Magazine Collezionismo

La registrazione inedita del discorso di Tolkien a Rotterdam (1958) e l'intervista al suo scopritore René van Rossénberg

Da Tolkieniano @Tolkieniano
di Oronzo CIlli

È quasi impossibile non entusiasmarsi alla notizia del ritrovamento di un qualcosa che sia legata a John Ronald Reuel Tolkien. L’emozione e l’attesa accomuna tutti i tipi di appassionati tolkieniani: dal lettore assiduo del Signore degli Anelli, a chi lo ha scoperto grazie ai film di Peter Jackson, dagli studiosi delle sue opere accademiche e filologiche al collezionista che non vede l’ora di poterlo annoverare nella sua libreria.Il primo inedito è stato il Silmarillion, con il suo autore ancora in vita, che lontano ancora dalla pubblicazione, trovava anticipazione sui fogli promozionali inglesi che anticipavano l’uscita dello Smith of Wootton Major del Natale 1967. Come noto, il libro vede la luce solo alcuni anni dopo la sua morte, nel 1977, curato da suo figlio Christopher. Da allora è stato un vero fiume in piena. Per rinfrescare la memoria ricordiamo I testi che il figlio Christopher ha curato dopo la scomparsa del padre il 3 settembre 1973: Sir Gawain and the Green Knight, Pearl and Sir Orfeo (1975); The Silmarillion (1977); Pictures by J.R.R. Tolkien (1979); Unfinished Tales of Númenor and Middle-earth (1980); The Letters of J.R.R. Tolkien(1981, with Humphrey Carpenter); The Monsters and the Critics and Other Essays(1983); The Book of Lost Tales Part One (1983); The Book of Lost Tales Part Two(1984); The Lays of Beleriand (1985); The Shaping of Middle-earth (1986); The Lost Road and Other Writings (1987); Tree and Leaf (1988); The Return of the Shadow (1988); The Treason of Isengard (1989); The War of the Ring (1990); Sauron Defeated (1992); Morgoth's Ring (1993); The War of the Jewels (1994); The Peoples of Middle-earth (1996); The Children of Húrin (2007); The Legend of Sigurd and Gudrún (2009); The Fall of Arthur (2013) e l’ultimo Beowulf: A Translation and Commentary(2014).

Un lavoro di ricerca, collazione e cura che vede Christopher riportare alla luce scritti e appunti del padre. Chi sostiene che tutto sia fatto per meri interessi economici è in commentabile perché volutamente non considera l’età di Christopher è soprattutto l’ingente patrimonio derivante dai soli Signore degli Anelli e Lo Hobbit e che garantiscono alla famiglia Tolkien la serenità economica per non sappiamo quante future generazioni. La pubblicazione dei cosiddetti inediti è fondamentale per gli studiosi dell’autore inglese così come per chi studia e fa ricerca sul lavoro accademico di Tolkien. E nulla è più appagante del conoscere il percorso compiuto da Tolkien su alcuni testi in medio inglese.
Il lavoro di ricerca degli inediti però non coinvolge solo il figlio Christopher - che comunque custodisce il 99% degli scritti del padre – ma anche diversi studiosi – non molti per la verità - che durante i loro studi e ricerche alcune volte portano alla luce documenti, pezzi di vita, scritti o collegamenti interessanti e sconosciuti ai più. Solo per citarne alcuni Christina Scull e Wayne G. Hammond, Michael D.C. Drout, Michël Devaux e, se mi è consentito, il sottoscritto con il ritrovamento di un appellofirmato da Tolkien nel 1933, fino ad oggi inedito, a favore dell’Esperanto.Ultima delle scoperte in senso cronologico è la scoperta della registrazione audio del discorso che tenne Tolkien a Rotterdam durante la sua partecipazione, prima e unica, alla Hobbit-cena promossa dalla più importante libreria della città, la Voorhoeve and Dietrich e su spinta dell’editore inglese Allen and Unwin.
Autore della scoperta, l’olandese René van Rossénberg, che dal 1986 ha aperto a Leiden, Olanda, la più importante e meravigliosa libreria, Tolkienshop, interamente dedicata a J.R.R. Tolkien al cui interno trovano posto oltre a centinaia di libri e oggetti anche la sua collezione privata che da sola vale il lungo viaggio fino ai Paesi Bassi. Ma René è stato anche ex assistente” presso l’Università di Leiden e per molti anni Presidente della Società Tolkieniana Olandese “Unquendor, oltre ad essere oggi un importante studioso delle opere e della vita di Tolkien.

