La serie Capcom torna in pompa magna nella sua edizione portatile definitiva
Il Kecha-Wacha aveva cambiato zona, e noi per fortuna lo avevamo marcato con una palla pittura che ce ne segnalasse la posizione sulla mappa. Si era spostato di poco, in realtà; appena due settori più a sud. La lama della nostra spadascia caricata si era consumata durante l'ultima schermaglia col mostro, una specie di babbuino gigante da incubo in grado di planare grazie alle cartilagini sotto le braccia.
Limata la spada con una cote, l'abbiamo riposta insieme allo scudo e ci siamo diretti verso sud, superando una zona in cui, nelle nostre precedenti escursioni nella Foresta Ancestrale, non ci eravamo ancora imbattuti. Dopo aver raccolto qualche erbetta e un po' di miele per miscelare una mega pozione, ci siamo fatti forza e abbiamo varcato la soglia dell'area successiva. Il Kecha-Wacha sembra non essersi accorto del nostro arrivo: gironzola sopra di noi, percorrendo avanti e indietro un soffitto di rami e rampicanti intrecciati. Decidiamo di prenderlo di sorpresa, arrampicandoci su per la parete rocciosa più vicina, quando all'improvviso il mostro sfonda il soffitto naturale e, restando appeso ad esso con i suoi potenti artigli, ruggisce e si prepara ad attaccarci. Balziamo dalla parete e, con eleganza, sguainiamo la nostra spada a mezz'aria per colpirlo in piena testa, facendogli perdere la presa. Il Kecha-Wacha si schianta al suolo e si dimena, inerme: abbiamo soltanto qualche secondo per colpirlo in piena testa, sperando che sia l'ultima volta. Agganciamo la spada allo scudo e un intricato sistema di ingranaggi li muta nella nostra gigantesca ascia da battaglia, carica di energia. Muliniamo il colpo di grazia...twittalo! Monster Hunter 4 Ultimate è davvero il miglior episodio della serie: sarà difficile superarlo
Riapre la caccia
I veterani di Monster Hunter avranno riconosciuto, nella nostra romanzata introduzione, i momenti salienti di una caccia al mostro: l'inseguimento, la raccolta di materiali di emergenza, la preparazione, il fatidico confronto finale. Gli stessi, però, avranno anche notato qualcosa di strano, quando abbiamo parlato di un mostro - il nuovissimo Kecha-Wacha, per l'appunto - che si appende al soffitto e si lascia cadere, e che abbiamo attaccato al volo dopo essere balzati da una parete. Attenzione, quella parte non era romanzata.
È successo davvero, perché Monster Hunter 4 Ultimate (e ormai dovrebbero saperlo anche i sassi, specie se hanno letto il nostro esauriente hands-on) amplia i meccanismi di movimento e di combattimento in modo considerevole rispetto al passato. Accantonati temporaneamente l'ambiente subacqueo e il nuoto, Capcom ha deciso di concentrarsi sullo sviluppo verticale degli scenari, implementando tutta una serie di meccaniche completamente nuove e coinvolgenti. Mentre in passato le mappe si sviluppavano soprattutto orizzontalmente, in Monster Hunter 4 sono pochissimi i settori sprovvisti di alture, scalini, piattaforme e pareti scalabili. In certi casi lo scenario è suddiviso da piani intermedi (che i mostri possono addirittura sfondare) e in altri è strutturato in modo che si possa balzare da un appiglio all'altro, magari per avvicinarsi a un mostro che sta facendo la pennichella appeso al soffitto. La varietà, in termini di level design, è straordinaria, e offre approcci sempre diversi a ogni tipo di nemico in base alla sua posizione e alla nostra, in base alle armi che stiamo utilizzando o agli strumenti di cui disponiamo nell'inventario. In Monster Hunter 4 Ultimate non si può saltare nel senso pratico del verbo, ma approfittare dei dislivelli per prendere il nemico dall'alto: a seconda dei casi, è possibile persino aggrapparsi alla schiena del mostro di turno e innescare un piccolo minigioco mentre cerchiamo di domarlo a colpi di pugnale. Se si riesce nell'impresa, si guadagna una manciata di secondi col mostro che si dimena disperatamente al suolo. Una delle nuove armi concepite da Capcom, però, permette effettivamente