Nomine movimentate, dimissioni strumentali, arrivo del commissario hanno portato in pochi mesi allo sbando un ente l'Unione Terre Verdiane che avrebbe potuto rappresentare la razionalizzazione amministrativa di una vasta zona territoriale altrimenti chiamata Bassa Ovest e comprendente una decina di comuni al di qua del Taro.
Ma oltre alle multe, attivo il servizio specifico di Polizia Municipale del Corpo Unico dell’Unione Terre Verdiane, non si è andati; d'altra parte questa attività bastava a tenere in piedi il vero interesse dei "poltronieri" della politica. 
In questi giorni sono iniziati gli sfilamenti, ieri la stampa riportava la notizia che i comuni di Fontanellato, Busseto, Polesine, Roccabianca, Soragna e Zibello costituivano una centrale unica di committenza per gli acquisti snobbando le Terre Verdiane ritenute prive di una struttura amministrativa adeguata. Persi Verdi ed il culatello oggi la notizia che anche Salsomaggiore e Fidenza, per lo stesso motivo, creano una propria centrale unica di committenza.
Sempre oggi scendono in campo i sindacati che interrompono le relazioni sindacali definendo l'Unione Terre Verdiane, un ente allo sbando. "A nulla ci interessano i giochini politici di cui questi sindaci sembrano essere maestri." così il comunicato definisce la situazione che sottosta alla situazione creatasi dopo le elezioni di giugno in alcuni comuni dell'Unione tra cui Fidenza.
Ecco il comunicato dei sindacati di oggi
Unione Terre Verdiane, un ente allo sbando. Interrotte relazioni sindacali Posted by Redazione on 28/12/2014 in Lettere al giornale. Possiamo oggi affermare di essere stati facili profeti, ma non era necessario avere la sfera di cristallo per capire ciò che sarebbe successo. Quando Cgil e Cisl hanno deciso di interrompere le relazioni sindacali lo hanno fatto a ragion veduta e chi pensava che tale atteggiamento fosse mirato solo ad un ragionamento economico è stato smentito dai fatti. Già da tempo le OO.SS. hanno denunciato lo stallo organizzativo dell’Ente ai cui vertici più volte è stato richiesto un tavolo ove affrontare i veri problemi dell’Unione intesa come ente che eroga servizi e non un sistema per trovare “collocazioni“ derivanti da strategie di accordi politici, che non ci appartengono ma in cui forse qualcuno si ritiene maestro, fatti a spese dei cittadini – utenti. Fino ad ora, pur avendo lanciato una sfida in cui sia i lavoratori che le loro rappresentanze erano disponibili a mettersi in gioco, abbiamo ricevuto risposte elusive ed evasive, proclami “a spot” e grandi conferenze stampa annunciando questo o quel provvedimento che avrebbero aumentato e migliorato i servizi ai cittadini… e invece solo tagli alle risorse e agli organici. E così i problemi ristagnano, non certo per responsabilità di coloro che giornalmente, anche senza avere un progetto complessivo, hanno garantito la funzionalità dei servizi e lavorato sempre al massimo delle proprie capacità organizzative. Spesso abbiamo chiesto strumenti per realizzare più sicurezza nei territori, per dare responsabilità certe e stabilità ai rapporti di lavoro. Invece oggi, a causa del fallimento dei tentati “accordi politici“, L’Unione Terre Verdiane si ritrova non solo senza vertici istituzionali a decidere ma, dal prossimo primo gennaio, anche senza l’apparato tecnico di responsabilità che dovrebbe garantire il funzionamento della macchina amministrativa. A nulla ci interessano i giochini politici di cui questi sindaci sembrano essere maestri. Ci interessa la continuità istituzionale di questo ente messa a rischio da chi non si è preoccupato di adottare gli atti necessari al funzionamento dell’ente prima di dimettersi e da tutti quei sindaci che da mesi giocano con il lavoro di novanta persone che ogni giorno erogano servizi a più di 100.000 cittadini. Se c’è un augurio che vogliamo fare a tutti coloro che hanno incarichi di responsabilità in questo Distretto è quello di avere coscienza delle funzioni che svolgono e di procedere sin da subito a ripristinare il funzionamento ordinario dell’unione che loro stessi hanno voluto costituire ormai da diversi anni. Noi, diversamente da altri, non abbiamo mai abdicato al nostro ruolo. Abbiamo prestato servizio nonostante ogni problema, ogni tensione e ogni taglio fatto sulla nostra testa perché abbiamo sempre creduto nel nostro lavoro. I Sindaci devono fare altrettanto. In caso contrario non saremo più disponibili ad un’ora di straordinario, alla garanzia del funzionamento degli accordi con la Prefettura, alla regolarità dei servizi d’ordine ed ad ogni altra attività non ordinaria che abbiamo sempre garantito. Non esiteremo infine ad indire ogni iniziativa sindacale per poter far sentire la nostra voce mentre i Sindaci distruggono quel che rimane di un ente pubblico che loro stessi hanno voluto. FP CGIL e CISL FP