La registrazione inedita del discorso di Tolkien a Rotterdam (1958) e l'intervista al suo scopritore René van Rossénberg

Oronzo Cilli e René van Rossénberg a Leiden 2013

Prima di parlare del ritrovamento, che in realtà è avvenuto nel 1993 ma solo oggi è stata resa pubblica la notizia, è bene fare un breve cenno a quella visita olandese del professor Tolkien. È bene ricordare che la prima traduzione di The Lord of the Rings si è avuta nel 1956 in Olanda con la pubblicazione in tre volumi con The Fellowship of the Ring tradotto in De Reisgenoten per i tipi della Het Spectrum di Utrecht. L’anno successivo, verso la fine di novembre 1957, un dipendente della Voorhoeve and Dietrich, Cees Ouboter, attraverso la casa editrice olandese scrive a Tolkien chiedendogli di partecipare a un evento in suo onore a Rotterdam nel mese di gennaio 1958. La corrispondenza tra i due continua e la data, per ragioni legate all’organizzazione e per l’indisponibilità di Tolkien a causa di un problema familiare, fu fissata per il 28 marzo 1958. Tolkien riceve i biglietti da Rayner Unwin il 19 marzo e il 28 marzo arriva con la nave Duke of York arrives at the Hook of Holland la mattina presto. All’arrivo trova Ouboter, che sventola una copia della Compagnia dell’Anello, che lo affida a Jo van Rosmalen, il responsabile del dipartimento pubblicitario della Het Spectrum. Van Rosmalen lo accompagna prima in un ristorante e poi in giro per Rotterdam restando colpito dai segni visibili dell’appena terminato secondo conflitto mondiale e dai tanti parchi. Scrive René van Rossénberg nel suo saggio Tolkien’s Exceptional Visit to Holland: A Reconstinction (d’ora in poi R. van Rossénberg, 1992) pubblicato nel 1992 in Proceedings of the J.R.R. Tolkien Centenaiy Conferencee tradotto in italiano da Sabrina Giuriceo per «Minas Tirith», la rivista della Società Tolkieniana Italiana (n. 22, 2008, pp. 125-140) che:
«Mostrò un grande interesse per la vegetazione e una certa conoscenza della stessa: ne conosceva i nomi latini e inglesi e di continuo chiedeva a Rosmalen i nomi in olandese di alberi e fiori; e se Rosmalen non li conosceva, Tolkien gli traduceva in olandese i nomi dal latino e dall’inglese per vedere se così gli dicevano qualcosa. Tolkien aveva una certa conoscenza dell’olandese»(R. van Rossénberg, 1992)
All’ora di pranzo passarono dalla libreria e dopo aver scambiato alcune parole con i dipendenti e i clienti, Tolkien chiese di andare in albergo per riposare. Dopo la pausa in albergo, van Rosmalen accompagnò Tolkien ancora per Rotterdam e alle 17 raggiunsero il luogo dell’incontro della Hobbit-cena, in olandese Hobbit-maaltijd: il ristorante Flev di Rotterdam

La registrazione inedita del discorso di Tolkien a Rotterdam (1958) e l'intervista al suo scopritore René van Rossénberg

