Per quanto tempo Arya è in balia degli altri? È una bambina, certo, e per colpa di un errore di calcolo di George R.R. Martin è più giovane di quel che dovrebbe. All'inizio di Il trono di spade Arya ha 9 anni. Doveva crescere un po', e tutti gli altri bambini e ragazzini con lei, prima che suo padre perdesse la testa, ma la storia almeno in questa fase è corsa più in fretta di quanto Martin non avesse ipotizzato in un primo momento e così ecco che la lupacchiotta si trova ad Harrenhal con poche possibilità di cavarsela da sola nella difficile situazione in cui è finita. Quante possibilità in più avrebbe avuto se si anni ne avesse avuti 12? Probabilmente non molte, e i rischi di uno stupro sarebbero stati maggiori, ma sarebbe stato più facile accettare certi comportamenti che appaiono un po' troppo maturi per una bambina della sua età. Sì, qualche piccolo appunto a Martin lo faccio pure io, anche se è vero che in determinate circostanze i bambini si trovano a dover crescere in fretta.
Per il momento la situazione sembra stabilizzata con Arya e i suoi amici prigionieri, sfruttati, ma almeno non in immediato pericolo di vita e più o meno nutriti, anche se affidarsi alla bontà dei loro catturatori per il futuro è quanto meno una scommessa rischiosa. E non sembra qualcosa che Arya voglia o possa accettare senza provare a fare qualcosa in proposito. In fondo lei ha imparato da Syrio Forel a star ferma come acqua stagnante, guardare con gli occhi e tutta una serie di altre cose interessanti. Il sangue del lupo scorre in lei, come ben sapeva suo padre Ned, e la consapevolezza di essere "il fantasma di Harrenhal" riesce a smorzare alcuni degli orrori che la circondano. Lei osserva, immagazzina le informazioni e poi... vedremo se e come sfrutterà quel che scopre.
Arrivano i Guitti sanguinari con un orso e una serie di prigionieri, Cerwyn, Karstark, Glover, Frey e chissà chi altri, certo uomini del Nord. Roose Bolton si è preso una batosta, e anche se lui è riuscito a tagliare la corda molti di coloro che erano ai suoi ordini non ce l'hanno fatta. Il tentativo di convincere Gendry ad aiutarla nel suo progetto di liberare i prigionieri finisce nel nulla, e per fortuna altrimenti i due si sarebbero solo fatti ammazzare. Lei però non si arrende.Nota sulle storie della vecchia Nan: è il terzo personaggio che riesce a risolvere i problemi, così come avviene nelle nostre fiabe. Certi schemi si ripetono, e non per caso. La prima volta sorprende, mostrando cosa è possibile e cosa non lo è. La seconda consolida gli schemi della prima. La terza li supera, portando la storia a compimento e donando l'eucatastrofe che, come ha scritto colui che ha coniato il termine, tal J.R.R. Tolkien, è "l'improvviso lieto fine di una storia che ti trafigge con una gioia da farti venire le lacrime agli occhi (che io argomentavo essere il sommo risultato che una fiaba possa produrre)" ( La realtà in trasparenza, lettera 87 del 7 novembre 1944). Le fiabe, ricordiamolo, non sono (solo) storie per bambini.
Arya si allena con la migliore imitazione di una spada che è riuscita a procurarsi e prega davanti all'albero del cuore, per quanto possa essere andata a Sud lei è una figlia del Nord. Ed è nel suo luogo speciale che Jaqen H'ghar la trova. Già che ci sono faccio una vera critica a Martin: ma doveva proprio inventarsi nomi così complicati, che ogni volta che scrivo li sbaglio e devo correggerli almeno un paio di volte?
"Alcuni uomini hanno molti nomi. Donnola. Arry. Arya " (pag. 202). Adoro ogni volta che vengono tirati in ballo i diversi nomi con cui si può chiamare qualcuno. I nomi hanno un potere, come capisce Arya giusto in tempo per spingere Jaqen a piegarsi - più o meno - ai suoi voleri. Il colpo di mano è notevole, e arriva al terzo nome, proprio come nelle fiabe. Quella che mi preoccupa è l'affermazione di Jaqen secondo cui tre vite sono state strappate a un dio. Il dio di Melisandre in qualche modo è reale visto che la donna rossa sa davvero compiere magie. E il dio di Jaqen? Davvero lo vogliamo scoprire?
