FORZA ASSOCIATIVA – Parto da un dato che farà certamente piacere a tutti quelli che hanno a cuore le sorti del ciclismo italiano e le sue prospettive future. Riguarda la sostanziale tenuta del trend di crescita registrato negli ultimi sei anni, che ha toccato il suo apice nel 2009. La forza complessiva del movimento supera i 109 mila tesserati e, ciò che più importa, la quota dei giovanissimi si mantiene oltre i 14 mila. Nelle categorie agonistiche registriamo un ulteriore balzo avanti del settore femminile nel suo complesso, da 1111 del 2009 sono passate alle 1147 del 2010. Nel 2006 erano 915. Aumentano in particolare le esordienti, le allieve e le juniores. Quest’ultima categoria cresce anche nel settore maschile, dove si registra anche la ripresa dei professionisti (da 184 a 197).
Numeri per nulla scontati, persino sorprendenti, se si considera la congiuntura perversa tra la crisi economica globale e il pregresso ereditato dal bilancio federale, che stiamo ancora scontando con il piano di risanamento nonostante i problemi e i prezzi pagati anche in termini d’immagine nel nostro contrasto sempre più rigoroso e stringente al doping.
Un mix esplosivo, che faceva temere la fuga degli sponsor e un ritorno del clima di sfiducia che avevamo fugato.
In effetti, la Federazione ha perso lo scorso anno uno sponsor importante come i Monopoli e si è vista costretta ad allungare i tempi del risanamento, un fardello enorme ereditato nel 2005. A malincuore abbiamo ritoccato al rialzo le tasse federali congelate per quattro anni per non tagliare i programmi di attività. Le società e i comitati hanno capito e condiviso.
Eppure, con difficoltà e sacrificio, il movimento ha retto bene sia riguardo alla forza complessiva sia sul piano della competitività internazionale, specialmente per quanto riguarda le nazionali giovanili, ma non solo.
A tale proposito, voglio fare chiarezza sulla nostra situazione economico-finanziaria attuale. La realtà è che dall’inizio del mio primo mandato ad oggi la Federazione ha scalato oltre 3.550.000 euro del debito pregresso, vale a dire l’80 per cento, e siamo certi di raggiungere la parità di bilancio a fine quadriennio. E ciò lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo a fronte dei problemi prima esposti, senza comprimere, anzi stimolando nei limiti del possibile, lo sviluppo del movimento, come testimoniano i dati.
SICUREZZA – CONTRASTO AL DOPING – DIFESA DELLA SALUTE
SICUREZZA – Il tema è stato portato drammaticamente alla ribalta dalla strage di Lamezia Terme. La stragrande maggioranza degli incidenti avviene al di fuori delle manifestazioni organizzate. Devo dire che negli ultimi tempi c’è stata una crescente attenzione da parte delle istituzioni, in particolare delle Regioni e degli Enti locali, su questo aspetto. Si sono moltiplicate le iniziative per realizzare itinerari ciclabili nei parchi e ciclodromi nelle aree di verde attrezzato, così come per agevolare l’uso della bicicletta ai fini della mobilità all’interno dei centri urbani.
La Federazione è intervenuta in modo attivo e propositivo. Ha stipulato un protocollo di collaborazione con la Consulta Nazionale della Sicurezza Stradale che ha dato origine al progetto TANDEM, divenuto oggi “buona pratica europea”.
Il progetto prevede la collaborazione sinergica con l’ANCI, referente delle Amministrazioni locali, punto di riferimento istituzionale sul territorio, e con l’Ancma.
Per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sarà realizzata dalla RAI e messa in onda durante il Giro d’Italia una sigla con forte impatto di audience, un’altra sarà realizzata dall’Ancma, da distribuire a tutte le televisioni private, con la speranza che sia oggetto anche di una campagna sociale con la Presidenza del Consiglio.
I nostri Comitati hanno sollecitato e ottenuto la realizzazione di molti ciclodromi per l’attività giovanile nelle varie regioni, che oggi sono una settantina.
Siamo ancora lontani dagli standard delle nazioni più avanzate, ma il gap si sta riducendo.
Per quanto riguarda la sicurezza nelle manifestazioni ciclistiche, abbiamo raggiunto una buona intesa con l’Associazione più rappresentativa delle Motostaffette e stiamo operando affinché il Ministero competente ribadisca il ruolo fondamentale della Federazione per la formazione e l’accredito di questi volontari per l’assistenza in corsa.
CONTRASTO AL DOPING E TUTELA DELLA SALUTE – Devo dare atto agli amici della stampa di aver compreso e aiutato l’opinione pubblica a comprendere lo sforzo della Federazione Ciclistica Italiana nel combattere “senza ma e senza se” il fenomeno doping. Un impegno di rigore e di trasparenza che non trova paragoni nell’ambito sportivo e che sta dando i suoi frutti. Sappiamo bene che le risorse non ci consentono di incrementare il contrasto come vorremmo su tutti i fronti. Ma per la prima volta abbiamo esteso i controlli alla categoria juniores, al fuoristrada e ai mastersport, utilizzando gli strumenti e le metodiche più avanzate.
