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La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 32: Daenerys

Creato il 22 dicembre 2015 da Martinaframmartino

La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 32: DaenerysDopo sei capitoli consecutivi - Sansa, Davos, Tyrion, Sansa, Tyrion, Sansa - finalmente ci allontaniamo da Approdo del Re e ci rechiamo nel continente di Essos, dove la khaleesi Daenerys intreccia la prima campanella nei suoi capelli. Dopo la morte di Drogo che l'ha resa una stracciona questa è la sua prima vittoria.

Noto un dettaglio, che qui vuol dire poco: "Corre voce che candele di vetro brucino nella casa di Urrathon il Vagabondo della notte, qualcosa che non accadeva da cento anni" ( La regina dei draghi, pag. 379). Bisogna fare molta attenzione ai dettagli sparsi da George R.R. Martin per tutte Le cronache del ghiaccio e del fuoco, a volte sono solo elementi di colore ma a volte possono rivelarsi sorprendentemente importanti.

Dany ormai deve partire, la permanenza per lei a Qarth è diventata pericolosa oltre che stagnante. In effetti a volte nei suoi viaggi Daenerys si trova bloccata, impossibilitata ad andare avanti, mentre tutti gli altri punti di vista sono trascinati da un susseguirsi di eventi molto più incalzante. La differenza è che lei non si trova in un territorio devastato dalla guerra, ma deve anche crescere da ragazzina vittima degli eventi, come quando era soggetta al volere di Viserys, a padrona del proprio destino, e la crescita richiede determinate tappe. A volte anche la capacità di contrattare sul valore di una flotta, o di un drago.

La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 32: DaenerysVisto che gli eventi scarseggiano ci possiamo concentrare su altre cose, per esempio sulle profezie. Saranno vere? Ricordiamo che Dany portava in grembo lo stallone che monta il mondo, e che poi il suo bambino è morto. Comunque abbiamo "un uomo morto sulla prora di una nave, una rosa blu, un banchetto di sangue... [...] Il drago di un guitto", ( La regina dei draghi, pag. 383) e ancora Rhaegar che parla del canto del ghiaccio e del fuoco. Viene rievocata la fine dei figli di Rhaegar, pian piano ricostruiamo tutto ciò che è avvenuto al tempo della conquista del trono da parte di Robert Baratheon.

Finito il tempo dei ricordi torniamo alla necessità di muoverci, alla ricerca di una nave da parte di Daenerys e all'attentato alla sua vita. L'uomo che prova a ucciderla le dice di essere dispiaciuto, segno che si tratta di uno degli Uomini senza Volto di Braavos, gli assassini più famosi e infallibili di questo mondo. Questo però fallisce grazie alla provvidenziale presenza di due personaggi che da questo momento entrano nel seguito di Daenerys, Arstan Barbabianca e Belwas il Forte. Di Arstan ci viene detto che è nato nelle terre basse di Dorne e lo vediamo riconoscere Mormont, anche se quest'ultimo non riconosce lui.

A fine capitolo Daenerys ottiene tre navi, inviatele da magistro Illyrio. E mentre ci chiediamo cosa voglia realmente Illyrio - potere e ricchezza probabilmente, ma è un leale amico di Dany o conta di servirsi di lei e poi di abbandonarla al momento più opportuno? - non possiamo che essere felici del fatto che Daenerys non sia più impantanata a Qarth.

Sotto la foto spoiler da I fiumi della guerra.

La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 32: Daenerys

Un banchetto di sangue. Quante volte ce lo doveva dire perché ce ne ricordassimo? Ok, qui non ci sono descrizioni, ma quello che Martin aveva narrato nella Casa degli Eterni era più che abbastanza.

Sotto la foto spoiler da Il portale delle tenebre.

La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 32: Daenerys

Come ha ripetuto più volte Martin, i romanzi sono i romanzi e la serie televisiva è la serie televisiva. Le due narrazioni presentano molte differenze, anche se a quanto ci viene detto andranno a finire nello stesso punto. Io ho le mie belle perplessità, e quando le due narrazioni divergono in genere preferisco la versione narrata da Martin piuttosto che quella di David Benioff e D.B. Weiss. Però a volte i due produttori di HBO hanno ottimi motivi per fare i cambiamenti che fanno. Prendiamo l primo incontro con ser Barristan Selmy. Quando Arstan Barbabianca si presenta da Dany, è semplicemente un vecchio con un bastone, anche se quel vecchio è stato parecchio pronto a salvarle la vita dalla manticora, più pronto di ser Jorah Mormont e dei cavalieri del sangue di Daenerys che non notano nulla e pensano che l'aggressore sia lui. Gli spettatori di Il trono di spade però conoscono bene il volto di Ian McElhinney, perciò ser Barristan nella serie televisiva rivela fin da subito la sua identità. Peccato solo che il cambiamento abbia fatto sparire Belwas il Forte.

Sotto la foto spoiler da Il dominio della regina.

La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 32: Daenerys

"Pate sapeva delle candele di vetro, anche se non ne aveva mai vista una bruciare. Erano il segreto peggio custodito della Cittadella. Si diceva che fossero state portate a Vecchia Città da Valyria mille anni prima del Disastro. Pate aveva sentito dire che ne esistevano quattro: una verde e le altre tre nere, e tutte erano alte e ritorte.

"Che cosa sono queste candele di vetro?" chiese Roone."

Siamo nel prologo del romanzo, e il racconto, che prosegue ancora per un po', che parla di veglie rituali, del valore e del significato della conoscenza e di antiche forze che si risvegliano è affascinante, peccato solo che dica troppo poco. Le candele di vetro torneranno sulla scena in un altro capitolo di A Feast for Crows, l'ultimo di L'ombra della profezia. Non che quello che viene detto aiuti a risolvere il mistero, anzi...

Gli Eterni avevano mostrato a Daenerys Rhaegar che diceva che il canto del ghiaccio e del fuoco era di Aegon. Un neonato che noi avevamo creduto morto. Ma è davvero morto? A cosa possiamo credere?

Sotto la foto spoiler da I guerrieri del ghiaccio.

La regina dei draghi di George R.R. Martin. Capitolo 32: Daenerys

Se pensavamo di potercele dimenticare, pure Quaithe ricorda a Daenerys che "Le candele di vetro continuano a bruciare" (pag. 205), e subito dopo attacca a parlare delle giumenta pallida e di tutto il resto, ricordandole di non fidarsi di nessuno di loro.


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