Un giallo psicologico e non solo. Una trama abilmente intrecciata e contorta.
Niente di scontato. Neanche l’epilogo.
Magia di un incontro. Amore di una notte.
Un uomo sposato e retto si ritrova al centro di una storia che ha poco di casuale e troppo di verità.
Un intrigo lo vede come protagonista poichè tutti puntano a lei: la relazione.
A volte poche parole possono mettere in gabbia molti uomini e un contatto d’amore può rovinare anche la più ingenua delle anime. E se poi è il desiderio a bussare alla propria porta, allora nulla può essere lasciato al caso e il destino sembra volgere ad una fine inattesa e insperata.
Camilleri è audace e voglioso. La sua scrittura è semplice e flessibile.
La storia sinuosa ed elegante.
Appena a metà del libro ho tirato a indovinare a scoprire chi potesse essere quel burattinaio capace di ordire una simile storia e muovere le pedine di un solido incontro.
Ma la fine no, quella non riuscivo ad immaginarla.
E poi leggendo l’ultimo capitolo.. ecco che l’amaro in bocca che raggiunge il mio palato finanche ai miei pensieri.
Camilleri lascia sospeso qualcosa di importante. Ed è la fine quella che manca. Ci lascia liberi di interpretare. Spazio alla fantasia.
Poi distratta volto pagina ed eccola immobile, la fine.
Leggo e le parole mi colpiscono delusa.
Avrei voluto si fermasse li’.
A prima del disperato bisogno di spiegare qualcosa. Prima dell’evento tanto atteso.
Ed io voglio pensare che, in fondo, sarebbe stato meglio non sapere.
Voglio tenacemente portare avanti quell’oblio che mi ha rapita in poche ore.
E mi fa chiedere come si può scrivere così, semplicemente ed irrimediabilmente, superbamente.
Luna
Magazine Cultura
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