Stiamo giocando le nostre carte soprattutto sul piano della prevenzione, con l’occhio rivolto alle nuove generazioni. Oggi è sempre più evidente che il aggirare le regole è un azzardo e che è interesse di tutti, atleti, direttori sportivi e dirigenti, fare fronte comune contro chi gioca sporco.
Allo scopo di favorire e generalizzare questa presa di coscienza abbiamo avviato un’operazione “culturale”, teorica e pratica, tesa a coinvolgere e responsabilizzare tutte le componenti – dirigenti, direttori e medici sportivi, organizzatori, giudici – convinti che questa battaglia si può vincere soltanto mediante il lavoro di squadra.
Da una parte, con la collaborazione del nostro Centro Studi e della Commissione Tutela della Salute, abbiamo posto i temi della prevenzione, della salute e della sicurezza al centro dei corsi di formazione – cito tra l’altro la novità dei corsi per Maestri Mtb e Fuoristrada – e dei convegni dedicati.
Sono temi strettamente connessi, come è emerso nel recente convegno tenutosi a Montichiari su “Fare ciclismo da Juniores ad Elite”, che, a detta di molti, ha segnato una svolta epocale nel nostro ambiente. E non è un caso che una sentenza della nostra Disciplinare, definita “storica”, abbia introdotto per la prima volta nel mondo sportivo l’abuso arbitrario dei farmaci tra i comportamenti dolosi passibili di sanzioni.
Dall’altra parte, sul piano pratico, abbiamo applicato l’esperienza del GiroBio, che ha fornito dati e riscontri preziosi al Convegno di Montichiari, ad altre manifestazioni. Potremmo definirle “progetti pilota” per un nuovo modo di intedere e realizzare l’organizzazione degli eventi, la tutela dei praticanti e la prevenzione delle pratiche dannose. Ne fanno parte l’Eroica, la Coppa delle Nazioni Under 23 organizzata in Toscana, la Five Stars League per quanto riguarda le migliori Gran Fondo e Fondo. Il nostro intento è di creare a Gaiole in Chianti una “Coverciano” del ciclismo nazionale, un polo medico scientifico dove si studiano, si approfondiscono e si divulgano le “buone pratiche”.
GRANDI EVENTI – Possono e devono essere il volàno per la promozione del territorio e per far crescere la sensibilità e l’attenzione nei confronti della bici. Abbiamo visto che l’appeal della bicicletta non diminuisce, anzi, aumenta in proporzione alla domanda sempre più diffusa di una migliore qualità della vita. Si collega direttamente a esigenze ormai inderogabili, quali la lotta all’inquinamento, la mobilità pulita, il risparmio energetico, la difesa della salute e dell’ambiente. I grandi eventi sono perciò una risorsa preziosa.
Da poco si sono conclusi i Mondiali di Paraciclismo su Pista a Montichiari. Quest’anno ospiteremo ancora la Coppa del Mondo Strada Donne a Cittiglio, il Mondiale Marathon a Montebelluna, i Campionati Europei Trial a Biella, i Campionati Europei Ciclocross a Lucca, Master Pista e Derny Elite ancora a Montichiari. Nel 2012 il Campionato Europeo Master Strada a Fasano. Nel 2013 i Mondiali Assoluti in Toscana. Queste assegnazioni testimoniano l’eccellenza del nostro patrimonio organizzativo e il prestigio di cui godiamo in sede internazionale. Grande risultato di diplomazia sportiva, reso possibile dal sostegno convinto di Regioni ed Enti locali.
Dobbiamo fare leva anche su queste opportunità di forte richiamo mediatico per sollecitare lo sviluppo della pratica ciclistica ricreativa, turistica e agonistica quale vero e proprio parametro di progresso sociale e civile per il nostro Paese.
GRANDI RISULTATI – Non mi dilungherò troppo sulle medaglie europee e mondiali raccolte nel 2010 già celebrate nel Giro d’Onore. Dal titolo mondiale di Giorgia Bronzini, agli altri podi della strada, della pista, del fuoristrada e del paraciclismo. Una competititività a largo raggio, a dimostrazione che si sta lavorando bene i tutti i settori.
Solo gli azzurrini juniores hanno regalato all’Italia ben 20 medaglie tra strada, pista e fuoristrada nelle competizioni iridate e continentali. Altre cinque sono venute dagli under 23 Tutti podi di grande prestigio: il titolo europeo su strada di Anna Trevisi insieme al bronzo di Rossella Ratto, che poi ha vinto l’argento al mondiale strada di Offida. I quattro ori conquistati ai campionati europei su pista da Michele Scartezzini (Corsa a Punti), Paolo Simion (Omnium), Elena Cecchini (corsa a punti) e Chiara Vannucci (Omiunm) che, insieme alle sette medaglie d’argento e le quattro di bronzo, si aggiungono ai due bronzi di Elena Cecchini (scratch) e Sara Consolati (keirin) nella rassegna iridata di Montichiari, fino alla medaglia d’argento colta ai Giochi della Gioventù di Singapore.
