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La religione egizia e Iside

Creato il 16 febbraio 2015 da Cultura Salentina
La religione egizia e Iside

Sarebbe estremamente complesso cercare di riassumere in poche righe la pletora di dei che affollavano il pantheon egizio, conseguenza del fatto che l'antico Egitto era suddiviso in 42 distretti, ognuno dei quali aveva un nome legato alla località di origine ed un proprio dio a protezione delle messi e del raccolto. Era sempre presente un'evidente zoolatria essendo molti dei egizi rappresentati con aspetto animale (Bast-il gatto, Fathor-la mucca, Anubi -lo sciacallo) forse in riferimento ad una primitiva componente totemica che in parte si evolse verso l'unificazione del dio nelle due componenti umana ed animale (aspetto umano e testa animale), cosa che ci ricorda le divinità indiane come il simpatico Ganesh, il dio dalla testa d'elefante, (ma anche l'Es e il SuperIo della psicanalisi freudiana!)

Con l'unificazione del paese, si introdusse il culto di divinità comuni come la triade divina composta da Geh (la terra), Nut (il cielo), e Ra (il sole).

Molto poetica l'immagine del sole che veniva accolto la sera nelle braccia della madre terra per riposarsi la notte dal lungo cammino.

Ma altri dei affollarono presto la mitologia egizia spesso generando conflitti tra le classi sacerdotali delle varie località.

Così ad Ermopoli sorse una Ogdoade composta da otto divinità, quattro maschili con la testa di rana e quattro femminili con la testa di serpente, abitanti dell'isola delle fiamme o isola dei coltelli, isola formatasi da una collina di fango emersa dalle acque.

Queste divinità avevano come capostipite Thot, che simboleggiava la luna, ed erano:

Nun e Nunet : il caos delle acque primordiali; Kuk e Keket: l'oscurità; Huh ed Huhet: l'illimitatezza; Amon ed Amonet: l'invisibilità.

Invece a Menfi, sede dei faraoni delle prime dinastie, si veneravano Ptah ed il creatore Atum.

Ma tutti gli egizi avevano un dio in comune, il dio della morte, il dio Osiride, perché essi credevano che esistesse una vita ultraterrena e che il corpo avesse una sorta di anima, il Ka, che però non poteva esistere senza il suo corpo. Ecco perché gli egizi imbalsamavano e mummificavano i loro corpi.

Il Ka, giunto nel regno dei morti, veniva giudicato da Osiride ed un consesso di 42 demoni che lo condannavano, se peccatore, ad orribili tormenti , mentre lo inoltravano, se puro di spirito, nel regno di Yaru, dove il grano cresceva alto e la vita trascorreva gioiosa per l'eternità.

Mentre il cammino dell'anima di un cattolico è aiutato oggi e nel nostro occidente dalle preghiere dei suoi cari o meglio ancora (per i preti) da elargizioni in denaro (le cosiddette "messe" o lasciti in favore del clero), il Ka aveva a disposizione delle norme da seguire per non incappare negli infiniti pericoli del mondo ultraterreno. Queste norme erano scritte nel LIBRO DEI MORTI e contenevano preghiere, formule magiche, inni sacri, di cui il Ka doveva far uso per non cadere nei tranelli tesi dai demoni del male che avesse incontrato nel suo percorso verso la salvezza e la gaiezza eterna.

Ed ISIDE era colei che, tra tante altre mansioni, aveva quella di accompagnare i morti nell'oltretomba e Plutarco ci racconta che riuscì a recuperare i resti del fratello Osiride, assemblarne le parti e riportarlo in vita.

Figlia di Nut e Get , che simboleggiano il cielo e la terra, era sorella di Nefti, , Seth ed Osiridedi cui fu anche sposa e dal quale ebbe il figlio Horus. Ed è proprio così che viene spesso raffigurata con un'evidente somiglianza alla vergine Maria Infatti Roma assimilava le divinità delle altre religioni alle proprie prima che Costantino, con l'editto di Milano del 313 e Teodosio con l'editto di Tessalonica del 380, rendessero la religione cattolica quella ufficiale, escludendo le altre. Tra parentesi c'è da dire che così si innescò la miccia delle sanguinose guerre di religione perché, mentre il politeismo così ben rappresentato da Iside, accoglieva benevolmente nel proprio pantheon anche gli dei degli altri, le religioni abramitiche col primo comandamento "Non avrai altro dio al di fuori di me", escludevano la pacifica coesistenza delle credenze altrui. A Roma, prima di Costantino, Iside fu equiparata a Cibele, Demetrae Cerere, e molti templi furono innalzati in suo onore in Europa, Africa ed Asia. Il più famoso fu quello di Philae, l'ultimo tempio pagano ad essere chiuso nel VI secolo per ordine dell'imperatore Gistiniano I . Da notare che il lander trasportato dalla sonda Rosetta nell'ultima missione spaziale è stato battezzato Philae, dal nome di un'isoletta sul Nilo, dove fu ritrovato un obelisco con iscrizioni in greco e geroglifico dedicate ad Iside e che, insieme con la "Stele di Rosetta", ha consentito di decifrare antiche iscrizioni di carattere religioso.

Ecco un altro scritto tratto dal Papiro di Ossirinco n.1380, risalente al II secolo a. C..: Iside

[...] Dea dalle molte facoltà,
onore del sesso femminile.
[...] Amabile, che fa regnare la dolcezza nelle assemblee,
[...] nemica dell'odio [...],
[...] Tu regni nel Sublime e nell'Infinito.
Tu trionfi facilmente sui despoti con i tuoi consigli leali.
[...] Sei tu che, da sola, hai ritrovato tuo fratello (Osiri), che hai
ben governato la barca, e gli hai dato una sepoltura degna di lui.
[...] Tu vuoi che le donne (in età di procreare) si uniscano agli uomini.
[...] Sei tu la Signora della Terra [...]
Tu hai reso il potere delle donne uguale a quello degli uomini!


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