I manuali di comunicazione danno poco spazio alla radio, e quasi nessuno alla musica e ai tanti dispositivi utilizzati nel corso del tempo per ascoltarla.
Della radio non si trascura di ricordare il ruolo che avuto nello sviluppo della società di massa, portando non solo la musica e l’intrattenimento, ma anche l’informazione e la propaganda politica in tutte le case, anche in quelle degli analfabeti. Ma radio e giradischi hanno profondamente modificato l’ambiente mediatico e culturale in cui viviamo in quanto sono diventati “mobili” molto presto, intorno agli anni Cinquanta, con la diffusione del transistor.
Se prima radio e grammofono troneggiavano in salotto, le radioline a transistor venivano ascoltate un po’ più distrattamente in cucina, e in qualunque altro ambiente domestico e non.
Mangiadischi e autoradio prima, stereo e walkman poi, sono stati gli immancabili compagni dei viaggi e delle vacanze dagli anni Sessanta ai Novanta, prima dell’avvento dei dispositivi digitali – iPod e cellulari su tutti. Quella che segue è una galleria di alcune delle immagini usate nella lezione di oggi, per illustrare gli effetti della mobilità dei media – prima del mobile.