4 maggio 2015 Lascia un commento
Diciamo che Lisbeth non sta benissimo ma si salva, una buona notizia non fosse che a fine degenza l’aspetta la galera e il processo per l’omicidio di tre persone.
Quello che non sappiamo e’ che le stesse forze in campo che la fecero internare da bambina, servizi segreti deviati direbbero i complottisti del mondo uniti, sono ancora in gioco e i loro misteri e misfatti proprio come allora, non devono essere svelati per nessun motivo, percio’ Lisbeth deve pagare per colpe non sue.
Oggi pero’ la ragazza non e’ sola e l’amico fidato Michael, fara’ di tutto per salvarla, fino a mettersi in contatto coi nuovi servizi segreti e un affare privato si trasforma cosi’ in una guerra tra bande all’interno delle diverse anime dell’intelligence.
Se il primo episodio ha superato la sufficienza, il secondo ha perso colpi e tanti, il terzo e’ decisamente scarso sotto ogni punto di vista.
Ancora una volta non posso pronunciarmi sul libro, non avendolo letto, certo e’ che migliaia di pagine per tre robette cosi’ sono totalmente ingiustificate, per quanto si dice, siano scritte molto bene. Il guaio di questo capitolo e’ che si motiva attraverso logiche pretestuose, scelte dei personaggi ingiustificate, insensate se non idiote e si risolvono con dei blabla altrettanto pretestuosi tipo l’hacker che magicamente clona il disco del cattivo, che guarda caso fa cose cattivissime un istante dopo essere entrato in albergo. Anche buttarla sul legal thriller non funziona impostando un processo che verte su argomenti sbagliati e si risolve su fatti non inerenti alla causa.
Quel poco di thriller che conosco, funziona meglio di cosi’. Del resto comincio a capire la ragione per la quale gli USA per ora non procederanno col seguito del primo capitolo, perche’ in effetti ci sarebbe un po’ troppo da lavorarci sopra.
Spiace per la morte prematura di Larsson ma credo proprio fosse gia’ al capolinea con la saga, perlomeno continuando in questa direzione.
La trilogia si ferma qui, io lo avrei fatto comunque.