A raccontarlo è il responsabile del Monte di Pietà milanese, Sergio Cavaragna, dalle pagine del settimanale Panorama. La regina di una tribù di zingari (ne omette il nome) impegna periodicamente la sua corona insieme alla cravatta e alla cintura d’oro del marito, per organizzare le importanti feste della tradizione gitana, che impregnano i costumi e l’identità stessa dei popoli migranti come le nostre celebrazioni in rosso sul calendario.
A dispetto della tradizione pregiudiziale, che vuole i nomadi ricchissimi di patrimoni occulti. A riprova di quanto poco ce ne fotta di conoscere le loro tradizioni se non attraverso gli stereotipi.
In tranquillità di bonaccia consumista occidentale, il popolo zingaro è l’estraneo che ci vive accanto restandoci estraneo per sempre e tutto sommato i ponti sono più facili costruirli su terre mobili fra isole e stretti che fra civiltà ricche e povere, anche in una cultura conciliante come quella italiana.
Il timer per la fine delle dicerie possiamo caricarlo tutti, lasciando la strada della paura e delle ombre, anzi cominciando a darci corpi e storia a queste ombre. Nell’occasione, sarà un giorno di giugno, l’otto, alle ore venti, nel cuore della Festival Internazionale di Poesia di Genova, e nel chi sarà un poeta Roberto Malini, che terrà una lettura di poesie dedicate alla condizione del popolo Rom nelle terre del Belpaese. Ringraziamo TWIMC per averci invitati e ci sdebitiamo, ospitandoli anche nel nostro spazio.
Roberto Malini a Genova per ricordare il Porrajmos in Italia
Il poeta Roberto Malini al Festival Internazionale di Poesia di Genova nel giorno che ricorda l’Olocausto dei Rom
L’8 giugno 2012 a Genova dalle ore 20, presso i Giardini Emanuele Luzzati, il poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini terrà una lettura di poesie dedicata alla condizione del http://www.twimc.it/?p=21000 Rom in Italia. Il Festival Internazionale di Poesia di Genova – la principale manifestazione italiana riservata alla poesia – ha invitato Malini in una data emblematica, che ricorda quell’8 giugno del 1938 quando il Ministero degli Interni italiano, con una circolare diramata a tutte le prefetture, stabiliva l’istituzione di campi di concentramento destinati a persone italiane o straniere ritenute asociali dalle autorità preposte alla tutela dell’ordine pubblico. Lo stesso giorno ebbero inizio le retate e le conseguenti deportazioni di famiglie Rom: di fatto, iniziò il Porrajmos (olocausto del popolo Rom) in Italia.
Roberto Malini è autore insieme al poeta americano Paul Polansky del libro di poesie “Il silenzio dei violini” (edizioni Il Foglio, Piombino 2012, prefazione di Ian Hancock), che recentemente ha ottenuto la Menzione Speciale al Festival Letterario di Camaiore 2012. L’opera raccoglie poesie incentrate su vicende reali che hanno colpito i Rom in Italia negli ultimi anni.
“Sono orgoglioso di rappresentare con la mia poesia la gente Rom in una data così significativa,” ha detto il poeta. “In questa lettura, che precede il ‘reading’ che terrò in settembre a Bruxelles di fronte a una rappresentanza del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea, mi accompagnerà la magica fisarmonica di Novak Tudor, uno dei più talentuosi interpreti di uno strumento che è caratteristico della musica Rom. Leggerò poesie che parlano di veri eroi del nostro tempo: Alexandru e Mihai, anziani Rom sopravvissuti al Porrajmos per incontrare ancora discriminazione e persecuzione nell’Italia di oggi; Toma, il patriarca dei Rom di Pesaro – città di sgomberi e persecuzione – che oggi si trova in carcere senza aver commesso alcuna colpa ed è in attesa della risposta del presidente Napolitano alla domanda di grazia che gli abbiamo inoltrato; Irina, vittima di stupro da parte di razzisti; Danchu, che dipinge fiori nelle baracche e sotto i ponti, per lasciare una traccia del passaggio della sua famiglia; Virgil, bimbo che non è mai venuto al mondo, perché la giovane madre l’ha perduto durante un terribile sgombero, ancora a Pesaro. Il Festival Internazionale di Poesia di Genova è l’occasione ideale per questa lettura, perché il capoluogo ligure è una città che manifesta solidarietà verso i Rom e attenzione verso la loro cultura secolare: un caso raro nel nostro paese“.
Roberto Malini, membro fondatore del gruppo internazionale di artisti per i Rom “Khetanes”, ama l’interazione fra arti diverse e ha già lavorato con alcuni dei più noti artisti Rom: da Vadim Kolpakov (musicista che collabora regolarmente con Madonna) a Santino Spinelli, da Jovica Jovic alla giovane pittrice Rebecca Covaciu.
Una poesia di Roberto Malini da “Il silenzio dei violini”
Con occhi di ghiaccio li guardò l’odio, con braccia di fuoco li prese. La memoria, i violini, tutti quei fiori bianchi non ci danno pace.
Mai dimenticheremo Tatarszentgyoergy,
dove grida – per sempre – giustizia la cenere Rom. Lunedì 23 febbraio 2009, nel villaggio ungherese di Tatarszentgyoergy, 55 chilometria sudest di Budapest, un giovane padre Rom e il figlio di cinque anni sono stati uccisi da sconosciuti e successivamente dati alle fiamme in un’aggressione di matrice razzista.
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