di saltare in qualunque momento: si tratta del bastone insetto, dotato di una mossa speciale che consente di spiccare un balzo verso il nemico o lontano da esso. Insieme alla spadascia caricata, il bastone insetto è una piacevolissima aggiunta all'arsenale dei cacciatori: le due nuove armi sono infatti decisamente bizzarre e complesse da utilizzare, ma anche appaganti e potenti una volta imparato a padroneggiarle. Il bastone insetto, che peraltro si migliora in un modo tutto suo, permette di assorbire la linfa vitale contenuta in determinati punti del corpo del nemico per potenziare il giocatore in base a varie combinazioni di colori, cambiando drasticamente gli attacchi dell'arma. La spadascia caricata offre molteplici stili di gioco contemporaneamente, mescolando spada più scudo con un'ascia gigantesca e un sistema di potenziamento di attacco e difesa basato sulle fiale che si caricano a ogni colpo. Le due armi sono effettivamente intricate come sembrano, e i tutorial interattivi e testuali proposti da Capcom grattano soltanto la superficie delle peculiarità sia delle nuove armi, sia delle vecchie che sono state bilanciate e migliorate. Come al solito, anche Monster Hunter 4 Ultimate centellina le informazioni sulle sue stesse meccaniche: da una parte, la strategia di Capcom, volutamente mirata a stabilire una rete di comunicazione e scambio di dati tra i giocatori stessi, è tutto sommato comprensibile, ma dall'altra rischia ancora una volta di alienare i nuovi utenti, i quali si troveranno sommersi fin dall'inizio da informazioni e parametri da approfondire attraverso siti web, forum e video su YouTube. Monster Hunter 4 Ultimate - Trailer di presentazione "L'avventura ha inizio"Pocket Monsters
Monster Hunter 4 Ultimate propone lo zoo più ampio e variegato della serie, con oltre novanta creature di cui quaranta e passa di grandi dimensioni. La maggior parte proviene direttamente dai precedenti capitoli, ma ovviamente Capcom ne ha concepite alcune nuove di zecca che, a nostro avviso, sono tra le più originali e inventive che ci siano capitate di affrontare.
Oltre al Kecha-Wacha di cui abbiamo già parlato, tra i nuovi mostri spiccano anche lo Zamtrios, una sorta di squalo quadrupede in grado di muoversi sotto terra e cambiare dimensioni, e la Seltas Regina, uno scorpione gigante che può "agganciarsi" ai suoi sottoposti, diventando ancora più letale. Impossibile, poi, non menzionare il Gore Magala, il mostro copertina di turno, intorno a cui ruota un po' tutta la storia del gioco. Sì, perché se negli altri episodi di Monster Hunter la trama era appena abbozzata, in questo quarto appuntamento è un po' più incisiva: resta pur sempre un pretesto per giustificare le avventure dei cacciatori, sia ben chiaro, ma è stata strutturata in modo molto più gradevole e organico. Ci troveremo infatti a seguire una carovana di avventurieri da un villaggio all'altro, nel tentativo di scoprire il mistero che si cela dietro a una strana scaglia nera e all'epidemia che sta trasformando alcuni mostri in esseri ancora più potenti e letali. I cinque villaggi sono in realtà degli hub che presentano tutti più o meno gli stessi servizi, abitati però da personaggi diversi che ci affideranno degli incarichi. Questi appariranno poi nel consueto elenco delle missioni, insieme alle altre, ma completandoli sbloccheremo nuove funzioni, miglioreremo alcuni servizi e proseguiremo la ricerca della carovana. Il leit motiv dell'epidemia, poi, è in realtà una nuova meccanica del gioco. Alcuni mostri, infatti, sembreranno morire all'improvviso per risorgere subito, più potenti e furiosi, accompagnati da un'aura nera che può contagiarci: a quel punto avremo poco tempo per infliggere al mostro danni a sufficienza, invertendo il contagio in modo che ci potenzi invece di indebolirci. La meccanica dell'epidemia è legata in effetti a certe missioni particolari, ma rappresenta un grado di sfida in più che si aggiunge allo stato furioso dei mostri, rendendoli ancora più imprevedibili e