Questo articolo sarebbe piuttosto banale se riguardasse Radio Padana o un’emittente venetista. Invece la causa della Lega contro l’Unità ha trovato proseliti, seppur con motivazioni diametralmente opposte, a Barletta.
Qui, infatti, ha sede Regno.fm, “la web radio del Bel Reame”. L’intento è chiaro, basta dare un’occhiata alla scarna homepage:
La radio di notizie e musica ‘made in Sud’ per ridare memoria storica al nostro popolo e per riaffermare valori e cultura del territorio che prima dell’unità d’Italia era il Regno di Napoli, poi Regno delle Due Sicilie.
L’emittente è guidata da Paolo Guaglione che sostiene la bontà della sua iniziativa a difesa del Mezzogiorno contro la venuta sabauda:
Diffondiamo notizie che i libri di storia, di regime, hanno finora sottaciuto. Come giornalista ed editore ho sentito il bisogno morale di dare voce a vicende rinnegate.
Una voce fuori dal coro insomma. Il palinsesto include musica napoletana antica e moderna, testi di Concetta Barra ed Eugenio Bennato, leader del Taranta Power, compresi. Tra una canzone e l’altra, spazio all’informazione, ovviamente tutta incentrata sulla storia del regno di Napoli e sulla tragedia che fu l’invasione dei Savoia.
Gaglione non mostra vergogna:
A scuola tante cose non sono state insegnate mentre Garibaldi, Cavour e Vittorio Emanuele, tre massoni, sono stati presentati come eroi che hanno liberato il Sud dalla tenaglia borbonica. Non è andata così: a Napoli si viveva bene, nessuno andava via. E dal Nord scendevano al Sud per lavorare e stare meglio.
Sfoggia orgoglioso un’Italia dimezzata come sfondo dell’Ipad:
È così non solo per me. All’estero quando si dice di essere italiani, gli stranieri sorridono e dicono pizza, sole, mare e mandolino, mai Tarvisio o la polenta. E questo conferma che l’Italia siamo noi, il Sud.
In ufficio persino una macchinetta per il caffè Borbone.
La contraddizione: se nel Regno di Napoli si stava così bene, perché i soldati non lo difesero? Ecco la geniale risposta:
Le guardie furono corrotte dai Savoia e da soli i contadini che divennero briganti non riuscirono a frenare l’incursione. I Savoia rubarono ben 432 milioni di lire dal banco di Napoli che furono usato per rimpinguare le casse piemontesi, in rosso da tempo.
Dall’alto dei suoi 300 visitatori quotidiani (più o meno come questo blog ndr) e di tante mail di complimenti, Gaglione si lancerà anche nel mondo della televisione per sostenere la sua battaglia antirisorgimentale.
E il 17 marzo? Una bandiera a lutto, ovviamente.