I dettagli di quanto fatto da Jaqen li lascio a Martin, sono divertenti da leggere e ben congegnati ma non sono importanti in sé. Quello che conta è il fatto che il castello più grande (anche se in parte diroccato) dei Sette Regni cambi proprietario per volere di una bambina, e che Jaqen cambi faccia come se fosse la cosa più naturale del mondo. Jaqen non solo ha molti nomi, ma ha anche molti volti.Secondo una teoria che ho letto Jaqen potrebbe essere Syrio Forel. In fondo noi non vediamo la sua morte, sentiamo solo la sua spada che si spezza e ci viene detto che la Guardia reale si è occupata di lui. È stato catturato vivo e rinchiuso in quella cella da cui poi lo hanno ripescato per darlo a Yoren? Possibile, come abbiamo appena visto Jaqen può cambiare volto a piacimento, si interessa di Arya (ma lei gli ha salvato la vita consentendogli di sfuggire a morte certa da un carro in fiammee) e la indirizza a Braavos, la patria di Syrio. Ma per quale motivo Meryn Trant avrebbe dovuto catturare vivo Syrio invece di ucciderlo?
Jaqen dice di avere dei doveri, quali? Ne parlo più in giù, in area spoiler, intanto noto la presenza delle parole Valar morghulis.
Dopo la zuppa di Donnola il comando di Harrenhal viene preso da Roose Bolton, che è sì un uomo del Nord ma che non è proprio un mostro di simpatia. Se nella serie televisiva Il trono di spade Arya/Nan diventa la coppiera di Tywin Lannister, con il quale instaura un rapporto quasi di complicità, in Il dominio della regina diventa la coppiera di Bolton, e con lui ogni empatia è impossibile. Non che fosse possibile con Tywin, anche se Charles Dance riusciva quasi a farcelo credere, ma il lord sanguisuga è ancora più inquietante.
Sotto la foro spoiler da L'ombra della profezia.
Torniamo ai doveri di Jaqen H'ghar. È un Uomo senza volto, una setta di assassini abilissimi. Ricordiamoci che li avevamo conosciuti già da Il trono di spade, quando il Concilio ristretto di re Robert Baratheon discuteva su quale fosse il modo migliore per assassinare Daenerys Targaryen.
Balon Greyjoy muore cadendo da un ponte a Pyke. È davvero stato un incidente o è stato assassinato? Non dimentichiamo che Euron Occhio di Corvo è tornato a Pyke il giorno dopo la morte del fratello che lo aveva esiliato, e se non c'è puzza di marcio qui non so dove ci sia.
Il fatto che Haqen sia Syrio potrebbe essere vero come non esserlo, ai fini della storia penso che cambi poco. Il resto delle vicende di Jaqen però è molto più interessante. Uccide Balon dietro richiesta di Euron. Non ne abbiamo la certezza, ma le probabilità che questo sia vero sono molto alte. Per pagare l'omicidio Balon ha dato alla Casa del Bianco e del Nero un uovo di drago. Ok, forse l'uovo viene citato in A Dance with Dragons, ma non mi pare uno spoiler tremendo se per caso se ne parla dopo L'ombra della profezia. È nulla più di una frase, l'affermazione che Euron ha posseduto un uovo ma che in un momento di rabbia (mi pare) ha detto di aver gettato via.
Va bene, prima che Daenerys ammazzasse la maegi (no, mi rifiuto di cercare il suo nome per scriverlo) i draghi erano estinti, perciò l'uovo non era nulla più che una bella pietra. Era comunque una pietra preziosa, e non ce lo vedo un predone che la getta via perché non ha nulla di meglio da fare. No, Euron con l'uovo ha pagato un assassino per far ammazzare il suo fratello maggiore e sovrano in modo da poter reclamare a sua volta la corona di Ferro.
Per Euron la storia di Jaqen è finita qui, per noi no. Nel prologo di Il dominio della regina Pate, il ragazzo dei maiali, viene assassinato da un Uomo senza volto che poi prende il suo posto. Perché? Perché alla Cittadella di Vecchia Città ci sono i libri, e un bel po' di conoscenze dimenticate da tempo.
Una diceria vuole che i draghi non si siano estinti in modo naturale ma che siano stati ammazzati. Di nuovo, perché? Chi li ha voluti morti? A Vecchia Città c'è Sam, che deve scoprire come sconfiggere gli Estranei, c'è Jaqen, che probabilmente vuole capire come far nascere un drago per la Casa del Bianco e del Nero, e c'è Sarella, una delle Serpi delle Sabbia.
Ricordate le figlie di Oberyn Martell? Doran le ha fatte arrestare per evitare disordini, tutte tranne Sarella che non si trovava in Dorne, che è terribilmente curiosa ed è abituata a intrufolarsi là dove non dovrebbe andare. E Sarella scritto al contrario si legge Alleras, il cui soprannome è Sfinge. Magari ne riparlerò, ma a che gioco sta giocando Sarella? Certo è che a Vecchia Città ci sarà da divertirsi...