pericolosi. Capcom, dal canto suo, ha ben pensato di progettare la scalata dei ranghi nella gilda dei cacciatori in un modo che ci è sembrato decisamente più morbido: i veterani di Monster Hunter completeranno i primi sei ranghi delle missioni abbastanza facilmente, cambiando magari un paio di armature e fabbricando le armi giuste nel rispetto delle debolezze elementali e della loro bravura nel padroneggiarle, ma poi il gioco prenderà una piega molto più ardua anche per loro, obbligandoli a una scelta certosina dell'equipaggiamento, delle decorazioni e delle abilità più utili quando si affronta un certo mostro in un certo ambiente. Come da tradizione, alcuni mostri non sono altro che reskin di quelli già affrontati, ma le modifiche ai loro pattern comportamentali, unite alla varietà strategica offerta dal level design e alla gran quantità di armi tra cui è possibile scegliere, divise tra quelle da mischia e quella a distanza, rendono ogni combattimento diverso dal precedente, suggerendo le potenzialità di nuovi approcci e di tattiche diverse e, magari, anche più fantasiose. Monster Hunter 4 Ultimate - Trailer di Kushala DaoraGatti e misfatti
La forza del gameplay di Monster Hunter 4 Ultimate si esprime ancora una volta nelle possibilità offerte dalla cooperazione. A scanso di equivoci, è possibile giocare sempre da soli, fino all'ultima missione, ma è chiaro che Capcom ha concepito quelle più avanzate immaginando lo scenario ideale di due o più giocatori che collaborano, gomito a gomito, decidendo cosa attaccare, come e quando.
Il multiplayer locale è una soluzione decisamente rara dalle nostre parti, perciò Monster Hunter 4 Ultimate offre una modalità multigiocatore via Internet ricca di opportunità. Diversamente dal passato, questa volta non è necessario appoggiarsi ad altre console o ad altri software per giocare con amici ed estranei a chilometri di distanza: basta attivare il Wi-Fi del Nintendo 3DS e selezionare l'apposita opzione sul touch screen per cercare una stanza o crearne una in cui riunire altri tre giocatori. Inutile soffermarsi sulla profondità di una partita in multiplayer a Monster Hunter 4 Ultimate: provate a immaginare la scena che vi abbiamo descritto in apertura, ma aggiungete un cacciatore che bombarda il Kecha-Wacha di proiettili soporiferi mentre quello aggrappato alla parete lo distrae e gli altri due preparano le bombe o le trappole che lo metteranno alle strette. A Wi-Fi spento, invece, l'avventura non è poi così solitaria, perché nel giro di poche missioni guadagneremo il nostro Primocompagno Felyne, lo stesso che avevamo personalizzato all'inizio della partita. Inseparabile aiutante, il Felyne è a tutti gli effetti un secondo personaggio che attaccherà i mostri insieme a noi, raccoglierà i materiali e ci aiuterà ad affrontare ogni missione, aumentando di livello di conseguenza. In ogni mappa, poi, troveremo un Felyne da reclutare, che si trasferirà a vivere nell'isoletta Sunsnug in attesa di ordini. Potremo reclutare fino a cinquanta Felyne, scegliendone cinque di essi perché siano i nostri Titolari e uno di questi cinque perché ci faccia da Luogocompagno, seguendo il nostro cacciatore e il suo personalissimo Felyne nelle missioni. Ogni Felyne può appartenere a una classe specifica come bombardamento, cura o supporto, e a seconda dei Felyne scelti come Titolari sbloccheremo nuove abilità speciali del Primocompagno, nonché una super mossa che eseguirà di tanto in tanto insieme all'altro Felyne. La scelta dei Felyne, ancora una volta, è estremamente importante: sebbene le abilità di cura siano tra le più utili, è meglio non sottovalutare la comodità di un Felyne che piazza trappole per noi, che scaglia bombe o che può sbalzarci verso il nemico per un attacco in salto a sorpresa. I Felyne possono essere anche equipaggiati con buffe armi e armature tutte da fabbricare dopo aver recuperato i materiali attraverso i due minigiochi dell'isola Sunsnug, tra cui spicca una variante della morra cinese in cui cinque dei