Renzi, tanto per restare fedele al suo clichè, annuncia: “Dal 2016 Canone Rai in bolletta della luce”. Il ‘premier senza voto’ ha parlato di 100 euro, anziché di 113,5, l’anno passato l’obiettivo era di dimezzare questa che è una delle tasse più evase per portarla a 60, massimo 65 euro. Ma a parte questo mancato 'sconto', i problemi sulla fattibilità di un tale sistema di riscossione non sono pochi.
Chicco Testa, presidente di Assoelettrica, stigmatizza che: "Mettere il canone Rai in bolletta resta un gran pasticcio, restiamo contrari. In questo modo il consumatore non saprebbe infatti più cosa sta pagando e noi non riusciremo più a fare il nostro mestiere. E’ un errore considerare che chi è titolare di un contratto elettrico possieda anche una tv e viceversa. Poi c’è il problema degli uffici e degli esercizi commerciali: alcuni hanno la tv, altri no. In più, non accettiamo che la bolletta, che già ha un 50% di voci non connesse alla fornitura di energia, possa contenere altre cose. Così la bolletta diventa un vagone pieno di cianfrusaglie, che trasporta di tutto e il consumatore non sa più cosa paga”. Per non parlare, poi, dei problemi legati alla privacy e di quelli, forse ancora più grandi, legati ai possibili futuri contribuenti morosi. Se un utente non paga il canone cosa succede? E’ immaginabile arrivare al distacco delle forniture per il mancato pagamento di importi che nulla hanno a che vedere con la fornitura elettrica, col rischio di incorrere nel reato di interruzione di pubblico servizio? A parte queste disquisizione di natura tecnica, c’è anche il rischio di far diventare definitiva ‘la presunzione di possesso dell’apparecchio tv’: tutti quelli che hanno la luce dovrebbero pagare il canone, una platea diversa e più vasta di quanti hanno una tv, per cui spetterebbe poi al contribuente dimostrare il contrario, sempre che ricordi che nel pagare la corrente finanzia anche la Rai. Ma il “rottamatore” non avrebbe fatto meglio a rottamare una delle tasse più ingiuste quale quella sul possesso del Televisore invece di togliere la Tasi sulla prima casa? E poi se è una tassa sul ‘possesso dell’apparec chio’ perché rimane tutta in casa Rai senza che un solo centesimo finisca anche all’emittenza privata? Al giorno d’oggi Tv pubblica e Tv commerciale pari sono in fatto di qualità dei programmi e di servizio al cittadino, perciò non si vede il motivo per cui oltre agli introiti pubblicitari la Rai debba battere cassa pure per un canone che la tv generalista non percepisce. E poi come mai le Tv private sono sempre in attivo e la Tv di Stato (canone + pubblicità) è sempre in deficit?