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La quadratura del cerchio

Creato il 19 marzo 2015 da Ilnazionale @ilNazionale
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Festa gialloblù dopo il raddoppio di Toni

19 MARZ0- La vittoria contro il Napoli mancava al Bentegodi da quasi tre lustri – era il lontano 2001 quando i gialloblù sconfissero i partenopei per due a uno con le reti di Adalilton e Mutu – e tutto l’ambiente scaligero era consapevole che per tornare a vincere, dopo così tanto tempo, sarebbe servita la cosiddetta “partita perfetta”. Le ambizioni di successo erano alimentate, inoltre, da un forte desiderio di rivincita, teso a “vendicare” – sportivamente s’intende – la pesante sconfitta per 6-2 subita all’andata e quelle altrettanto pesanti patite durante la scorsa stagione. Se a tutto questo aggiungiamo anche la spiccata rivalità – in questo caso non solo sportiva – che da sempre, in un certo senso, accomuna le due opposte tifoserie, ecco che il ricco menù della serata è presto servito. Al triplice fischio del signor Banti, però, ad alzarsi con soddisfazione dalla tavola così ben apparecchiata sono stati solamente i commensali dalle maglie gialloblù, felici per aver regalato al pubblico del Bentegodi un’emozionante vittoria, fondamentale per la classifica e di valore assoluto per la voglia di rivincita dei propri sostenitori. I tre punti portano ancora una volta la firma indelebile di Luca Toni, protagonista di una prova decisamente maiuscola, impreziosita da una fantastica doppietta, che ha letteralmente demolito i propositi di vittoria dei partenopei. Il Napoli, reduce dalle fatiche di coppa, ha deciso per volontà di Benitez di affidarsi alle cosiddette “seconde linee”, dirottando in panchina giocatori del calibro di Higuain, Callejon e Gabbiadini. Il gioco del calcio, però, non risponde ai ferrei principi della matematica tanto che l’assunto secondo il quale “cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia” non trova in campo calcistico alcun riscontro. Soprattutto l’ex allenatore dell’Inter non ha fatto i conti con Mandorlini, che ha invece preparato la sfida in ogni minimo dettaglio, servendo al collega avversario uno “scacco matto” in piena regola. Con la vittoria di domenica l’Hellas sembra essere finalmente tornata compagine di tutto rispetto, da non sottovalutare per nessuna ragione, perché altrimenti si rischiano magre figure come quella rimediata domenica da Hamsik & compagni.

Mister

Mister Andrea Mandorlini

I tre punti ottenuti contro la terza della classe – ben otto negli ultimi quattro turni di campionato – hanno decisamente riportato il sorriso in casa gialloblù e consentono di guardare al futuro con rinnovato ottimismo. Ma andiamo oltre, perché la vera chiave di volta di questa inversione di marcia risiede senza ombra di dubbio nella cosiddetta “quadratura del cerchio”, finalmente ritrovata da Mandorlini. Inutile girarci tanto intorno: una volta recuperati gli infortunati e riabbracciato con loro il fidato 4-3-3 , sono arrivati immancabilmente anche i risultati tanto attesi. La rinascita gialloblù passa indubbiamente attraverso il recupero di giocatori come Sala ed Obbadi – mancati come il pane in questo abbondante scorcio di stagione – la rinascita tanto attesa di Tachtsidis, la continua crescita di Hallfredsson, l’innesto tutto sommato niente male di Pisano e soprattutto con il fondamentale apporto – in realtà mai venuto meno – di capitan Luca Toni, vera e propria ciliegina sulla torta. Se, poi, in tutto questo ci mettiamo che Mandorlini è finalmente potuto tornare allo schema tattico che ama di più, il quadro è presto fatto. Sarebbe bello sapere a questo punto dove diavolo sono finiti i più acerrimi contestatori del mister, in particolare quelli che a gran voce invocavano il cambio di modulo e l’innesto di Saviola dei quali ora, “fatalmente”, non si hanno più notizie. Le polemiche tuttavia non hanno mai fatto la fortuna di nessuno e quindi soffermarsi adesso su queste cose diventa del tutto irrilevante. Messe le cose a posto, il traguardo della salvezza inizia finalmente ad intravedersi in maniera sempre più nitida. La quota quaranta punti non è ancora raggiunta tuttavia, come ha ripetuto con soddisfazione Mandorlini domenica sera ai microfoni di Sky, trentadue punti a undici turni dal termine non sono sufficienti ma sono veramente “tanta roba”. Prima della sosta per gli impegni della nazionale maggiore arriva ora la trasferta di Roma contro la Lazio di Stefano Pioli, in questo momento la compagine più in forma del campionato e reduce da ben cinque vittorie di fila, caratterizzate da gol e bel gioco. Una sfida senza dubbio affascinante e stimolante, soprattutto perché poterla disputare senza la cosiddetta “ansia da risultato”, rappresenta un vantaggio di non poco conto. Senza dimenticare la forza che potrebbe derivare dall’aver finalmente ritrovato la “quadratura del cerchio”…

Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi

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