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Il ragazzo invisibile
(Italia, Francia 2014)
Regia: Gabriele Salvatores
Sceneggiatura: Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi, Stefano Sardo
Cast: Ludovico Girardello, Noa Zatta, Valeria Golino, Christo Jivkov, Fabrizio Bentivoglio, Assil Kandil, Filippo Valese, Enea Barozzi, Riccardo Gasparini, Vilius Tumalavicius, Vernon Dobtcheff, Kseniya Rappoport
Genere: eroico
Se ti piace guarda anche: Turbo Kid, Misfits, Kick-Ass, L'uomo senza ombra, Banana, Maicol Jecson
Il ragazzo invisibile è un film strano. Per gli standard italiani, almeno, visto che per il resto del mondo non rappresenta certo un qualcosa di così singolare. Non quanto un ragazzo invisibile. Che poi nemmeno quella è una cosa così particolare. Nella serie Misfits ad esempio aveva lo stesso potere Simon, quello interpretato da Iwan Rheon, o se preferite quello che si diverte a stuprare Sansa in Game of Thrones. C'era poi stato L'uomo senza ombra, film stupidotto ma divertente con Kevin Bacon diretto da Paul Verhoeven, il regista campione dei film stupidotti ma divertenti. Ancor prima, secoli prima, c'era stato L'uomo invisibile, vecchio film tratto da un ancor più vecchio romanzo di H.G. Wells. E perché tutti o quasi gli scrittoroni importanti hanno sempre dei nomi con le lettere puntate? Devo per caso iniziare a farmi chiamare M.C.K. Goi per essere preso in considerazione sul serio?
In più, Il ragazzo invisibile è una pellicola supereroistica e cosa c'è di più abusato nel cinema contemporaneo se non la tematica supereroistica?
In Italia fa però specie vedere un film sui supereroi. Soprattutto, fa ancora più specie vedere una pellicola... adolescenziale.
Uoooooh, pazzesco!
Una pellicola adolescenzial/fanciullesca realizzata in un paese per vecchi come il nostro?
Incredibile più degli Incredibili, ma vero, e negli ultimi tempi si sta rivelando pure un trend in crescita, con Il ragazzo invisibile che si va ad aggiungere ai recenti piacevoli Maicol Jecson e Banana.
Chi poteva realizzare un'opera del genere nello Stivale se non Gabriele Salvatores? I suoi lavori spesso non sono del tutto riusciti, a volte non sono per niente riusciti, però il regista napoletano ha un occhio sempre parecchio rivolto all'estero, e non solo all'Italietta, un po' come un altro regista napoletano pure lui premiato con l'Oscar, Paolo Sorrentino.
Guardando alla cinematografia internazionale, questo Il ragazzo invisibile non appare quindi certo come una grossa novità. Allo stesso tempo comunque non ha molto da invidiare alle grosse produzioni americane supereroistiche e young adult in circolazione. Considerando come non possa competere contro i colossi d'Oltreoceano a livello di budget, Salvatores ha preferito usare gli effetti speciali il meno possibile, puntando più sulla loro invisibilità. D'altra parte per un film con un titolo e un protagonista del genere non poteva essere altrimenti. Se vogliamo proprio fare i pignoli, la pellicola è piuttosto carente sul versante del cast. Il giovanissimo protagonista Ludovico Girardello non se la cava male, però il suo volto non resta particolarmente impresso. Cosa che per essere il ragazzo invisibile magari è anche voluta. Valeria Golino e Fabrizio Bentivoglio non appaiono poi granché in parte, i volti internazionali come l'impronunciabile Vilius Tumalavicius ricicilato dal precedente mediocre film di Salvatores Educazione siberiana sono poco convincenti e la bimbetta Noa Zatta, la tipa per cui il protagonista sbava, è caruccia ma non è Chloe Grace Moretz.
Per quanto a livello recitativo i livelli siano bassini, per quanto la trama non rappresenti davvero niente di nuovo, il film si lascia seguire con piacere, regala un paio di simpatiche citazioni di Shining e una scena (quella della festa di Halloween) molto ben diretta da Salvatores. A tratti la pellicola è persino troppo infantile e “Giffoni style”, però fa piacere vedere realizzata per una volta dalle nostre parti una pellicola giovane, fresca, dal respiro internazionale e capace di uscire a testa alta a confronto con i più blasonati e costosi colleghi ammeregani. Nonostante il finale strizzi un po' troppo l'occhio alle saghe USA, con un finale aperto non solo a un sequel ma all'inizio di un'intera saga, Il ragazzo invisibile riesce a toccare tematiche abusate come il bullismo, la difficoltà di crescere, il rapporto con i genitori, la prima cotta etc. in maniera delicata e personale. In più si arriva alla fine della visione senza l'impressione di essere stati presi per il culo per 2 ore, come capita spesso con altri film supereroistici, e senza nemmeno l'impressione di aver assistito a qualcosa di memorabile, ma che comunque merita di essere visibile.
(voto 6+/10)