“I segreti sono una cosa pericolosa”
Si prospetta un film molto movimentato quello che vedrà dietro la macchina da presa un sempreverde Robert Redford. Nelle sale italiane dal 20 dicembre, ma già presentata al 69esima mostra del Cinema di Venezia e con il titolo di La Regola del silenzio, l’attore americano Robert Redford dirige ed interpreta una thriller teso e ben strutturato che non tarderà ad incollare lo spettatore alla sedia. La pellicola si arricchisce di molti volti noti dello showbitz, come Shia LaBeouf, Nick Nolte ed un brillante Stanley Tucci, che rendono l’attesa ancora più spasmodica.
Jim Grant è un avvocato vedovo che vive in un paesino vicino New York insieme alla figlia. La vicenda entra subito nel vivo quando un giornalista, Ben Shepard, in seguito all’arresto di una componente di un gruppo pacifista rimasta in clandestinità per decenni, intreccerà la ricerca di uno scoop epocale, indagando proprio su Jim Grant. L’avvocato ha un falso nome e ha fatto parte anche lui del gruppo, ed inoltre pende un’accusa di omicidio nel corso di una rapina in banca. Grant è costretto ad affidare la figlia al fratello e a fuggire. L’FBI e Shepard, separatamente e con motivazioni diverse, si mettono sulle sue tracce. “I segreti sono una cosa pericolosa” afferma Grant/Robert Redford rivolgendosi al giovane giornalista che insegue lo scoop ma crede ancora nell’onestà altrui.
Dopo 32 anni dall’esordio alla regia con Gente comune, Redford torna a far parlare di se con un lungometraggio tutto d’un pezzo, denso d’azione, di colpi di scena ed una vicenda che affonda le radici in una società moderna ma che ancora fatica a far rimarginare vecchie ferite. The Company You Keep, nonostante non risulti un film innovativo, è comunque una pellicola che ha un solido impianto narrativo che fa convivere sia intrattenimento che fatti realmente accaduti. Il regista ed attore, infatti in questi ultimi anni ha sempre prediletto interpretare film a tematica sociale mischiati ad un drama vecchio stile; Leoni per Agnelli è il classico esempio che Redford ha tenuto in mente, e a modo suo ha rimescolato le carte in film che fa trattenere il fiato e coinvolge lo spettatore fin dal primo mento. Il regista in The Company You Keep quindi non si limita a mettere in scena una vicenda sul filo del rasoio, ma soprattutto approfondisce la psiche dei personaggi, per conoscerli nel vero senso del termine. Adattando infine un famoso romanzo di Neil Gordon, Robert Redford vuole fare anche un omaggio al cinema dell’amico regista Sidney Pollack scomparso nel 2008, perché in The Company You Keep si ritrovano temi e tensioni di quello che fu il cinema democratico americano di cui Pollack fu uno degli autori di punta e Redford, il suo interprete ideale; la figura del giornalista vede in gioco lo sguardo carismatico e sognatore di Shia Labeouf contrapposto a quello disilluso del suo capo Stanley Tucci, e attraverso lui lo stesso Redford, tratteggia un personaggio dai solidi ideali, disposto a tutto pur di perseverare nei sui ideali.
Un lungometraggio questo che va visto ed apprezzato non solo per la regia, anche per la fotografia ed una trama semplice ed avvincente. Bentornato dunque al buon Redford che maschera la tematica sociale con quella di un film di intrattenimento.
Al cinema dal 20 dicembre
di Carlo Lanna