere e sognare. In ogni modo questa passione non mi ha mai abbandonato ancora oggi leggo almeno 4 libri al mese anche se nel passato recente ci sono stati momenti che ne leggevo 15, la naturale evoluzione di tutto questo è la fondazione della Pyra Edizioni.
Al momento la Pyra Edizioni è in fase di realizzazione. Da quel che so l'iter burocratico è particolarmente sfiancante. Quali sono i principali ostacoli che state riscontrando prima di poter iniziare a lavorare?
Per rispondere a questa domanda dovrei occupare tutto questo articolo se non un intera serie quindi cercherò di essere sintetico facendo innanzitutto un escursus sul mio caso specifico per poter giungere alle conclusioni.
Qualche mese fa ho incominciato a informarmi per aprire un impresa in Italia e sono rimasto spaventato per il livello di pressione fiscale a cui sarei stato sottoposto, allora mi sono detto: “apro la sede all'estero tanto non faccio niente di male o illegale se dichiaro i redditi in Italia”, ma non è esattamente così ma questo lo spiegherò fra pochissimo. Mi sono guardato in giro ed ho visto tante soluzioni ma ognuna ha i suoi relativi problemi: per aprire in Svizzera o Liechtenstein ci vuole un capitale sociale troppo alto, se vuoi aprire in Delaware dove il regime fiscale consiste nel pagare 250 dollari l'anno ma nessuna banca del vecchio continente ti apre un conto per le misure anti terrorismo (a quanto pare il terrorismo internazionale per finanziarsi in maniera anonima utilizza proprio le società in Delaware, cioè proprio nella tana del suo “nemico” che ironia). Però se hai un gruzzolo abbastanza corposo (che naturalmente non posso permettermi) ti si aprono le porte di qualsiasi banca del mondo. Poi c'è l'Inghilterra che sembra interessante ma i mediatori sono delle iene in quanto cercano di venderti a tutti i costi una soluzione che poi alla fine ti costa più di una ditta individuale italiana con il simpatico vantaggio che la finanza ti denunci in qualsiasi momento per evasione sul reddito dell'impresa. Parlando con un mio contatto che si occupa di queste cose mi ha fatto capire chiaramente che per fare queste cose o devi essere ricco (cosa che evidentemente io non sono) o avere buoni agganci politici (lungi dal l'immischiarmi con la merda politica); perché se sei solamente un povero disgraziato che fa i salti mortali per risparmiare la Finanza ti starà sempre con il fiato sul collo cercando ogni minimo cavillo per mettertelo nel culo (si può dire?).
Dopo queste avventure estere sono tornato all'attacco nel “bel paese”, mi sono informato per per il regime dei contribuenti minimi (non si paga Irpef Irap partita Iva e Iva ma solo una tassa del 20%), ma essendo editore quindi non ne ho diritto. D'altro canto non hai diritto all'abbassamento dell'Iva o gli altri vantaggi tipici dell'editoria tradizionale in quanto l'e-book dallo Stato non è contemplato come prodotto editoriale quindi da questo lato non si è abbastanza editori. Poi, va beh, ci sono 2800 euro di Inps, l'Irap che in Sicilia è del 4,25% (più alto della media italiana in quanto fra lavoro nero che dilaga e altre piacevolezze non è che pensano a estinguere queste situazioni, no! Pensano solo a far pagare di più chi fa le cose in regola). Poi c'è Inail che non ricordo quanto è, il commercialista (intorno i 1000 euro) e sicuramente qualcosa che non ricordo; e stiamo parlando solo di quel che riguarda le spese fiscali per essere in regola... Ma una casa editrice non ha solo queste spese!
Le difficoltà maggiori sono quelle che si riscontrano in tutti i campi della piccola impresa in Italia; ovvero troppa pressione fiscale e l'arretratezza verso i nuovi mercati che si creano, inoltre sempre l'onnipresente problema dei 2 pesi e 2 misure a seconda di chi sei.
Scusa della risposta chilometrica ma questo è un punto che andava spiegato nel modo più chiaro possibile.
L'Italia è per antonomasia il paese europeo più caratterizzato da lettori “deboli”. Avete tenuto conto di questo aspetto? Se sì, in che modo?
Sì e abbiamo deciso di affrontare il problema da due punti di vista diversi.
Uno identificare chiaramente i target che possono essere dai nostri lavori e battere li senza sosta (farci conoscere dall'ambiente, conferenze a tema, lavorare molto con i blog, presentazioni, radio, associazioni culturali ecc ecc)
Il secondo punto di fondamentale importanza è il fattore dell'educazione; in Italia ci sono pochi lettori forti appunto perché non si è educati da bambini a leggere e a scuola ti impegnano con letture o noiose o inadatte all'età oppure presentate in modo non adeguato ai bambini... Noi entreremo in contatto sia con le scuole (dalle elementari fino alle superiori o oltre) e inoltre faremo anche delle presentazioni a tema dedicate ai più giovani dove sono loro i nostri interlocutori e metteremo a loro al centro dell'attenzione.
Su che generi cercherete di specializzarvi?
Per l'inizio opereremo nel campo della narrativa di genere (fantascienza, horror, triller, ucronia ecc ecc ecc), riedizioni di classici del passato, saggistica (letteratura, politica, antropologia, storia ecc ecc) ma nel 2012 abbiamo in progetto di entrare nel mondo dei libri di testo. Una battaglia che ci sta molto a cuore è quella contro il caro libri e vediamo nell'ebook un ottima soluzione; ci sono già delle leggi specifiche in questo senso, però sono o disattese dalle relative case editrici oppure il prezzo del relativo ebook rimane sempre troppo caro per quello che vale realmente!