Tolkien tiene il suo discorso
Diritti di C.M. Tholens

All’incontro presero parte circa duecento persone, ma come racconta Réne nel suo lavoro, le richieste furono molte di più, e un Comitato d’onore composto dal sindaco di Rotterdam, Gerard van Walsum, il suo assessore alla cultura, due rappresentanti dell’ambasciata britannica e cinque docenti, tra i quali un amico e collega di Tolkien dell’Università di Amsterdam, il Prof. Piet Harting.A introdurre i lavori Gus Sötemann (che più avanti diventerà Professore di Lingua e letteratura olandese all’Università di Utrecht), che convinse l’editore olandese a pubblicare l’opera di Tolkien. Il primo a parlare fu Cees Baars, l’amministratore delegato della Voorhoeve and Dietrich, a seguire la nota autrice olandese Hella Haasse, il direttore dell’Het Spectrum Daniël de Lange, poi il professor Pier Harting e Cees Ouboter. Dopo alcuni interventi dal pubblico. L’intenzione era quello di parlare mentre si cenava, ma nessuno seguì questa indicazione tranne Tolkien che: «Si buttò immediatamente su ciò che gli era stato messo davanti e così provò di essere un vero hobbit».(R. van Rossénberg, 1992). La cena Hobbit prevedeva “l’insalata con uova all’Omorzo Cactaceo”, “Verdure di Baccador”, “Gelato con frutta di Gildor” e la “Zuppa alla Maggot”. Non poteva mancare tabacchi olandesi offerti dalla Van Rossemche l’offrì in bellissimi vasetti di porcellana blu Delft e pipe d’argilla vecchio stile.
Arrivò poi il turno del tanto atteso ospite.
«Tolkien sorprese il suo pubblico iniziando con un saluto in olandese “beste luitjes” (cara gente). Il discorso che tenne fu una parodia del discorso d’addio di Bilbo Baggins all’inizio de II Signore degli Anelli, con l’aggiunta qua e là di celie e un po’ d’olandese ed elfico, che piacque molto all’audience di Rotterdam»(R. van Rossénberg, 1992)
E in conclusione disse:
«Sono passati esattamente vent’anni da quando ho cominciato a completare la storia dei nostri riveriti antenati Hobbit della Terza Età. Guardo a est, a ovest, a nord e a sud e non vedo Sauron, ma vedo che Saruman ha molti discendenti. Noi Hobbit non abbiamo contro di loro alcuna arma magica. E tuttavia, miei gentili hobbit, brindo a voi rivolgendovi quest’augurio: agli Hobbit! Possano sopravvivere ai Saruman e vedere di nuovo la primavera tra gli alberi». (H. Carpenter, La vita di J.R.R. Tolkien).
Moltissimi gli aneddoti raccontati da René van Rossenberg con riferimento alle domande del pubblico ma tra quelle che più colpiscono, la risposta che Tolkien diede al professor H.W. Lambers, uno dei clienti della Voorhoeve & Dietrich, che riferendosi alla:
«All’emozionante scena ai confini di Mordor, quando Gollum si piega su Frodo che dorme, lacerato tra l’amore di Gollum per l’Anello e la parola d’onore di non prenderlo data da Sméagol a Frodo. L’elemento cruciale in questa scena, secondo Lambers, è la “diffidenza” che fa sì che il Bene agisca come Male: Gollum è addolcito dalla vulnerabilità dello hobbit dormiente ed è sul punto di redimersi; ma Sam, fuorviato dall’amore per il suo padrone, interviene e impedisce così la rinascita di Sméagol. La bontà di Sam rende impossibile quella di Gollum. E Tolkien rispose: “Ho pianto mentre la scrivevo”»(R. van Rossénberg, 1992)
Di quella serata, sembrava solo restare il ricordo dei presenti. Poi finalmente la grande notizia: esisteva una registrazione. Su questo ho chiesto direttamente a chi ha scoperto il nastro, René van Rossénberg, che è anche un grande amico e collezionista, e qui trovate le sue risposte.
O.C.: Come è nata la tua ricerca?R.v.R:Nei primi anni Novanta ero presidente della Unquendor, la Società Tolkieniana Olandese, e pensai di scrivere un intervento sul legame tra Tolkien e i Paesi Bassi al Tolkien Centenary Conference al Keeble College di Oxford del 1992. La ricostruzione fatta da Humphrey Carpenter nella sua biografia, era un buon punto di partenza. Ho intervistato gli organizzatori di quella sera del marzo 1958 e alcune delle persone presenti, rintracciato alcuni testi dei discorsi, ho trovato ritagli di giornale e le fotografie scattate durante l'evento. Io mi sono formato come storico, quindi so come fare questo tipo di ricerche. Per quanto riguarda il discorso tenuto da Tolkien, in un primo momento ho avuto solo cattive notizie; il testo andò perso e chi partecipò non aveva una chiara idea di che cosa esattamente parlò. “E ' stato divertente” è stata di solito tutto quello che ho sentito da loro. Eppure, venne fuori che esisteva una registrazione su nastro, ma non era chiaro se quel nastro fosse sopravvissuto e dove potesse essere. Ho dovuto cercare abbastanza, ma alla fine ci sono riuscito».
O.C.: Perché solo oggi la notizia?R.v.R.: Il nastro è abbastanza vecchio e ha bisogno di essere restaurato in maniera professionale e conservato affinché possa sopravvivere. Attendere ancora sarebbe stato poco saggio e ho pensato che questo fosse il momento giusto.
O.C.: In tutto questo che ruolo ha avuto la Tolkien Estate? R.v.R: Il nastro è un vecchio formato a bobina. Quando l’ho sentito per la prima volta è stato difficile ascoltare ciò che Tolkien stava dicendo. Un vecchio nastro dove si sentivano dei rumori e poi Tolkien non parlava sempre direttamente nel microfono. Ho preparato un file digitale e ho inviato una copia a Christopher Tolkien per sapere se poteva darmi un aiuto a trascrivere il discorso del padre. Su mia richiesta aveva già cercato gli appunti di suo padre con il testo del discorso, ma non riuscì a trovarlo. Christopher Tolkien è stato gentilmente e mi ha aiutato moltissimo con questo progetto dandomi il permesso di renderlo pubblico.
O.C.: E ora cosa accadrà?R.v.R: Si tratta di un progetto congiunto tra me, Jay Johnstone e lo staff di Legendarium. Dalla base del 1993 a oggi, la qualità del suono è migliorata notevolmente. Poiché il progetto è in progress vi informeremo su tutto ciò che accade. Basta tenere d'occhio il mio sito web www.tolkienshop.com, e quello di Legendarium, http://legendarium.mymiddleearth.com/.
Grazie a René e non ci resta che attendere.

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