Regia: J. Blakerson
Origine: USA
Anno: 2016
Durata: 112'
La trama (con parole mie): da un giorno all'altro, la Terra viene avvicinata e successivamente attaccata da una razza aliena che pare voler "purificare" il nostro mondo per poi occuparlo. Dunque, attraverso disastri naturali, epidemie e l'esclusione di qualsiasi forma di energia, gli invasori finiscono per ridurre la popolazione tanto da spezzarla in gruppi distinti raccoltisi per resistere e cercare di sopravvivere.
Cassie Sullivan, persi entrambi i genitori nel corso delle ondate di invasione degli alieni, lotta con le unghie e con i denti per proteggere ed accudire il fratellino Sam, che ora è sua responsabilità: quando il campo in cui vivono accoglie un gruppo di soldati che non solo paiono avere mezzi funzionanti ed energia a disposizione, ma anche armi, che propone di separare adulti e bambini prevedendo per questi ultimi il trasferimento al loro campo base, Cassie rimane separata dal fratello, ed inizia un viaggio in solitaria verso lo stesso campo che la porterà a fare un incontro che potrebbe cambiarle la vita.
Nel frattempo Sam scopre che l'esercito progetta di sfruttare i più giovani come nuova forza per contrastare gli alieni, finalmente decisi a scendere in campo.
Ma sarà davvero così?
Esistono film che nascono, di fatto, per essere compromessi validi su più fronti: con il proprio compagno o compagna, con il tempo, la stanchezza, il lavoro e gli impegni che la vita ci riserva.
In questa grande categoria si possono trovare tamarrate da divertimento sfrenato, prodotti clamorosamente brutti ed altri che, fondamentalmente, risultano inutili ed innocui: La quinta onda, tratto da una saga letteraria di stampo teen di quelle che paiono essere sbocciate un pò ovunque negli ultimi anni, appartiene senza ombra di dubbio all'ultima categoria.
Sfruttato come riempitivo durante un pomeriggio casalingo in una settimana in cui le malattie del periodo hanno colpito un pò tutti in casa Ford, si è rivelato giusto un accompagnamento un pò insipido buono da guardare senza troppa attenzione, un cocktail annacquato che mescola i ricordi di Independence Day ai più recenti Maze Runner e Hunger Games, dal sapore di già visto e rimaneggiato dal primo all'ultimo minuto, finale aperto da saga compreso.
Dai protagonisti agli antagonisti - spiccano Chloe Grace Moretz e Liev Schreiber - alla tematica dell'attacco alieno filtrata attraverso l'utilizzo dei giovani come nuova leva per poter andare verso il futuro, tutto pare tagliato con l'accetta e telefonato, eppure La quinta onda non risulta essere il tipico prodotto in grado di fare incazzare o sconvolgere per la sua bruttezza, quanto più portare ad una constatazione di inutilità di fondo del prodotto, che, tra le altre cose, pare non aver convinto neppure il grande pubblico, mettendo di fatto in dubbio anche la prosecuzione della saga di Cassie e soci.
L'unica cosa interessante da segnalare - e che nel corso delle ultime stagioni si sta facendo sentire sempre di più, parlando di settima arte - è l'influenza evidente che il mercato dei videogiochi pare avere avuto sull'intero progetto, in particolare gli sparatutto in stile Call of duty che ormai sono un vero e proprio must tra i giovanissimi, specializzati nel gioco online tanto da costruire non solo team, ma anche amicizie e rivalità proprio grazie a questi contatti virtuali.
Per il resto, tutto scorre abbastanza in fretta, entro un'oretta dalla visione avrete dimenticato tutto e l'esperienza sarà parsa tutto sommato indolore: forse sono troppo vecchio per queste stronzate, come si diceva ai miei tempi, ma l'impressione è che si sia trattato dell'ennesimo tentativo di portare in sala il pubblico occasionale dei giovanissimi, in special modo i gruppi di adolescenti o pre-adolescenti giocando su una protagonista femminile di richiamo ed una cornice di scontri tipicamente maschile, senza dimenticare la tematica della Famiglia e condendo il tutto con i più tipici alieni pronti a sostituirsi agli uomini noti fin dagli anni cinquanta.
In tutta onestà, a meno che non abbiate un paio d'ore da riempire a tutti i costi di notte o durante una sessione intensiva di pulizie, non mi sbilancerei consigliandovi la visione de La quinta onda, ma neppure di evitarlo neanche fosse la peggiore delle schifezze possibili ed immaginabili, perchè i film davvero pessimi, in fondo, sono altri.
La quinta onda è, più che altro, qualcosa che passa e va, senza aggiungere nulla ad un genere che, di suo, pare aver esaurito negli anni ottanta la sua vena migliore.
MrFord
"So close your eyes, for thats a lovely way to be
aware of things your heart alone was meant to see
the fundamental loneliness goes whenever two can dream a dream together."
Frank Sinatra - "Wave" -
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