Come dare torto a chi l’ha premiato come “miglior libro del 2014”. Dimentica il mio nome, pubblicato da Bao Publishing, è la consacrazione del fumettista romano Zerocalcare, al secolo Michele Reich, la sua ultima opera nonché la sua opera più matura, la conferma di un grande talento come storytelling, a dimostrazione del suo essere un narratore attento alle sue storie, capace di esprimere con passione il suo mondo, ma anche di farsi voce di un’intera generazione.
Titolo: Dimentica il mio nome
Autore: Zerocalcare
Anno: 2014
Editore: Bao Publishing
Pagine: 240
ISBN 9788865432549
Con Dimentica il mio nome, Zerocalcare parte da un evento della sua vita personale – la scomparsa dell’amata mamie e la rivelazione di una parte del passato della sua famiglia di cui era completamente all’oscuro – per imbastire una storia tra il racconto autobiografico e quello fantasy, una storia di personaggi fantastici, misteri di famiglia e un passato che torna in superficie prepotente dopo anni di silenzi e segreti. Il tutto immerso nel mondo di Zerocalcare, quell’universo fatto di un immaginario di ricordi di infanzia, retaggi anni ‘80 e ‘90, una memoria collettiva televisiva e musicale, personaggi e feticci appartenenti alla cultura mainstream che assumono questo o quel ruolo, che permettono a Zero di mettere in pausa la storia e di volta in volta fare le sue riflessioni e gli intermezzi comici che abbiamo imparato tanto ad amare con il suo blog.
Ma non è solo la vena comica e il richiamo a un immaginario collettivo che profuma di nostalgia, che traduce in immagini esperienze e sentimenti, a fare centro nel nostro cuore con Dimentica il mio nome. In questo suo ultimo lavoro, Zerocalcare si dimostra maturo come narratore, nel realizzare una storia lunga e articolata, nel dosare con attenzione e consapevolezza il ritmo narrativo e il succedersi delle linee del racconto, in un viaggio tra passato e presente in cui veniamo pilotati sapientemente da Zero senza alcun rischio di dispersione, laddove ogni digressione diventa non un semplice intermezzo ma un amplificatore delle emozioni che il racconto già produce di per sé. La scomparsa della nonna è il momento di uno sguardo indietro nel tempo, azione su cui Zerocalcare ama spesso soffermarsi, ma questa volta non solo per scatenare l’immediato effetto amarcord che ci piace tanto, ma per trovare un senso, per andare a fondo su quelle che sono le proprie origini e così facendo prendere consapevolezza di chi si è e superare quella linea che determina quando che ormai, che ce ne accorgessimo o meno, siamo cresciuti.
Zerocalcare diventa grande e, come ci racconta lui nel libro, passa al livello successivo, anche in termini di linguaggio. Le sue grandi doti di comunicatore paiono ormai evidenti a tutti, ma in Dimentica il mio nome il registro assume sfumature inaspettate, di grande profondità e intensità, ma anche estremamente delicate e sensibili. Il risultato è che i lettori non solo si divertono molto, ma vengono guidati in un percorso emotivo che fa riflettere e sa commuovere, non solo di fronte alla storia familiare che viene narrata, ma anche per quei particolari che la arricchiscono e che guardiamo per la prima volta con occhi nuovi, come l’amore di Zero per il suo quartiere, Rebibbia – al quale regala alcune pagine tra le più belle –, per i ricordi della sua infanzia che si intrecciano inevitabilmente con i nostri, per le parole usate per descrivere i rapporti con gli amici, la famiglia, le persone importanti della sua vita. Dimentica il mio nome è uno dei lavori con cui ho imparato a conoscere meglio Michele e non solo Zero, rendendo questa non solo la sua opera più riuscita, ma anche un piccolo regalo a chi lo segue da anni con affetto.
Dimentica il mio nome è un’epopea familiare che emoziona, una storia fantastica, una graphic novel dallo stile inconfondibile, una vicenda ricca di humor che vi farà passare qualche ora in allegria, un gioiellino in cui apprezzare a pieno il talento di Zerocalcare e la sua capacità di saper dosare sempre nel modo giusto ironia e commozione, una lettura bellissima, qualcosa da custodire con cura e rileggere ancora per poterne gustare tutte le sfumature di significato e ogni singolo tratto delle sue bellissime tavole. In una sola parola, imperdibile. Daje Calca’.
L’autore
Zerocalcare ha 31 anni e ha pubblicato a lungo su fanzine fotocopiate, ha disegnato locandine di concerti punk hardcore, prendendo parte con i suoi fumetti a un numero sterminato di autoproduzioni nel circuito dei centri sociali e collaborando con riviste di ogni genere (che per lo più hanno poi chiuso). Partecipa regolarmente all'annuale antologia del fumetto indipendente Sherwood Comix, collabora con Smemoranda, ha una rubrica mensile su Wired e pubblica strisce su Internazionale. Il suo blog, zerocalcare.it, è tra i più letti d'Italia.