PUBBLICATO DA: Mondadori, 16,00 € pp 417
VOTO: 7/10
GIUDIZIO:
Questo libro è la prima opera che leggo di Jojo Moyes e devo dire che sono rimasta particolarmente impressionata dalle capacità narrative di questa donna."La ragazza che hai lasciato"è un romanzo diviso tra due vite ed epoche che si rincorrono e si intrecciano l'una con l'altra.
La prima storia che troviamo è quella di Sophie, giovane donna che aspetta non solo il ritorno del marito, ma la fine della prima guerra mondiale. La sua vita si svolge a St Peronne, piccolo comune Francese della Piccardia, zona a nord di Parigi. Qui insieme alla sorella affronta la difficile occupazione tedesca e fa di tutto per tirare avanti, visti gli stenti della guerra.
La bravura della Moyes sta nella capacità di farti immedesimare nella protagonista, che è incredibilmente umana e profonda. Non troviamo una vera e proprio eroina ma una donna comune che proprio per questo rende tutto più reale e speciale.
Le pagine del romanzo scorrono,così, velocemente e ci si trova immersi nei disagi, nelle sofferenze e nelle paure di Sophie e,anche, nelle dinamiche della vita di un piccolo paese costretto a fronteggiare il nemico, in questo caso non sul campo di battaglia, ma su territorio civile che prima di allora ha visto solo scorrere una vita semplice e monotona.
L'altra storia principale è quella di Liv, giovane vedova che vive a Londra nel 2010. A collegare Liv a Sophie è il meraviglioso quadro che dipinse Edouard per la moglie, un opera che non aveva solo un valore artistico ma anche incredibilmente sentimentale, in quanto ricordava a Sophie la vita prima della guerra, del calore che l'amore portava in superficie e del fatto che non esisteva solo freddo e sofferenza.
Questo quadro è stato regalato poi a Liv da suo marito e quindi anche nella sua vita questo dipinto si rende simbolo di amore e ricordi struggenti. L'intera storia di questo romanzo è quindi molto bella e ben narrata, mi ritrovo a dare un sette solo perchè a mio avviso la storia ambientata ai giorni nostri e con protagonista Liv è nettamente inferiore per pathos e intensità alla storia di Sophie, e assume,quindi, toni più "normali". Se avessi dovuto giudicare solo la prima parte avrei dato sicuramente un voto più alto.