Avanzava nel pallido saio,il capo liscio e fosco di solenell'antro di mezzo alle dune e a mirifiche illusioni,
dove i mille canòpi cerulei fan mostrasu incomodi piani,salendo ai maggiori per far spazio ai novelliche il custode ripone abbattendo i più alti,di cui spazza la polvere grigiache il vento da solonon ha già cancellato dal marmo pregiato.
Alzò l'occhio allo scricchio improvvisod'un semplice tomo ormai troppo sazio,mentre cadeva tra gli altri in rovinae con pia compassione mormorò una preghiera,estremo conforto dei miseri foglidel libro disfatto che aveva il mio viso.
Portfolio di Yuri Minghini
Testo di Francesco Teruggi
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Il Viaggiatore Ignorante
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