Anche tra gli Under risultato importanti: l’argento di Marta Tagliaferro agli europei pista (corsa a punti), i bronzi di Marco Coledan (inseguimento individuale) e Omar Bertazzo (corsa a punti), l’argento di Elia Silvestri (europei ciclocross) e quello di Lorenzo Martelli (europei marathon)
Non meno significative le conferme che arrivano dal settore fuoristrada con la conquista dell’argento nella staffetta XCO ai campionati europei e le medaglie di bronzo, nella stessa rassegna, di Eva Lechner e Marco Aurelio Fontana, purtroppo non presenti. Così come l’argento dell’elite Mirko Celestino nel campionato continentale e in quello iridato della marathon.
Da incorniciare poi le dodici medaglie vinte dal settore paralimpico che, per il secondo anno consecutivo regala una stagione straordinaria. Quattro i titoli iridati venuti da Ivano e Luca Pizzi (Tandem, prova in linea), dalla conferma di Fabrizio Macchi nella cronometro (C2) e del talentuoso Michele Pittacolo (C3) e la vittoria di Andrea Tarlao (crono C5).
Quattro le medaglie d’argento, due conquistate da Giorgio Farroni (crono e linea T2), una vinta da Gianluca Fantoni (in linea C4) e una da Roberto Bargna (in linea C3). I bronzi di Francesca Fenocchio nella prova in linea e a cronometro (H2), di Michele Pittacolo (in linea C4), di Ivano e Luca Pizzi nel Tandem a cronometro.
Senza scordare, al livello professionistico, Giovanni Visconti, leader della classifica UCI Europe Tour, Ivan Basso, vincitore del 93° Giro d’Italia, Vincenzo Nibali, vincitore della 65° Vuelta di Spagna).
Quest’anno abbiamo varato il Progetto Azzurro, voluto in particolare dal Commissario Tecnico Paolo Bettini, per dare continuità alla Nazionale durante l’arco della stagione attraverso raduni e partecipazione a gare per valorizzare ancora di più la Maglia Azzurra.
Dunque, il nostro movimento è ben rappresentato. Il vivaio della pista cresce in qualità e quantità Occorre adesso accompagnare la crescita dei talenti senza perderli per…la strada. E non è una metafora, sebbene le società dimostrino maggiore interesse verso il settore rispetto al passato.
Il gap al livello di vertice nei confronti delle nazioni più avanzate è ancora consistente in particolare nelle specialità più tecniche della velocità, dell’inseguimento individuale e a squadre, che richiedono continuità d’impegno. Stiamo lavorando su un progetto a medio e lungo termine, ma anche in prospettiva Londra non mancano segnali incoraggianti. A proposito di compatibilità e polivalenza dei settori, la Bronzini è la punta di diamante in campo femminile e traina le nuove leve. Viviani ha conquistato un magnifico podio nella Coppa del Mondo di Manchester nella specialità olimpica dell’omnium.
IMPIANTISTICA – Grazie al velodromo coperto di Montichiari abbiamo potuto intensificare la preparazione indoor. Ci sono Centri di alta specializzazione come Forlì e altri Centri di ottimo livello, ma stiamo già operando per aggiungere all’attività nuovi impianti.
Velodromo Treviso - Il Comune ha finalmente destinato l’aerea con delibera di fine dicembre e sono in corso le convenzioni fra il Comune per l’inizio dei lavori. Un’altra convenzione sarà realizzata fra la società Pedali di Marca, aggiudicataria del finanziamento governativo, e la Ciclistica Servizi per le opere progettuali e il sostegno ingenieristico. E’ presumibile che la parte relativa alle convenzioni e procedurale sia realizzabile entro questo mese
Velodromo Vigorelli – Si è istituito un tavolo tecnico per finalizzare il recupero dell’impianto.La FCI garantisce la consulenza tecnica, peraltro assicurata anche dal Gruppo Cabassi, per la realizzazione di un impianto di avviamento al ciclismo e di scuola per la sicurezza stradale. Lo stanziamento del Comune è di circa 8 milioni di euro e prevede unicamente la messa a norma dell’impianto e il rifacimento delle opere indispensabili alla riapertura. Un progetto a più lungo termine prevede prevede la ristrutturazione dell’impianto e la copertura in tensostruttura, non appena verificati i vincoli esistenti.
La nostra attenzione è rivolta anche al Bmx per aiutarlo a decollare e abbiamo già chiesto al Comune di Vicenza la disponibilità di un’area per la costruzione di una Pista Bmx di Alto Livello, con pedana olimpica a Creazzo.
La relazione del presidente Di Rocco presentata alla stampa alla vigilia della Milano Sanremo
Creato il 20 marzo 2011 da Sport24hPotrebbero interessarti anche :
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