Un libro difficile da trovare, questo di Luna Lanzoni, ma che merita di essere cercato perché molto particolare.
La Ragazza dalle ali di Serpente racconta il primo amore di Luna. Un amore profondo, energico, assoluto. Lei è una ragazza dai molteplici volti. Ama costruire amuleti. E' gentile col prossimo, è disponibile, è attratta da tutto ciò che ha un'aurea mistica, o che si discosta dalla normalità quotidiana. La sera, in un centro sociale, incontra una leonessa. Si chiama Miriam. E' un incontro, uno scontro, la scintilla che scocca nel profondo e che ancora lei non riesce a comprendere appieno. All'inizio è curiosità. Poi c'è attrazione. Poi il sentimento più profondo. Luna impara a conoscere il vero amore, è la prima volta nella sua vita, e non è per un uomo. E' una donna carica di passione, che vive nell'arte e di arte. Un amore travolgente, una fiamma accecante, che come tutte le luci più intense, è destinata a estinguersi dolorosamente... e velocemente.
Scritto in prima persona, sembra una vera e propria autobiografia, o ancora meglio, un diario. E' la nascita di una personalità. Una ragazza che diventa donna, e che decide di segnare questo evento con il suo primo tatuaggio... dei serpenti, sulla schiena, che sembrano librarsi come ali. Scrittura pulita, da diario. Ci sono momenti di incertezza, perché le emozioni del personaggio sono incerte. Ci sono momenti che scorrono veloci, come fossero in discesa, altri invece che salgono faticosamente, come cercassero di raggiungere una meta lontana. L'amore, ovviamente, è questa meta. E' una storia giovanile e giovane. Una storia fatta di emozioni, di sesso, di istanti, di sfioramenti, di sensazioni rubate. Lo stile narrativo si adatta e segue le vicende, perché a scrivere non è l'autrice, ma il personaggio. La lettura di questo libro è come l'andare su un'altalena. Si è felici, si è appassionati, si è sconvolti, si è tristi.
Il libro è piccolino, si legge in fretta. L'immagine in copertina potrebbe essere quella fatta da Miriam per un libro che viene citato nella storia. E invece è di Scott James Peeble. E' curato, senza refusi, ma avrei preferito una separazione più elegante tra i capitoli, anche al costo di qualche pagina bianca in più. Profuma debolmente. Non riconosco la fragranza. Non sono bravo in queste cose. Ha l'odore di un solaio, o di una cantina molto vecchia. E' un bel libricino.
