La Rai oscura il gol di Cassano

Creato il 04 settembre 2010 da Iltelevisionario

La prima vittoria dell’Italia di Prandelli, per 2-1 sull’Estonia, è stata seguita su Raiuno da 8 milioni 134mila telespettatori. Ma gli italiani sintonizzati in quel momento sulla prima rete Rai non hanno potuto assistere in diretta al primo gol della Nazionale, siglato da Antonio Cassano. Infatti proprio in occasione del calcio d’angolo dal quale è scaturita la rete, la Rai ha deciso di mandare in onda un mini spot. Al termine del minibreak pubblicitario l’Italia aveva appena segnato il gol del pareggio.

Il telecronista del match Bruno Gentili ha dichiarato oggi, in merito al gol oscurato, che “I minispot hanno delle regole precise. La regia del pullman mi ha chiamato lo spot, sette secondi in tutto”. Eugenio De Paoli, direttore di Rai Sport, si è scusato con i telespettatori per l’errore accaduto ieri e si è impegnato affinché episodi del genere non si ripetano.

Sulla vicenda è intervenuto anche il critico tv del Corriere della Sera Aldo Grasso:

Poi uno dice che ce l’hanno con la Rai. Ma com’è possibile lanciare la pubblicità quando l’Italia sta per battere un calcio d’angolo ed è sotto di un gol?

Ieri sera, durante il secondo tempo di Estonia-Italia, era circa il 15′ del secondo tempo, il telecronista Bruno Gentili chiede con scarsa tempestività, magari per un suggerimento della regia, un «mini break» mentre l’Italia ha appena conquistato un calciod’angolo. Così, quando Pirlo si appresta a batterlo, subito dopo il cambio Pepe-Quagliarella, invece delle immagini della partita va in onda lo spot. Destino vuole che Fantantonio, in ombra fino a quel momento, butti la palla in rete con un colpo di testa. Quando la linea ritorna da Tallinn, gli azzurri si stanno abbracciando. Bisogna aspettare il replay per vedere il gol. Sfortuna, scalogna, casualità: eppure certi incidenti la Rai sembra cercarseli, come se l’atmosfera delle telecronaca rispecchiasse il modesto gioco visto in campo. Anche perché al secondo e terzo cambio azzurro (Palombo al posto di Montolivo e Antonelli al posto di Cassano) sono ripartiti altri due spot. Ma stavolta è andatabene.

Bruno Gentili è ancora profondamente legato alla radiocronaca (e in radio, tra l’altro, si può chiamare la pubblicità con più tranquillità e se qualcuno segna si finge una diretta con qualche secondo di ritardo) e invece di limitarsi a raccontare le azioni di gioco si abbandona più spesso a descrivere cosa gli azzurri dovrebbero fare, quasi la sua fosse una telecronaca ideale epedagogica: «L’Italia dovrebbe fare così…; Sirigu dovrebbe ora tenere palla, ecc…». Al suo fianco Beppe Dossena, che ha appena firmato per la panchina del Saint George, club campione diEtiopia. E forse non avrebbe dovuto esserci. Via lui però c’è Fulvio Collovati. E si capisce perché poi si chiamino con tanta intempestività le interruzioni pubblicitarie.



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