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La realtà delle piccole librerie

Creato il 18 giugno 2010 da Mirco

Sconto del 30% su tutti i postSembra che stavolta il vento non soffi contro le piccole librerie indipendenti. A quanto pare è in approvazione una legge che impedirà, soprattutto alle grandi catene che possono permetterselo, sconti superiori al 20%.
Questo riguarda anche le librerie online? Non lo so, ma è probabile. Quindi noi feroci consumatori di libri, siamo pochi a dir la verità, possiamo già dire addio ai tanto ricercati "30% di sconto" e forse anche all'ormai imprescindibile, per me, 3x2 che vedete sopra rappresentato dal banner di Bol.it (che fa parte del gruppo Mondadori per la cronaca). Un 3x2 super partes però, che comprende anche titoli di piccole case editrici che a volte non riescono a contenere i costi di produzione e sono costretti a vendere i loro libri a più di venti euro.
Ammetto di avere un rapporto poco empatico con i piccoli librai, ma questo dipende dal fatto che con i piccoli librai non ci ho mai avuto a che fare. Nella mia provincia le piccole librerie, quelle poche che sono nate, hanno avuto vita breve. Adesso che i flussi economici girano in maniera diversa e la mia zona sta per essere riqualificata, nascono direttamente grandi librerie tipo Mondadori o Giunti.
Non voglio impegolarmi in discorsi che non sono in grado di approfondire, ma IMHO (In My Humble Opinion) se il mercato porta i lettori a comprare best-seller nelle grandi librerie e nei supermercati allora il problema sta nella diversificazione della proposta. In poche parole: i piccoli librai dovrebbero vendere quello che non si trova nei supermercati, ovvero i libri poco distribuiti o distribuiti per niente. Vedere un piccolo libraio che mette in bella mostra la locandina dell'ultimo libro di Stephanie Meyer è una mortificazione alla categoria e al presunto ruolo culturale che queste piccole identità dovrebbero avere. A questo punto se nessuno compra i libri delle piccole case editrici è chiaro che il problema è culturale, e questo è sì un problema difficile da risolvere, ma non impossibile. Se il libro del signor Sconosciuto della Pinco Pallino Editore è bello credo che sia un dovere delle nostre istituzioni aiutare i librai e le piccole case editrici a valorizzarlo e renderlo famoso come un qualsiasi Acciaio finalista al più importante premio letterario nazionale.
Domande che non avranno risposta:
Perché i libri costano sempre di più? Perché quegli stessi libri vengono venduti con forti sconti su alcuni siti o addirittura vengono svenduti nei mercatini dell'usato dopo poco tempo dall'uscita? Qual è il loro effettivo prezzo di mercato? Cosa pensano  i consumatori-lettori della legge che regola gli sconti? Perché nessun portale che parla di libri o editoria ha mai cercato di vedere questa faccenda dal loro punto di vista?


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