Poi se l'esperienza avrà esito positivo a poco a poco ci espanderemo anche verso altri settori, ma la discriminante principale sarà sempre la qualità, il prezzo contenuto (fra i 3 e i 6 euro in genere ma possono esserci dei picchi verso il basso o verso l'altro, ma quelli verso l'alto saranno molto difficili e in casi veramente particolari). Il rispetto e la trasparenza che offriamo ai nostri clienti; abbiamo una visione molto etica del lavoro che andremo a svolgere, direi quasi una missione.
Anche in Italia si sta finalmente affermando la consuetudine di leggere ebook. Non c'è però il rischio che, da buoni italiani, il fenomeno si limiterà agli ebook gratuiti e a quelli piratati?
Io non so se conosci la scena underground metal italiana, io parto da un presupposto simile! I potenziali clienti e appassionati compreranno comunque il tuo libro appunto per sostenere l'ambiente, chi scaricherà in ogni modo non avrebbe mai comprato da te!
In ogni modo faremo delle campagne di informazione dicendo in soldoni “guardate noi vi offriamo rispetto offrendovi lavori di qualità e facendovi pagare poco, ma per sopravvivere abbiamo bisogno che compriate i nostri libri, far morire la scena per scaricare illegalmente un libro per evitare la spesa di 3 euro quando magari entri in libreria e ne spendi 20 ne vale veramente la pena?”
per la scena musicale funziona abbastanza bene questo discorso e sono abbastanza fiducioso che funzioni anche per l'editoria digitale.
Dicci un paio di buoni motivi per cui uno scrittore dovrebbe pubblicare con voi.
Innanzitutto il rispetto! Noi non pubblicheremo cani e porci solo perché amici o perché raccomandato dall'amico o viene da ambienti politici o ecc (sì, potrebbe capitare di pubblicare un conoscente, ma questo solo nel caso in cui non sia messa in discussione la qualità del libro). A noi questi discorsi non interessano! A noi interessa soltanto che il lavoro in cui investiamo sviluppi al massimo le sue potenzialità! L'editoria digitale costa di meno ma c'è sempre di un investimento economico e non abbiamo soldi da sprecare. Noi assisteremo l'autore in ogni passo, poi ci occuperemo di tutte le fasi per ottenere un prodotto di qualità rivolgendoci a dei professionisti dei vari settori (correzione bozze, copertine, impaginazione, promozione). E un altro aspetto molto importante è quello di dare un contratto etico con chi pubblicherà, pensato a non spremerlo come un limone. Si tratta di percentuali decisamente più alte dell'editoria tradizionale e inoltre fra i vari fattori c'è anche quello di dare all'autore un account speciale sul sito della Pyra Edizioni per consentirgli di vedere in tempo reale un contatore che faccia vedere quanti specifici ebook abbia venduto mese per mese in modo da evitare la cresta che fanno alcune case editrici sul numero delle copie. Ma a questo punto si potrebbe obbiettare che noi potremmo modificare il contatore e comunque offrire una garanzia con “falsa trasparenza” ma anche su questo problema stiamo lavorando per trovare la relativa soluzione.
E infine: quando avremo il piacere di leggere le vostre prime pubblicazioni?
Su questo punto purtroppo non posso essere preciso, ma le previsioni più pessimistiche parlano della fine dell'estate. Però in compenso ti posso dire che abbiamo già quattro lavori in preparazione: uno parla del nichilismo contemporaneo e le strade alternative che si possono prendere da un punto di vista della tradizione indoeuropea pagana con la prefazione di un famoso saggista italiano. Il secondo sarà un saggio riveduto ed ampliato di un genere letterario scritto da un autore che conosciamo entrambi. Il terzo sarà il romanzo di un ebook che abbiamo letto entrambi di un autore veramente valevole. Infine un saggio che farà la felicità di tutti i fan del Survival Blog! Tutti noi ci siamo divertiti come dei matti su questa situazione di fiction, ma cosa si sa davvero sulla Corea del Nord, sopratutto dalle voci direttamente interessate a riguardo? In pratica si tratta di un saggio fatto specificamente per il lettore occidentale per introdurlo alla comprensione della dottrina dello Juché, con una prima parte scritta da un occidentale che fa parte dell'associazione degli amici della Repubblica Democratica Popolare di Corea, appunto per introdurci in questo mondo che per noi occidentali è abbastanza incomprensibile. La seconda parte sarà presa dagli scritti del grande leader, in modo che ognuno di noi, informandosi direttamente da più parti, possa avere maggiori possibilità di formare una propria idea equilibrata.
Se mi permetti Alex voglio fare un ringraziamento speciale a una mia amica Michelle Mauger, che mi sta seguendo passo passo in questa avventura, sapendomi consigliare in modo saggio e mantenendomi con i piedi per terra quando divago; tirandomi anche le orecchie quando è necessario!
E un ringraziamento anche a tutte le persone che stanno facendo conoscere questa iniziativa come pure a tutti i sostenitori. Senza tutti voi lo sviluppo di questo mio sogno non sarebbe possibile! Vi ringrazio di cuore.
- - -
Email: [email protected]