Oggi a mezzanotte scade il termine ultimo per omologare i nuovi motori V6 da 1,6 litri di Formula 1. La scadenza serve alla FIA per poter avere un punto di riferimento per i controlli successivi a questa data. Tutti i motoristi hanno avuto il tempo necessario per sviluppare il proprio motore e per testarlo in pista, ma la Renault, in grande difficoltà con il proprio propulsore, ha chiesto una deroga di due-tre mesi.
I problemi della Renault sono all’ordine del giorno e verranno affrontati in una riunione strategica tra i rappresentanti dei team, Bernie Ecclestone e la FIA. L’incontro è in programma oggi alle 09:30.
E’ indiscutibile il fatto che la Renault ha bisogno di tempo per risolvere i propri guai sul motore, a tal proposito il presidente del gruppo francese Carlos Ghosn ha già incontrato il presidente della FIA Jean Todt per convincerlo della gravità della situazione come riportato dalla pubblicazione tedesca Auto Motor und Sport.
Per poter concedere del team serve un accordo tra i sei team che fanno parte del gruppo (Red Bull, Mercedes, Ferrari, McLaren, Lotus, Williams), i sei rappresentanti della FIA e i sei membri della FOM, detentrice dei diritti TV.
Il veto di un team basta per bloccare la richiesta della Renault.
In passato si è già presentata una situazione simile, in particolare nel 2009 quando la FIA decise di abbassare il limite di rotazione dei V8 da 19.000 a 18.000 giri. La Renault e la Honda si trovarono in difficoltà con il nuovo limite e chiesero e ottennero di poter lavorare sul motore per migliorare l’affidabilità.
In realtà quella fu una gran bella scusa per recuperare parte del gap che avevano con i motori di riferimento che all’epoca erano il BMW, il Mercedes e il motore Ferrari.
Sembrerà strano e vien logico da chiedersi, perché tre motoristi che hanno un vantaggio concedono ai rivali di recuperare il gap.
La risposta sta in una parola: FOTA. All’epoca i team erano tutti uniti nell’associazione e per dimostrare unione d’intenti di fronte alla FIA e a Ecclestone, decisero di far passare la richiesta di Renault e Honda.