1° Ottobre 2012, Striscia di Gaza.
Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla grande repressione operata dalla politica integralista di Hamas. Alle donne di Gaza, infatti, è stato imposto un abbigliamento particolarmente rigido e castigato.
La loro protesta si è fatta vivace, nell’ultimo periodo. Nella foto a sinistra, due manifestanti, vestite come il governo Hamas impone loro, portano in mano un cartello che recita “Noi accettiamo la dignità e rifiutiamo l’umiliazione“.
Adesso, invece, l’attenzione di Hamas sembra essersi spostata sulla moda dei giovani ragazzi, che con il loro abbigliamento e le loro nuove abitudini scimmiotterebbero l’Occidente.
Al centro dell’attenzione generale sono finiti, infatti, i jeans a vita bassa, visti come abbigliamento disdicevole in quanto a volte farebbero intravedere la biancheria intima. Ecco così che si prospetta un futuro di repressione anche sul fronte delle importazioni dall’estero; si ipotizza, infatti, che il governo bloccherà le entrate di tutti quei capi ritenuti disdicevoli e indecenti.
Non sono, però, finiti al centro del ciclone solo i pantaloni a vita troppo bassa, ma anche la moda del Parkour, quella moda nata nelle periferie francesi in cui ragazzi corrono e saltano su muri e tutto ciò che trovano per spostarsi, senza quasi mai toccare terra. Il motivo di tutto questo accanimento pare essere proprio il fatto che i ragazzi “scimmiottando l’Occidente perdono il contatto con la loro cultura originaria“, ecco perché il piano di Hamas per i più giovani si propone come un programma di “rieducazione politica e culturale“.
Veronica Sgobio