nostri Felyne affronteranno da soli dei mostri a mo' di teatrino delle marionette. I Felyne possono essere inoltre scambiati con gli altri giocatori, e sul concetto dello scambio punta anche un'altra, graziosissima feature di Monster Hunter 4 Ultimate. Tra una missione e l'altra potremo infatti esplorare la Foresta Ancestrale, una mappa generata casualmente ad ogni partita in cui è possibile aggirarsi senza uno scopo preciso, affrontando gli eventuali mostri che fanno la loro comparsa e raccogliendo varie risorse, comprese le armi e le armature legate ai mostri apparsi nei precedenti Monster Hunter e che in questo nuovo episodio non è possibile combattere (come il Lagiacrus, per intenderci). Completando una di queste esplorazioni con sufficiente successo si ottiene una missione speciale che è possibile scambiare con gli altri giocatori e che aumenta in termini di difficoltà e di ricompense ogni volta che si porta a termine, un po' come succedeva in Dragon Quest IX: Le Sentinelle del Cielo quando si scambiavano i dungeon speciali. Monster Hunter 4 Ultimate - Trailer dei PalicoIl compromesso dell'handheld
Per concludere la nostra disamina, non potevamo certo dimenticare il quadro tecnico che, in effetti, non è facile da giudicare. Sulla varietà di armi, armature e mostri non si discute: Capcom si è davvero superata, e come al solito le animazioni di personaggi e creature sono incredibilmente fluide e precise, com'è giusto che sia in un gioco in cui il combattimento, senza un lock-on vero e proprio o altri aiuti, si basa tutto sul tempismo del giocatore e sul conteggio dei frame. Non ci sembra giusto neppure fare le pulci alle poche ambientazioni che si ripetono: le versioni notturne e diurne delle dune non si differenziano soltanto in termini di gameplay o di colorazione, ma anche nei piccoli dettagli come la rifrazione della luce dell'alba o il cielo stellato sovrastante.
Gli scenari sono tutti bellissimi, evocativi e ricchi di particolari: stormi di uccelli che solcano il cielo riflettendosi sulle pozzanghere, cascate che si stagliano all'orizzonte, rocce che ci precipitano intorno mentre scaliamo le altezze del Monte Paradiso, e via dicendo. Dal punto di vista artistico, insomma, il lavoro svolto da Capcom è stato straordinario, ma sul versante tecnico abbiamo aggrottato più volte la fronte perché, guardando bene le texture, abbiamo notato il piccolo passo indietro compiuto rispetto a Monster Hunter 3 Ultimate. La precedente iterazione per Nintendo 3DS ci è apparsa infatti un po' più pulita, graficamente, con un aliasing meno marcato e una risoluzione delle texture decisamente maggiore. Questa volta, invece, ci siamo imbattuti in texture quasi inguardabili, e nelle famigerate "scalette" che, ad effetto tridimensionale attivato, appaiono ancora più evidenti finché non ci si fa l'abitudine. Da questo punto di vista, non sembra certo un caso che Nintendo abbia deciso di pubblicare Monster Hunter 4 Ultimate insieme alla nuova revisione del portatile: su New Nintendo 3DS non migliora soltanto la velocità dei caricamenti, ma anche la definizione delle texture, seppur in modo marginale. Non si può sottovalutare, inoltre, il fatto che l'effetto stereoscopico sia decisamente piacevole, e che la nuova console permette di goderne maggiormente grazie alla stabilità offerta dal face tracking. Detto questo, se Capcom ha dovuto optare per tale compromesso pur di garantire la stabilità granitica del frame rate anche nelle situazioni più disperate, ben vengano aliasing e texture slavate: affrontare un Brachydios a venti frame al secondo sarebbe stato molto peggio.Pro
- Il nuovo level design verticale migliora nettamente il gameplay
- Novantotto mostri e centinaia di oggetti: longevità stellare
- Modalità multigiocatore completa e ricca di opzioni
Contro
- Graficamente ci sono alti e bassi, specie in termini di texture
- Nonostante siano aumentate le informazioni, molti dettagli restano ancora oscuri se non si approfondisce autonomamente la conoscenza del gioco