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La ragazza fantasma [rece]

Creato il 27 aprile 2011 da Clarinettem

Lo ammetto: “American Gods” non sono riuscita a finirlo per ora. Non che non mi piaccia, anzi, lo trovo splendido e scritto divinamente. Venderei un rene pur di saper scrivere come Gaiman ha scritto questo romanzo. Ho già letto altri suoi romanzi. Li ho trovati interessanti, ricchi di idee, ben scritti, ma ad affascinarmi erano più i contenuti che lo stile.
In questo caso invece no. Gaiman è perfetto. Punto. Dialoghi, descrizioni, caratterizzazione dei personaggi, uso del punto di vista. Perfetto.
Però non sono in vena di leggerlo. Forse proprio perché non voglio sprecare una lettura simile ora, che so di non avere lo spirito giusto per apprezzarla appieno. Prima o poi lo finirò, promesso.
Ho letto altro, in compenso, qualcosa di più leggero (ok, anche il manuale di procedura penale, ma non lo qualifico tra le letture leggere), ovverosia “La ragazza fantasma” di Sophie Kinsella.

La ragazza fantasma [rece]
Dopo “La signora dei funerali” mi sono tenuta lontana da quest’autrice per un po’, tanto grande è stata la delusione. Alla fine, però, non ce l’ho più fatta: io, alla Sophie, ci voglio troppo bene. Fa sorridere in modo garbato, scrive bene e, soprattutto, non si monta la testa.
I suoi romanzi sono così: freschi, leggeri, una ventata di buonumore. Magari le sue protagoniste sono un po’ matte, di sicuro a volte ti verrebbe da immergerle con tutti i loro vestitini griffati in un bel bagno di realtà, ma poi si fanno perdonare (quasi sempre).
 Ad ogni modo, non considerando “La signora dei funerali” che appartiene alla vecchia vita della Sophie, io coi suoi libri mi ci diverto un sacco.
E così è successo con “La ragazza fantasma” e devo ammetterlo: era dai tempi de “La regina della casa” che un suo romanzo non mi procurava delle risate tanto sane e spensierate.

La storia, in breve, è questa: Lara è una ragazza come tante, appena tornata single e con manie da stalker, indebitata fino al collo, con una famiglia sui generis. Una bel giorno è costretta, per salvare le apparenze, a partecipare insieme alla sua famiglia al funerale di una prozia della cui esistenza è a malapena a conoscenza. Peccato che, nel bel mezzo del funerale, il fantasma della suddetta prozia, che di nome fa Sadie, decida di apparirle (acquisendo le sembianze di una prozia fanciulla, appena ventenne) per affidarle un arduo compito: recuperare la sua collana prima che il suo corpo venga cremato. Mission impossible, visto che la cremazione è prevista subito dopo il funerale.
Lara è dunque costretta a fermare la cerimonia al grido di: “Credo che la zia sia stata assassinata!” con tutto quel che l’escamotage comporta. E’ l’inizio di un’amicizia fuori dal comune, che vedrà Lara al seguito di Sadie, un’eccentrica fantasmina in tenuta anni  ’20, molto più scaltra e disinibita della sua giovane pronipote.
Sarà un’avventura piena di intrighi, sfide, enigmi vari ed eventuali con tanto di piccolo giallo sulla storia dell’arte da risolvere, giusto per non farci mancare nulla.

C’è la storia d’amore, come in ogni romanzo kinselliano che si rispetti. Ed è molto carina, anche se non originalissima.

Lo stile. Be’, lo stile è quello della Kinsella nei suoi momenti migliori, spumeggiante e mai lezioso.
I personaggi sono ben curati, tragici quanto basta per non ridurli a banali macchiette. L’ambientazione è, come al solito, molto dettagliata e ricca di riferimenti alla Londra dei giorni nostri.

Un bel libro per trascorrere qualche ora in allegria, insomma.
Consigliato!



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