Magazine Cultura

La recensione: Io che amo solo te

Creato il 19 settembre 2013 da Valeria Polverino @missvalesbooks
Salve a tutti!Durante le mie vacanze sono riuscita (finalmente) a leggere un libro che rimandavo da un po', ovvero Io che amo solo te di Luca Bianchini. Il libro ha fatto la sua comparsa in libreria a fine aprile, per la precisione il 30, edito da Mondadori.Curiosità:Il libro prende il nome dall'omonima canzone interpretata da Sergio Endrigo. Trovandosi in Puglia l'estate scorsa per promuovere il suo romanzo precedente, Luca Bianchini è stato letteralmente rapito da questa terra e dai suoi abitanti, al punto da restarvi per tutta la sua durata. In questo periodo ha avuto modo di ascoltare numerose storie ed incontrare diverse persone che gli hanno dato il giusto spunto per realizzare questo romanzo corale.La recensione: Io che amo solo teLa scheda del libro:Casa editrice: MondadoriCollana Italiani e Stranieri 2013Narrativa moderna e contemporaneaISBN 9788804630463264 pagine € 16,00
L'autore:Luca Bianchini (Torino, 1970) per Mondadori ha pubblicato i romanzi Instant Love (2003), Ti seguo ogni notte (2004), Se domani farà bel tempo (2007) e Siamo solo amici (2010). Nel 2005 ha scritto la biografia di Eros Ramazzotti Eros - Lo giuro.Dal 2007 conduce "Colazione da Tiffany" su Radio2.Collabora con "Repubblica" e "Vanity Fair", per cui tiene anche un seguitissimo blog: "Pop Up".

La trama:Ninella ha cinquant'anni e un grande amore, don Mimì, con cui non si è potuta sposare. Ma il destino le fa un regalo inaspettato: sua figlia si fidanza proprio con il figlio dell'uomo che ha sempre sognato, e i due ragazzi decidono di convolare a nozze. Il matrimonio di Chiara e Damiano si trasforma così in un vero e proprio evento per Polignano a Mare, paese bianco e arroccato in uno degli angoli più magici della Puglia.Gli occhi dei 287 invitati non saranno però puntati sugli sposi, ma sui loro genitori. Ninella è la sarta più bella del paese, e da quando è rimasta vedova sta sempre in casa a cucire, cucinare e guardare il mare. In realtà è un vulcano solo temporaneamente spento. Don Mimì, dietro i baffi e i silenzi, nasconde l'inquieto desiderio di riavere quella donna solo per sé. A sorvegliare la situazione c'è sua moglie, la futura suocera di Chiara, che a Polignano chiamano la "First Lady". È lei a controllare e a gestire una festa di matrimonio preparata da mesi e che tutti vogliono indimenticabile: dal bouquet "semicascante" della sposa al gran buffet di antipasti, dall'assegnazione dei posti alle bomboniere - passando per l'Ave Maria -, nulla è lasciato al caso. Ma è un attimo e la situazione può precipitare nel caos, grazie a un susseguirsi di colpi di scena e a una serie di personaggi esilaranti: una diciassettenne che deve perdere cinque chili e la verginità; un testimone gay che si presenta con una finta fidanzata; una zia che da quando si è trasferita in Veneto dice "voi meridionali" e un truccatore che obbliga la sposa a non commuoversi per non rovinare il make-up.

La recensione:Io che amo solo te è un romanzo che riesce a coinvolgere il lettore sin dall'inizio: mi sono sentita come se fossi stata tra i 287 invitati del matrimonio, i personaggi sembrano così reali. Luca Bianchini è stato molto bravo nel creare una storia da leggere tutta d'un fiato, la curiosità di sapere come si evolvono le vicende è troppo forte. Il "vissero tutti felici e contenti" in alcuni tratti sembra anche lontano. Quanti eventi possono accadere in un solo weekend? Tanti, forse anche troppi, soprattutto se fuori imperversa il maestrale, arrivato in anticipo rispetto al previsto e considerata come la peggiore sventura che possa accadere durante un matrimonio. Puo’ filare tutto liscio ma se c’è il maestrale gli invitati ricorderanno solo di quello.Quello che mi ha colpito di piú é lo spessore psicologico delle figure: non vi sono personaggi piatti, tutto è caratterizzato dai sentimenti con cui vivono gli eventi. Luca Bianchini è bravissimo a descrivere i personaggi e li fa amare soprattutto per i loro difetti: le paure e le ansie di Chiara, la smania ossessiva di Nancy di voler perdere, prima delle nozze della sorella, sia la verginità che 5 kg, la paura di Orlando di far scoprire la propria omosessualità e, soprattutto, la relazione con l’Innominato, la sfrontatezza di Damiano che a poche ore dalle nozze tradisce Chiara, la freddezza della First Lady nell’organizzare il matrimonio. E poi vi sono Ninella e Don Mimì, sposi mancati che per ironia della sorte si ritrovano al matrimonio dei rispettivi figli. A tutti è data la giusta importanza, non vi sono protagonisti e personaggi secondari.Lo stile è semplice, niente pensieri complessi e oscuri.Il personaggio che ho amato di più è Ninella: tipica donna del Sud, molto coraggiosa, rimane vedova molto giovane e da sola cresce le due figlie, Chiara e Nancy. E’ davvero un vulcano che attende solo il momento per esplodere. Il personaggio che ho amato di meno è l’Innominato, ovvero l’amante di Orlando, uomo losco e dalla doppia vita.In definitiva ve lo consiglio: per l’ambientazione (davvero vi sembrerà di essere a Polignano), per la storia d’amore tra Ninella e Don Mimì, per lo stile con cui è stato scritto. Il mio voto: 8


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines