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SPECIALE FRINGE
Approfondimento sulla serie creata da J.J. Abrams.
ATTENZIONE SPOILER.
Introduzione
Fringe è una serie tv di fantascienza, andata in onda dal 2008 al 2013, creata da J.J. Abrams, Roberto Orci, Alex Kurtzman e scritta da Jeff Pinkner e Joel Wyman, che ha rivoluzionato “il concetto stesso di serie tv” per citare un celebre critico statunitense. In Italia è stata trasmessa su Italia Uno e la quinta e ultima stagione è attualmente ancora inedita. Fringe, infatti, non era solo un telefilm, ma una vera e propria saga fantascientifica e familiare con un filo conduttore ben preciso che, purtroppo, non sempre è stato rispettato sia dagli scrittori sia da alcuni fan. Incentrato principalmente sui tre protagonisti: Peter Bishop, interpretato da un sorprendente Joshua Jackson che, dai tempi di Dawson’s Creek, ha fatto un notevole salto di qualità interpretativa, affrancandosi una volta per tutte, dal clichè che si portava dietro, ovvero “l’attore che faceva Pacey”; Walter Bishop,interpretato da quel Dio della recitazione chiamato John Noble; Olivia Dunham, interpretata dalla semisconosciuta e singolare Anna Torv. La serie non disdegna di approfondire anche i personaggi secondari di notevole fascino e caratura anche per merito dei suoi interpreti.
Le vicende prendono vita dall’incidente al volo 627 per Amburgo che si rivelerà ben presto essere un attentato terroristico ad opera della ZFT.
I membri di questa organizzazione sono convinti che stia per scoppiare una guerra ed usano il mondo come loro laboratorio per difendersi. Non è ancora chiaro se la ZFT si riferisse alla guerra tra universi oppure alla guerra contro i misteriosi Osservatori. Nasce così la Fringe Division, per indagare sui casi “ai confini della realtà” riconducibili allo Schema (The Pattern); al comando della speciale divisione della FBI, il Colonnello Philip Broyles, onesto e integerrimo, duro e esigente, capace di incutere timore con quei suoi occhioni di ebano, ma leale e protettivo nei confronti dei suoi subalterni, interpretato da un bravissimo Lance Reddick
1-Universi paralleli e linee temporali
1a- Universi paralleli
Fringe è la prima serie che tratta la tematica degli universi paralleli in maniera molto scientifica. Il discorso che viene fatto durante la prima stagione sulle scelte diverse che portano alla creazione di altri noi stessi ed altri universi è palesemente ispirato alla fisica quantistica ed alla teoria delle stringhe. In Fringe vengono esplorati due universi. Gli esperti della serie usano delle denominazioni particolari: -Quello d’origine chiamato this side oppure blueverse. -Quello alternativo viene chiamato other side oppure redverse. I due universi entrano in rotta di collisione nel 1985 a causa del rapimento di Peter Bishop alternativo. Tale rapimento, oltre a gettare nella disperazione la famiglia del giovane Bishop, causa dei danni terrificanti al redverse. Le leggi della fisica, per dirla alla Walternate(la versione alternativa del “nostro” Walter Bishop), diventano dei blandi suggerimenti, le persone e le case vengono risucchiate dai vortici sempre più numerosi. Tutto questo convince le autorità del redverse che le persone del blueverse abbiano dichiarato guerra al loro mondo e così il segretario della difesa degli Stati Uniti, Walter Bishop, detto Walternativo nella versione italiana ed appunto Walternate in quella originale, a mandare i mutaforma nel nostro mondo come spie con lo scopo primario di riprendersi il figlio rapito. La cosa affascinante di questo conflitto è che non vi è nessun reale cattivo, ma solo delle persone con solide motivazioni dietro per agire come fanno. Lo spettatore, in origine, vede quelli del redverse come cattivi, in quando la storia è raccontata dal punto di vista di quelli del blueverse dove si muovono i tre protagonisti principali Peter, Walter ed Olivia ed anche i personaggi secondari, ma lentamente scopriamo che i “nostri” hanno notevoli responsabilità in questa guerra, soprattutto Walter Bishop e William Bell.
1b- Linee temporali
A partire dalla quarta stagione viene espresso un nuovo concetto: le decisioni prese non solo creano una realtà alternativa, come indicatoci nella prima stagione dal “nostro” Walter Bishop, ma anche una linea temporale alternativa. Il tutto nasce dalla decisione di Peter Bishop alla fine della terza stagione. Riscrivendo il passato lui, di fatto, crea una nuova linea temporale e così un nuovo futuro. Questa decisione comporta la cancellazione dalla linea temporale del giovane Bishop, una conseguenza di un suo preciso intento nella convinzione che questo possa davvero migliorare le cose. In realtà si scoprirà che la sua convinzione è totalmente errata. Nella serie tv questo però non viene spiegato in maniera esplicita, al contrario di quanto avviene nel fumetto “Beyond the Fringe – Peter and The Machine”, scritto proprio da Peter in persona ossia Joshua Jackson con la benedizione di Jeff Pinkner e Joel Wyman, sceneggiatori ufficiali della serie. In tale fumetto è reso esplicito anche il legame tra Peter e i misteriosi Osservatori.
2- Personaggi e i rapporti umani
2a- Personaggi principali
-Peter Bishop del redverse. “Il ragazzo importante”. Quello vero. Figlio di Walter ed Elizabeth Bishop dell’altro universo, fu rapito dalla versione alternativa di suo padre che voleva salvargli la vita, ma poi non ebbe più il coraggio di riportarlo indietro, così lo manipolò mentalmente e lo sottopose a vari esperimenti. Il suo Q.I. è di 190, che è 50 punti in più di quelli necessari per essere definiti geni. Non ha portato a termine il college, ha condotto una vita da nomade per anni, svolgendo i lavori più disparati: macellaio, pilota di cargo, ha falsificato una laurea al M.I.T. dove è riuscito a farsi pubblicare diversi articoli prima di essere scoperto. Viene “costretto” dall’agente Olivia Dunham a far dimettere colui che crede essere suo padre dalla clinica psichiatrica Saint Claire ed entra così a far parte della Fringe Division, come consulente civile per la Sicurezza Nazionale, rivelandosi, sin dall’inizio, vitale. Peter è un personaggio molto sottovalutato per il suo essere, in principio, molto nell’ombra rispetto ad Olivia e Walter, ma chi segue con attenzione la serie scoprirà che è una caratteristica propria della sua personalità. In apparenza cinico e distaccato, il giovane Bishop è, in realtà, molto legato all’uomo, ma soprattutto alla donna che l’ha cresciuto, da cui ha preso molto. Ostenta una sicurezza che non gli appartiene, in realtà è profondamente timido ed è disposto a fare un passo indietro pur di avere la sua famiglia. Capace di odiare, ma anche di perdonare, di essere molto vendicativo e di trovare una via alternativa alla guerra, cova una rabbia terribile verso l’uomo che credeva suo padre, rabbia che nasconde la sua voglia di avere uno straccio di rapporto con lui. Quando scoprirà la verità sulla sua esistenza e il suo mondo di origine, Peter si sente crollare il mondo sotto i piedi e scappa da tutto e da tutti, come ci viene raccontato in uno degli episodi più belli della seconda stagione: “Passaggio a nord-ovest”. In questo episodio il giovane Bishop si trova psicologicamente a confronto con una delle domande chiave dell’intera umanità: chi sono io? Ci viene mostrato un suo lato fragile e completamente vulnerabile tanto che non appena incrocia lo sguardo del suo padre naturale accetta subito il suo invito a tornare a “casa”. Per il giovane Bishop il concetto di casa diventerà un leit motiv dell’intera saga di Fringe così come il rapporto con il “padre”. La relazione tra Peter e Walter è una della colonne portanti dell’intera serie. I loro duetti sono memorabili. Altrettanto importante per Fringe è la sua storia d’amore con Olivia Dunham nata sia dalla reciproca attrazione sia dal loro incontro di anime danneggiate da un’infanzia disastrata. Nella quarta stagione ci viene mostrato come sarebbe stato il mondo senza di lui e il quadro che ne viene fuori è piuttosto tetro. Tra le sue citazioni famose “La realtà è una questione di percezione” “Se lo puoi immaginare allora è reale” “Devo credere che esiste un altro modo” “Di chiunque sia la colpa tu sei mio papà.” “Se ti guardo negli occhi so che sei tu.” “Ho passato gli ultimi giorni in compagnia dell’altro Walter di scoprire che non era l’uomo che pensavo che fosse, ma non sono per niente stupito di vedere che sei l’uomo che sei.”
-Walter Bishop del blueverse: il dottor Bishop ha un quoziente intellettivo 196, definito l’Einstein della sua epoca, è un genio in molti campi, grande amico di William Bell, fondatore della Massive Dynamic, la più grande multinazionale del mondo. Durante i suoi studi giovanili insieme a Bell scopre l’esistenza di un universo parallelo, ne è affascinato, ma, a differenza dell’amico, non voleva varcare la soglia perché temeva fosse troppo pericoloso. Tuttavia, quando morì il “suo” Peter e vide che l’altro Peter rischiava di fare la stessa fine, superò i suoi timori e varcò la soglia. Famoso per i suoi esperimenti sui bambini e creatore del cortexiphan insieme a William Bell, il dottor Bishop non varcò solo la soglia tra gli universi, ma anche di ciò che è lecito e ciò che non lo è. Il suo rapporto con Peter lo aiuta a cambiare e a diventare un uomo migliore, un padre migliore ed uno scienziato che usa ciò che sa per il bene dell’umanità. Se Peter è sottovalutato come personaggio, Walter, in un certo senso, non lo è da meno, in quanto molti lo ritengono solo “il buon scienziato pazzo” stile Doc di Ritorno al Futuro, dimenticandosi troppo spesso le sue mille sfaccettature e il suo lato oscuro che ricorda non poco quello del celebre Darth Vader. La sete di sapere di Walter, infatti, è diventata molto spesso sete di potere, Walter se ne infischia spesso delle regole, del buon senso e del normale vivere civile, ciò provoca spesso ilarità nello spettatore comune, ma quelli più attenti non possono fare a meno di notare come quest’uomo non sia il giglio che molti ritengono. Walter non è solo buono oppure solo cattivo. E’ un personaggio complesso che ha commesso dei veri e propri crimini, in primis verso la sua famiglia e verso l’altro universo, ma è stato anche capace di redimersi per amore di Peter. La nuova linea temporale della quarta stagione ha un effetto devastante su Walter che si trasforma in un uomo anaffettivo, esageratamente fissato con l’igiene, che odia se stesso e gli altri. Quando Peter ritorna egli lo rifiuta non perché non lo riconosca, anzi Walter dice chiaramente allo stesso Peter ed all’amica Nina che sa che il ragazzo è suo figlio, ma pensa di non meritare di avere rapporti con lui e di essere felice. Sarà la versione alternativa di sua moglie ad aprirgli il cuore e fargli accettare la verità e ciò lo porterà a tornare ad essere il Walter delle prime tre stagioni. Tra le sue citazioni famose: “Esiste un solo Dio in questo laboratorio e non è il suo” “La mente è Dio. Non esistono limiti se non quelli che ci auto-imponiamo” “Ha dell’LSD? Io adoro l’LSD!” “Peter tu sei speciale, in un modo in cui nessun altro lo è, non c’è niente che non farei per te.”
-Walter Bishop del redverse: personaggio secondario rispetto al suo doppio, egli è comunque il padre naturale di Peter ed è stato il villain per eccellenza della terza stagione. Mister Secretary è un uomo che ha molto sofferto a causa del rapimento del figlio e del disfacimento del suo mondo, diventa pragmatico, glaciale, dall’ego smisurato e dalla sete di vendetta inestinguibile. Non si ferma davanti a nulla, neanche davanti alla possibile morte del figlio che tanto ha cercato, tuttavia basteranno due parole di lui per aprirgli il cuore. Personaggio che avrebbe meritato sicuramente maggior spazio, appare, in pratica, solo 30-40 minuti nella serie, ma lascia comunque una grande impronta nello spettatore e riusciamo a scorgere in lui non solo la sua anima nera, nonostante inganni il figlio quando gli parla per la prima volta della Macchina per distruggere/salvare gli universi. Citazioni: “La natura non riconosce il bene ed il male, ma solo equilibrio e disequilibrio. Io intendo ristabilire l’equilibrio ad ogni costo” “Niente è come sembra” “Tu sei esattamente l’uomo che pensavo diventassi” “L’universo è cambiamento. La nostra vita è il risultato dei nostri pensieri. Marco Aurelio, il re filosofo che sopravvisse ad una guerra e passò il resto della sua vita a lavorare per il bene della sua gente. Forse noi faremo così.”
-Olivia Dunham: è un personaggio fragile, tenero, forte e tormentato. Capace di empatizzare con le vittime, ma anche di essere molto vendicativa con i criminali e verso coloro che fanno del male a lei ed alle persone a lei care. Olivia è una dei bimbi del cortexiphan, la più forte, è un ottimo agente dell’FBI, completamente dedita al lavoro, sembra essere anaffettiva, ma in realtà cova un vuoto incolmabile dentro a causa della sua infanzia infelice e non solo per gli esperimenti subiti. Legata sentimentalmente all’agente John Scott che muore nel pilot lasciandole una marea di dubbi e domande insolute, Olivia diventa ancora più chiusa e non ha molta simpatia per il dottor Bishop, quantomeno all’inizio, tanto da definirlo “un insopportabile scienziato pazzo” e le cose non migliorano quando scopre che Walter l’ha usata come cavia da piccola. Diverso il rapporto con l’amico e superiore Charlie Francis, suo “fratello” maggiore che le sta vicino in varie modi e con il giovane Bishop, con cui lentamente svilupperà una storia d’amore basata sulla sincerità e sulla fiducia reciproca. Anche per l’agente Dunham si può fare lo stesso discorso di Peter e Walter, in quanto tale personaggio viene considerato o una santa immacolata vergine oppure un pezzo di ghiaccio senza sentimenti. Una via di mezzo pare impossibile da trovare. In realtà Olivia è una donna estremamente delicata, nonostante la sua corazza da donna dura, che porta addosso le conseguenze di un’infanzia minata dalle percosse subite dal patrigno. A causa di questo le diviene difficile fidarsi di chiunque. Nella nuova linea temporale Olivia perde tutta l’empatia per le vittime e diventa ancora più chiusa, solo il ritorno di Peter e il loro progressivo riavvicinarsi la porterà a diventare la donna che era, tanto che accetterà con coraggio di dimenticare i nuovi ricordi per i vecchi perché “non mi piacevo com’ero” per usare le sue stesse parole. Alcuni fan non hanno compreso questa scelta definendola folle ed insensata, senza neanche capire il cammino del personaggio e la sua volontà di essere felice e di essere finalmente se stessa senza più odiose maschere. Citazioni: “Deve essere sicuramente un rompiballe” “Cosa ci avete fatto Walter?Cosa?” “Smettila con queste cavolate alla Yoda e dimmi cosa mi sta accadendo!” “Ho pensato a migliaia di ragioni per cui tu debba tornare. Combattere i mutaforma, stare accanto a Walter, salvare il mondo. Ma in realtà tu devi tornare perché il tuo posto è accanto a me.”
-Olivia Dunham del redverse: personaggio odiato da molti fan a causa dello scambio con la “nostra” Olivia e dell’inganno perpetrato nei confronti di Peter che, all’epoca, era troppo fragile ed insicuro per seguire il suo istinto e riconoscere che lei non fosse la “sua” Olivia. Alt Liv/Folivia/Bolivia questi i vari soprannomi che ha l’altra Olivia, la quale non è un personaggio così cattivo come sembra. A differenza del suo doppio, Alt Liv ha avuto un’infanzia relativamente felice, è spiritosa, socievole e molto sicura di se, non ha problemi ad esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni, vive una tranquilla relazione con il dottor Frank Stanton, che però tradirà non solo per seguire il suo mandato come spia nel “nostro” mondo, ma anche perché finirà per innamorarsi della sua “vittima” e ciò la farà evolvere in maniera positiva. Il suo innamoramento per Peter inizia a svilupparsi quando lui le dice che non intende distruggere nessuno dei due universi usando la Macchina ma che vuole credere che ci possa essere una soluzione alternativa che possa salvare entrambi. Questa idea ossessionerà a tal punto Alt Liv da spingerla a tradire il suo mondo e a mettersi contro Mister Secretary convinta che il giovane Bishop possa davvero salvare entrambi gli universi. Dalla sua relazione con Peter nasce Henry, che purtroppo sparisce insieme al padre alla fine della terza stagione. La sua evoluzione nella quarta stagione risente parecchio della nuova linea temporale e se nei primi episodi appare come un’acida gatta, nella seconda parte della stagione diventa esageratamente stucchevole senza alcun motivo, così come senza ragione alcuna si sviluppa la sua storia d’amore con il “nostro” Lincoln Lee. Citazioni: “Qualunque cosa sarà di me vorrei che sapessi che è iniziato come una missione ma poi è diventato qualcosa di più” “Vivere nei tuoi panni mi ha fatto venire ancora più nostalgia del mio universo.” “Ci sono dei lati di te che ammiro e che vorrei avere.”
2b- Personaggi secondari
-Charlie Francis, interpretato dal grande attore ispanico - statunitense Kirk Acevedo, Charlie è sicuramente il primo personaggio secondario che colpisce lo spettatore. Amico ideale, all’apparenza duro, rude, cinico, non sopporta i riferimenti ad universi paralleli e le stranezze di Walter. Memorabili gli scambi tra lui e Liv sia in questo universo che nell’altro dove il suo personaggio acquista notevole spessore per la vicenda dell’antidoto contro i ragni che si stanno sviluppando nel suo corpo a causa di un ibrido che infettò anche il suo doppio, ma che guarì. A proposito del “nostro” Charlie la sua morte è stata la prima di una serie di morti imbecilli e mal scritte nella serie e lascia un vuoto incolmabile nei fan. Purtroppo a partire dalla seconda metà della terza stagione anche l’altro Charlie perse importanza e finì per sparire di scena. Citazioni: “E’ fatto?”(riferito a Walter Bishop) “Gli universi paralleli? Ah sì come Dorothy ed il Mago di Oz”
-Nina Sharp, interpretata dalla sublime Blair Brown, entra in scena fin dal pilot e resta un personaggio ambiguo, legata a doppio filo a William Bell, Walter e Peter Bishop, Nina è una donna capace di fare di tutto per la Massive Dynamic, anche di calpestare le leggi e le persone, tuttavia ha un lato umano molto intrigante ed è sempre protettiva nei confronti delle persone che ama. Nella nuova linea temporale diventa la “mamma” di Olivia, ma questo rapporto non convince del tutto lo spettatore, nonostante l’ottima chimica con la Torv, questo perché Nina, come madre, è poco credibile. Tuttavia bisogna ammettere che vi sono due momenti in cui si comporta come tale. La prima volta quando accetta la sofferta decisione di Olivia di lasciar andare i nuovi ricordi per i vecchi e la seconda quando decide di sacrificarsi per il bene del Fringe Team nell’ultima stagione. Citazioni: “Incoraggia sempre i tuoi figli verso la strada per la felicità anche se questa li porta lontano da te” “In definitiva siete voi gli animali”
-William Bell, detto Belly, interpretato dal celebre e grande Leonard Nimoy, l’uomo dei misteri, dalle mille identità e dall’ambizione senza freni. Vero “Master of Puppets” di Fringe, Bell sa tutto di tutti: del redverse, degli osservatori, del legame di Peter con la Macchina e di chissà cos’altro. Si crede un Dio molto più di Walter. Ambiguo fino all’inverosimile, nella prima stagione ha avuto uno spessore immenso, nonostante non si sia mai visto fino all’ultimo minuto dell’ultima puntata;, lo vediamo un pò di più nella seconda stagione, in cui esce di scena magistralmente; il suo personaggio poteva essere un vero “fuoriclasse”, invece che interpretare un insignificante “Creatore” nel finale della stagione 4, dopo che nella terza, viene tirato fuori dalla naftalina, grazie alle discutibili “Calamite dell’anima”. Citazioni: “La risposta alla prima domanda è complicata, la seconda è sono William Bell” “La stai prendendo meglio di quanto pensassi” “Non aver paura di varcare il limite”
-Elizabeth Bishop, interpretata dalla meravigliosa Orla Brady, è la madre per eccellenza di Fringe, donna troppo succube del marito nel blueverse e donna dal carattere indomito nel redverse, è uno dei personaggi che lascia il segno nonostante il poco spazio riservatole. Strazianti gli abbracci con il ritrovato figlio Peter nella seconda e nella quarta stagione e il dialogo tra lei e il “nostro” Walter nel nono episodio della quarta stagione. Citazioni: “Da qualche parte avresti avuto una vita, solo non qui.”
-Broyles, interpretato dall’ottimo Lance Reddick, il capo di Olivia, uomo integerrimo nel blueverse, nel redverse acquista più spessore a causa del rapimento e della conseguente malattia del figlio.
-David Robert Jones, interpretato dal sublime Jared Harris, il villain per eccellenza della prima e della quarta stagione, diabolico, perverso, geniale, ma con uno strano codice che gli permette di rispettare i suoi nemici e di seguire il suo scopo per fini nobili. Ha il poco invidiabile primato di rimanere ucciso dalla stessa persona per ben due volte, entrambe in maniera, e uso un eufemismo, stupida, molto stupida.
-Thomas Jerome Newton, interpretato dal sublime Sebastian Rochè, appare poche volte in scena, ma lascia il segno e che segno, villain della seconda, riesce ad aprire il varco tra i due universi e permette l’arrivo di Mister Secretary. Muore suicida. Un altro personaggio dal potenziale immenso, purtroppo gettato alle ortiche troppo presto, a mio modesto parere.
- Sam Weiss interpretato dal simpatico Kevin Corrigan è un personaggio che entra in scena quasi come sostituto di Charlie, diventando subito amico e confidente della “nostra” Olivia dopo l’incidente capitatole nella seconda stagione. Sam diventa sempre più importante nella terza dove scopriremo essere l’autore del libro “Il primo popolo” che è legato alla misteriosa Macchina. Weiss è grande amico di Bell e Nina e pare sapere troppe cose su Peter e la Macchina. Nella nuova linea temporale viene citato marginalmente nel nono episodio della quinta stagione dove si racconta che è stato ucciso in quanto amico e ribelle del misterioso Donald (alias Settembre).
-Lincoln Lee, interpretato da Seth Gabel, ha forse il difetto più grave di tutti ovvero non colpisce, sia in negativo che in positivo, non risulta né antipatico né simpatico sia nella sua versione alternativa che nella nostra, forse di là è un po’ meno peggio, ma di fatto lascia indifferenti. Assurdamente assunto al rango di protagonista nella quarta, dopo la sparizione di Peter, diventa un misto mal fatto tra Charlie e Peter, con risultati pessimi, anche a causa del suo interprete che proprio non sembra essere un grande attore.
3- Destino contro libero arbitrio: La Macchina e il ragazzo importante
“Significa proprio quello che sembra: mio figlio sarà il responsabile della fine del mondo” così esordisce Walter Bishop quando rivede il disegno della profezia che ritrae Peter dentro la Macchina alla fine della seconda stagione. In Fringe ogni scelta porta ad una conseguenza sia nel bene che nel male. Il destino non è scritto varia a seconda di tali scelte. Walter voleva sicuramente dire altro con quella sua affermazione, ma, in effetti, Peter Bishop con la sua scelta coraggiosa di creare il ponte di guarigione e di pace è stato proprio il responsabile della fine del mondo. La sua scelta, infatti, cambia totalmente le carte in tavola, i nemici diventano amici ed alleati, qualcuno da cui imparare e le sorti dei due mondi diventano indissolubilmente legate. Eppure quando l’infernale Macchina apparve mise paura a tutti i personaggi ed all’intero fandom di Fringe che pretendeva che Peter distruggesse i “cattivi” del redverse. La sua scelta colse di sorpresa, una vera vittoria del libero arbitrio sul destino scritto. Una delle cose più affascinanti della Macchina è che ispirata al celeberrimo Die Glock, la Campana, di cui si parlava durante la Seconda Guerra Mondiale. Ed in effetti la Macchina somiglia proprio ad una grande campana medievale e quando Peter vi entra pare tanto il Cristo Crocefisso quanto l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, segno di una grande conoscenza storica degli autori. Conoscenza che viene rimarcata dalla scrittura presente sulla profezia, una scrittura cuneiforme originaria dell’antica Mesopotamia ed all’Yiddish. Tale scrittura è anche usata dai misteriosi Osservatori i primi a definire il giovane Peter “ragazzo importante”. Settembre, Agosto e Dicembre, tre degli Osservatori, durante la seconda stagione parlano di lui e Settembre arriva a salvarlo da morte certa insieme a Walter che gli chiese stupito “Perché ci ha salvati?” “Il ragazzo è importante: deve vivere” Questo concetto viene ribadito per quattro stagioni e mezzo, lo stesso Settembre parlando con Peter nella quarta stagione glielo ripete. Tale importanza viene ribadita anche dagli stessi autori della serie che nel documentario “Un mondo senza Peter” del dvd della quarta stagione sostengono che senza Peter, la “nostra” Olivia rischia la vita, l’altro universo è caduto nella disperazione e la sua cancellazione ha provocato il 2036 dominato dagli Osservatori. Ancora una volta una scelta provoca una conseguenza.
4- Gli Osservatori
La figura dell’Osservatore entra in scena fin dal pilot, ma solo l’occhio più attento dei fan lo può scorgere, la sua entrata in scena ufficiale è nell’episodio “E’ arrivato”, il quarto episodio della prima stagione. Figure eteree, inquietanti, dotati di poteri incredibili, tra cui respingere i proiettili e il poter viaggiare, o meglio osservare il tempo, dal Big Bang al Big Crunch, sono esseri totalmente privi di emozioni e sentimenti, dalla mente superiore, nati in provetta e sono “una delle tante evoluzioni della razza umana” citando le parole di Settembre, l’osservatore per eccellenza.
4a- Settembre
Proprio da lui iniziamo a parlare di questa misteriosa razza che alla fine della quarta si rivelerà essere il vero nemico. Come dicevamo gli Osservatori sono, almeno in apparenza, privi di emozioni, quindi non possono essere propriamente definiti cattivi, ma neanche buoni. L’evoluzione di Settembre (interpretato dallo strabiliante attore teatrale Michael Cerveris) ricorda non poco l’uomo di latta del Mago di Oz, che nasce senza cuore, dunque senza sentimenti, ma che finisce per innamorarsi dell’umanità ed in particolare della famiglia Bishop. Settembre distrae Walternate al laboratorio nel 1985 mentre sta cercando la cura per il suo Peter ed è costretto a rimediare salvandolo dall’annegamento insieme al “nostro” Walter al lago Reiden. Il suo cammino avvince e conquista, purtroppo gli autori non ci hanno permesso di vederlo tutto ed hanno reso il suo personaggio un po’ stucchevole nel finale a causa di un figlio spuntato dal nulla ed appioppato come “Il ragazzo importante” allo spettatore meno attento. Nella sua versione umana Settembre diventa Donald. Agosto si evolve in maniera simile alle sua e finisce per morire per salvare l’umana su cui stava vegliando, rendendola così importante. E sembra essere così per tutti gli altri componenti del team dei dodici scienziati mandati dal futuro, ignari del reale scopo della loro missione. Tra le citazioni di Settembre: “Il ragazzo è importante deve vivere” “La tua cancellazione non è stata possibile perché le persone a cui tieni non hanno voluto lasciarti andare e tu non hai voluto lasciar andare loro. Voi lo chiamate amore”
4b- Windmark e l’invasione
Windmark (il grande attore Michael Kopsa), il villain della quinta stagione, quando entra in scena colpisce per la sua glacialità e il suo essere realmente privo di emozioni. Geniale come tutti gli osservatori perde man mani colpi e diventa sempre più umano, tirando fuori un odio senza freni verso la Fringe Division. L’invasione degli Osservatori viene citata per la prima volta nella seconda stagione da un folle colonnello dell’esercito degli Stati Uniti del BlueVerse, Raymond Gordon che si è accorto di come loro stiano osservando i punti deboli della razza umana e siano pronti ad usarli. Il militare non si fa scrupoli ad usare le persone come bombe umane pur di fermare gli osservatori, ma tutti lo trattano da pazzo. Gli Osservatori vengono dall’anno 2606 e tornano indietro nel tempo perché hanno reso inabitabile il pianeta, quello che sconcerta è che quando invadono il passato, precisamente nell’anno 2015, ripetono gli stessi errori che li hanno portati alla rovina. Creati da un misterioso scienziato di Oslo nell’anno 2167 che credeva che le emozioni danneggiassero l’evoluzione umana, hanno da sempre un misterioso legame con il giovane Peter Bishop, legame che non è mai stato spiegato, nonostante i numerosi indizi presenti fin dalla prima stagione e si è preferito virare sul più facile bimbo santo e perfetto come “ragazzo importante”. Questo bambino, che appare nella serie per pochi episodi, non parla mai, dovrebbe essere empatico, ma è freddo come il ghiaccio, dimostra i suoi poteri solo una volta contro Windmark ed il suo unico scopo è quello di farsi sezionare dal suddetto scienziato per fargli capire che emozioni ed intelligenza possono convivere. In questo modo gli Osservatori vengono cancellati dal tempo e questo lascia mille misteri insoluti nella serie. Non è infatti spiegabile, come Red Peter possa essere nel BlueVerse insieme a Blue Liv ed alla loro figlia, senza l’intervento di Settembre che, per “errore”, distrasse il suo padre naturale mentre cercava la cura per lui. E poco serve tirar fuori la teoria del paradosso dove Peter resta qui per via dell’amore. Non è inoltre spiegabile come Walter sparisca dal 2015 per un fatto avvenuto nel 2036. E potremmo continuare all’infinito con tutti i buchi lasciati da un finale stracolmo di emozioni ma povero di contenuti e spiegazioni. 5-Walter Bishop e William Bell
E’ indubbio come William Bell, fin dall’inizio della serie, sia stato un personaggio importantissimo nell’economia dello show, carismatico, magnetico, affascinante, da far sobbalzare il telespettatore ogni volta che veniva nominato, solido e “concreto”, nonostante non si riveli fino al finale della stagione 1. Sovente, le indagini della divisione Fringe, portano, direttamente o indirettamente a vicende riconducibili a qualche vecchio esperimento di William Bell, o a progetti della Massive Dynamic. Bell, egocentrico e ambiguo fino all’inverosimile, a mio modesto parere, è complementare a Walter Bishop, anzi, a voler essere più precisi, i 3 WB, ovvero William Bell, Walter Bishop e Walternate sono tre facce di un’unica medaglia: Walter Bishop, sprezzante scienziato dalla mente di un genio, incapace ad accettare la morte di proprio figlio, è disposto a danneggiare irreparabilmente due universi, per rapire un figlio non suo; Walternate, al contrario, cinico e pragmatico, è disposto a sacrificare la vita di Peter, e milioni di vite dell’universo blu, pur di salvare il suo; al pari del suo “doppio”, è un brillante scienziato; William Bell, collega e amico di vecchia data di Walter, a mio modo di vedere, è un pò la summa dei due Walter, e dei due ha pregi e difetti: “Dio è nella scienza”, dice Allistair Peck nell’episodio 2x18 “White Tulip”, ma sono parole che non sfigurerebbero se pronunciate da “Belly”.
6- Il controverso finale di serie
Riuscire a riassumere il finale di Fringe è davvero complesso, ma proveremo a farlo. Tuttavia occorre premettere che questo finale è riuscito nell’impresa metafisica di far rimpiangere quello altrettanto trucido di Lost e che persino nel forum ufficiale Usa di Fringe compare un topic intitolato “Perché alla maggior parte dei fan non è piaciuto il finale”. Riassunto di questo finale: Il famigerato piano anti osservatori consiste nel resettare il tempo mandando Michael, il famoso bimbo empatico nel 2167 insieme a Walter (che decide di compiere questo viaggio per espiare), dove incontreranno lo scienziato di Oslo per impedirgli di creare gli Osservatori, facendogli sezionare proprio il bambino che, in teoria (molto in teoria), è la prova vivente che intelligenza e sentimenti possano evolversi di pari passo. Walter così azzera il tempo, per amore del figlio e per regalargli di nuovo sua figlia Etta, cancellando dalla faccia della terra gli Osservatori. Cancellando dunque anche Michael, Settembre (padre dello stesso Michael) e tutti gli altri osservatori “buoni.” Nel contempo Walter sparisce dal 2015 per aver fatto una cosa nel 2036 mentre Peter, sempre nel 2015, gioca sul prato insieme a sua moglie Olivia e sua figlia Etta ignaro di tutto. Peter troverà un tulipano bianco, simbolo di perdono in Fringe, nella lettera che il padre gli manda proprio nel 2015 e vedendolo fa uno sguardo che lascia molto da pensare. Ecco questo è il finale. Se non ci avete capito niente non temete: siete in buona compagnia. Persino David Fury, uno dei registi di Fringe, ha provato a spiegarlo senza successo, facendo però intendere che: 6a- La cancellazione degli osservatori è posteriore al 2015, quindi quello che è avvenuto nelle prime tre stagioni è reale. 6b- Ha confermato, in qualche modo, che Peter pare ricordare il 2036, cosa che è stata confermata anche da Joel Wyman. 6c- Wyman ha poi detto che il finale è stato ideato per un possibile film. Ok, sappiamo che ora il vostro mal di testa è aumentato a dismisura. Non preoccupatevi: non siete i soli. Ora proviamo a dire la nostra: 6d- Nel finale vediamo Red Peter in compagnia della “nostra” Olivia e della loro figlia: come è possibile? Abbiamo detto che Settembre distrae Walternate nel 1985, ma nel reset operato dal “nostro” Walter, Settembre non esiste e quindi tale distrazione non dovrebbe aver avuto luogo. Ne consegue che Peter dovrebbe essere cresciuto nel suo mondo d’origine. 6e- Perché un fatto avvenuto nel 2036 causa un paradosso nel 2015? Il futuro non può cambiare il passato: semmai è il contrario. Walter non dovrebbe diventare un paradosso. 6f- Perché inventarsi che Michael è il bambino importante quando per quattro stagioni e mezzo è stato chiaro a tutti che lo fosse Peter? Neanche facendo i salti mortali si riesce a credere che Settembre nel 1985 stesse parlando di Michael e non di Peter. Non c’è un fan, neanche tra i pochi che sostengono di aver amato il finale, che sono riusciti a credere a questa storia. 7- La magistrale colonna sonora e le varie sigle
7a- Composta da Michael Giachino e Chris Tilton la colonna sonora è uno dei punti forti di Fringe, che, a dimostrazione di quanto fosse realmente una saga, aveva un tema per ognuno dei personaggi principali. Vi era infatti il tema di Peter, quello di Olivia, di Walter, dei due Walter, di Etta, di Walternate ed Elizabeth, il tema d’amore di Peter ed Olivia chiamato anche “Across The Universe”, vi era anche il tema degli Osservatori, della Macchina e del funerale di Olivia alla fine della terza stagione. Per Peter vi era anche il tema “Vanished Bishop” sempre riferibile al finale della terza stagione.
7b- Le varie sigle Se nelle prime due stagioni la sigla aveva quasi sempre la stessa grafica blu e lo stesso tema, nell’episodio “Peter”, la grafica cambia e diventa in stile anni 80 così come la musica. Nell’episodio “Dall’altra parte”, sempre nella seconda stagione, la grafica diventa rossa per raffigurare il redverse. Tale grafica tornerà sempre ogni volta che vi sarà un episodio ambientato nell’altro universo, questo però fino alla fine della terza stagione. Nell’episodio “Missione compiuta” la grafica sarà rossa e blu contemporaneamente a raffigurare che tale episodio è ambietato in entrambi i mondi. Nell’episodio “Il giorno in cui moriremo” vi è una grafica futuristica di colore grigio per rappresentare al meglio il mondo del 2026. Nella quarta stagione la grafica sigla diventa di colore ambra come, specificato chiaramente, e molti fan sostengono che serve a spiegarci che quella stagione è vista dagli occhi di uno dei “nostri” ambrati dal 2015 al 2036. Vi è poi l’ultima grafica quella appunto del 2036 molto futuristica di un blu molto intenso e cupo dove si vede un uomo di spalle (che molti fan sostengono essere il giovane Peter Bishop) in mezzo a dei fili spinati e le scritte parlano delle libertà negati dall’anno della dominazione. 8- Conclusione
Fringe è una serie meritevole da svariati punti di vista sia per la scienza, la fantascienza e per le relazioni interpersonali nate sempre da piccoli passi e mai da un giorno all’altro. Anche i villain hanno un notevole fascino ed hanno spesso delle motivazioni valide per agire come fanno. Tuttavia non è esente da difetti: troppi misteri lasciati irrisolti, troppi episodi incentrati sul nulla, su personaggi inutili ai fini della storia principale. E non sempre la scelta degli attori secondari è all’altezza di quelli principali.
Recensione realizzata da Silvia Azzaroli, Francesco Pellegrini e Simona Ingrassia Per "Apollo - Un mondo di news"
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