Molti conosceranno la serie di Fibonacci (1,2,3,5,8,13…) dove ogni termine è la somma dei due che lo precedono. Questa successione di numeri non è soltanto un “giochetto matematico”, ma è connessa strettamente al concetto di Sezione Aurea. Essa in sintesi è una legge di proporzionalità tra due elementi. Quando il loro rapporto si avvicina ad un determinato valore (numero aureo, che equivale a 1,6180…il numero divino non nasce per caso, ma da calcoli matematici consultabili su wikipedia) essi appaiono armonici, aurei…divini! Il numero aureo è, approssimativamente, il rapporto di termini adiacenti nella serie di Fibonacci (3/2 = 1,5; 8/5 = 1,6; 13/8 = 1,625).
Ciò che affascina è la ricorrenza di questo numero in Natura.
Se si costruisce una spirale il cui raggio tende ad aumentare con un fattore di accrescimenti pari al numero aureo si ottiene una spirale aurea. Questa forma geometrica è ripresa da molti molluschi nelle loro conchiglie e persino dalle galassie a spirale.Se si osservano alcuni fiori o piante, si può notare come le foglie/petali si dispongano tra loro secondo un angolo (angolo aureo, ossia quell’angolo che ha un “rapporto aureo” con l’angolo giro) costante di circa 137°.Se si osserva l’Uomo di Vitruvio di Leonardo da Vinci (e quindi un essere umano) la linea orizzontale che passa per l’ombelico ed ha come lunghezza l’apertura delle braccia forma un rapporto con l’altezza pari al numero aureo.
Gli stessi tratti del viso (ad esempio la sua altezza e larghezza), se rapportati tra loro e rispettano questa regola, ci appaiono armoniosi.
Quale sia il significato dietro questo numero non è chiaro. Ma è evidente che comporta notevoli vantaggi alla natura ed all’uomo (ad esempio una migliore esposizione solare, vedi il caso delle piante, o una migliore utilizzazione di energia e materiali per costituire un’architettura forte, vedi il caso della conchiglia).
Anche nelle creazioni dell’uomo, le cui opere i cui elementi rispettano questa regola d’oro, risultano migliori (arte, musica, architettura…).
Conoscere queste “piccolezze”, assorbirne il fascino, può esser utile a tutti noi ad apprezzare ancora di più la Natura e noi stessi, poiché tali conoscenze si susseguono facendo vorticare la nostra curiosità in una spirale aurea.