La Rai fa infuriare il Brasile. Chiesti 7 milioni di risarcimento

Il Mondiale, si sa, non si gioca solo in campo. Lo sa bene la Rai che negli ultimi giorni sta affrontando una causa piuttosto spinosa legata ad uno spot pubblicitario duramente attaccato dal fronte Brasiliano. Italia-Brasile, dunque, stavolta non si disputerà su un prato verde ma nelle aule di un tribunale.

Il seme della discordia è uno spot, di circa 30 secondi, trasmesso già da qualche settimane sulle reti rai per pubblicizzare l’evento di cui la rai detiene i diritti. Lo spot, che si conclude con l’immagine del Cristo Redentore che indossa un’enorme maglia azzurra, ha fatto infuriare l’arcidiocesi di Rio che detiene, non a caso, i diritti morali (dunque d’immagine) del Cristo che veglia sulla città brasiliana. Dopo aver preso visione della pubblicità italiana, è stato immediatamente chiesto un risarcimento alla Rai che si aggirerebbe fra i 5 ed i 7 milioni di euro. Una cifra piuttosto copiosa ma che compenserebbe, secondo l’avvocato Alessandro Maria Tirelli che collabora con il collega brasiliano Rodrigo Grazioli, tutta l’indignazione del popolo brasiliano e in particolar modo dell’arcidiocesi. -”L’Arcidiocesi si sente oltraggiata. E’ come se per pubblicizzare un programma, la tv brasiliana utilizzasse le ballerine di samba insieme ai gladiatori del Colosseo. E’ un insulto a un simbolo nazionale” ha spiegato l’avvocato che al quotidiano O Globo ha raccontato di essere in contatto con la rai italiana per il ritiro della pubblicità. Lo stesso avvocato ha però anche ammesso che per quanto riguarda il risarcimento la questione non potrebbe risolversi molto in fretta. L’arcidiocesi, infatti, è determinata a non mollare fin quando il risarcimento non verrà pagato. La somma che la rai verserebbe nelle casse dei prelati brasiliani, tuttavia, verrebbe investita in delle opere di bene così come ha spiegato lo stesso Tirelli. D’altronde in passato un colosso sportivo aveva offerto circa 2 milioni di euro all’arcidiocesi per potere vestire il Cristo Redentore con i propri articoli ricevendo di fatto un sonoro due di picche.

Questa l’immagine incriminata: