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LA RAGNATELA prima parte

Da Teoderica
LA RAGNATELA   prima parteQualche tempo fa, ad una visita al Museo della Città di Rimini, uscendo, noto sulla porta che dà alla scalinata per l' uscita, tre o quattro grandi ragnatele.
Cosa faranno mai quelle ragnatele lassù, non puliscono mai il museo o sono un' istallazione contemporanea per ricordare un luogo bellissimo, intressante ma dimenticato? Mi chiedo.
Oggi vanno di moda le mostre itineranti e a tema, ci si dimentica così che il museo è la casa delle muse, non lo si visita più o lo si visita, a volte, se è nel percorso della visita alla mostra e non si paga un ulteriore biglietto.
Franco, l' amico che mi accompagna, pensa che forse l' idea sia venuta da ragnatele esistenti, tolte per un intervento di pulizia e poi rimesse artificialmente perchè la tela del ragno è un' opera d'arte indiscussa per bellezza e per significato.
Sicuramente l' artista dell' istallazione ama le ragnatele, a me sono sempre piaciute, ed anche se a casa le tolgo, lo faccio con dispiacere e non uccido mai il ragno, lo prendo e lo metto fuori dalla porta, da noi in Romagna si dice che se uccidi un ragno in casa tua non verrà l' oro, e per oro si intende la ricchezza in generale e non solo la monetaria.
Il ragno per le sue caratteristiche, ha colpito e stimolato l'immaginario umano, entrando (spesso come una creatura leggendaria) nel folklore e nella mitologia di vari popoli.
Come il serpente, anche il ragno alterna una simbologia positiva ad una negativa.
Positiva è la laboriosità del ragno, unita a una grande precisione tecnica, che dimostra nel tessere la propria tela.
Altro aspetto molto rilevante, questa volta in chiave negativa, è il pericolo potenziale rappresentato dal ragno, predatore, talvolta velenoso, che grazie alla sua tela o, in alcuni casi, alla caccia si procura il cibo per divorarlo ancora in vita dopo averlo paralizzato.
Tra le numerose particolarità del ragno, spiccano il mito di Aracne e il fenomeno del tarantismo.
immagine di Teoderica

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