Magazine Cultura

La recensione: L'amore graffia il mondo

Creato il 26 settembre 2013 da Valeria Polverino @missvalesbooks
Buongiorno cari miei lettori!

Come procedono le vostre letture?La recensione di questa settimana riguarda l'ultimo libro che ho letto, ovvero L'amore graffia il mondo di Ugo Riccarelli, edito da Mondadori nell'Ottobre del 2012.Curiosità:Il 7 Settembre scorso il libro è risultato vincitore della 51esima edizione del Premio Campiello 2013, votato da 102 Giurati. A ritirare il premio, però, non c'è stato l'autore ma la moglie, Roberta Bortone, in quanto Ugo Riccarelli è deceduto lo scorso 21 Luglio.La scheda del libro:

La recensione: L'amore graffia il mondoScrittori Italiani e Stranieri 2012Narrativa moderna e contemporaneaISBN 9788804616276228 pagine € 19,0015,5 x 23,3 cmCartonato con sovraccoperta                                       In vendita dal 23 ottobre 2012L'autore:
Ugo Riccarelli (Ciriè, Torino, 1954 - Roma 2013), di famiglia toscana, ha pubblicato Le scarpe appese al cuore (Feltrinelli 1995, nuova edizione Oscar Mondadori 2003), Un uomo che forse si chiamava Schulz (Piemme 1998, premio Selezione Campiello, nuova edizione Oscar Mondadori 2012), Stramonio (Piemme 2000, nuova edizione Einaudi 2009), i racconti di Pensieri crudeli (Giulio Perrone 2006), Diletto (Voland 2009) e Garrincha (Giulio Perrone 2013), il saggio Ricucire la vita (Piemme 2011) e, per Mondadori, L'angelo di Coppi (2001), Il dolore perfetto (2004, premio Strega), Un mare di nulla (2006), Comallamore (2009), La repubblica di un solo giorno (2011) e L'amore graffia il mondo (2012, premio Selezione Campiello).

La trama:
È come se portasse il destino nel nome, Signorina: suo padre, capostazione in un piccolo paese di provincia, l'ha chiamata così ispirandosi al soprannome di una locomotiva di straordinaria eleganza. E creare eleganza, grazia, bellezza è il suo talento. Un giorno dal treno sbuca un omino con gli occhi a mandorla e, con pochi semplici gesti, crea un vestitino di carta per la sua bambola. L'omino scompare, ma le lascia un dono, un dono che lei scoprirà di possedere solo quando una sarta assisterà a una delle sue creazioni.Potrebbe essere l'atto di nascita di una grande stilista, ma ci sono il fascismo, la povertà e gli scontri in famiglia, le responsabilità, i divieti e poi la guerra...e Signorina poco a poco rinuncia a parti di se stessa, a desideri e aspirazioni, soffocando anche la propria femminilità, con una generosità istintiva e assoluta. E quando infine anche lei, quasi all'improvviso, si scopre donna e conosce l'amore, il sogno dura comunque troppo poco, sopraffatto da nuovi doveri e nuove fatiche, e dalla prova più difficile: un figlio nato troppo presto e nato malato, costretto a "succhiare aria" intorno a sé come un ciclista in salita.Nonostante i binari della ferrovia siano ormai lontani e la giovinezza lasci il posto a una maturità venata di nostalgia, ancora una volta Signorina sfodera il suo coraggio e la sua determinazione al bene e lotta per far nascere suo figlio una seconda volta, forte e capace di respirare da solo.Solo alla fine, nell'attimo esatto in cui la lotta cede il passo alla quiete, quel figlio nato due volte si renderà conto che l'amore coraggioso, quello di una donna e di una madre come Signorina, porta nel suo stesso corpo le ferite e i graffi del tempo...L'amore graffia il mondo è il ritratto appassionante di una donna più forte delle proprie fragilità e del vento della storia: una figura indimenticabile, unica, eppure sorella delle tante donne che ogni giorno come guerriere silenziose rinunciano a se stesse per abnegazione e per amore.Ma - come Il dolore perfetto, con cui Riccarelli ha vinto il premio Strega nel 2004 - questo romanzo è anche la saga di una grande famiglia, con una galleria di personaggi severi o meschini, inermi o tenaci che rimangono incisi nella memoria perché appartengono a un tempo perduto. È la storia dell'amore più assoluto e viscerale, quello tra madre e figlio, e della speranza più visionaria. Ed è la celebrazione della forza dell'immaginazione: quella di una donna capace di trarre un abito dalle pieghe di un foglio di carta, perché bastano pochi semplici gesti per vestire di bellezza il mondo.La recensione:
Devo ammettere di aver scoperto un grande autore. Sebbene il libro sia di poco più che 200 pagine ci ho impiegato circa 10 giorni per terminarlo. Uno stile sublime, la descrizione delle azioni così dettagliata, coinvolgente, perfetta, efficace. E poi la figura di Signorina è semplicemente eccezionale: donna del proprio tempo, dotata di una forza d'animo e gran coraggio che pur piegandosi alle decisione di un padre autoritario che le vieta l'istruzione, le uscite con le amiche, non si abbatte mai. Nonostante queste privazioni riesce, però, a frequentare una scuola di cucito con la speranza di poter aprire una sartoria. E' una donna talentuosa Signorina, da un foglio di carta riesce a ricavare un vestito, proprio come aveva visto fare tanto tempo prima a  quello strano omino con gli occhiali.Pur essendo lei la protagonista, L'amore graffia il mondo deve essere visto come un grande romanzo corale dove Riccarelli non trascura nessun personaggio, anche se li abbandona per qualche capitolo. Pur essendo ambientato negli anni della Grande Guerra vi è un giusto equilibrio tra narrazione di sventure e buone notizie, come nella vita di tutti i giorni. E' bellissima la descrizione del rapporto tra Signorina ed Ivo: a quel bimbo malato dedica tutta se stessa: si lascia graffiare, ferire in tante occasioni, sembra essere sul punto di soccombere più volte ma poi il suo coraggio la porta a rialzarsi sempre. Ivo puo' essere visto come una figura autobiografica: infatti Riccarelli per tutta la vita ha sofferto di gravi problemi respiratori che poi l'hanno portato alla morte.I personaggi che non mi sono piaciuti affatto sono Mario e Beppe: il primo è figlio del suo tempo e più che un personaggio sembra una caricatura, il secondo sembra quasi approfittare del coraggio di Signorina, a volte lasciandola in balia degli eventi.In definitiva non posso che consigliarvi questo libro: l'ho sentito molto vicino, tanti rimandi alle storie che mi raccontava mia nonna. Il mio voto: 10.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :