La Repubblica delle zanzare

Creato il 04 giugno 2015 da Postik @postikitalia

Le elezioni in Italia “alla bisogna” danno quasi sempre risultati aleatori e queste regionali ne sono la prova. Durante i periodi elettorali anche la matematica diventa un’ opinione.

Non si trova un perdente neanche per sbaglio. Renzi fa 5 a 2 e ragiona – se così si può dire – come tutti gli italiani da ultras della fossa, anche se perde in modo preoccupante in Liguria e Veneto. La destra mangia polvere ovunque ma le salvano la faccia i liguri disposti ad eleggere Toti pur di dare una lezione alla sinistra incapace e latifondista del feudatario Burlando.

Il M5S, anche se resta a bocca asciutta, si dichiara soddisfatto di una pallida ripresa nei consensi.  Ed infine arriva Salvini, un mediocre demagogo che esulta anche se è a malapena riuscito alla carlona a sopravvivere tra le rovine di un polo delle libertà oramai polverizzato. Fare sciacallaggio tra le macerie non è propriamente una vittoria … è piuttosto una triste forma di parassitismo!

Tutto questo sfacelo è contornato da una bassissima affluenza alle urne. Ma cosa potevamo mai pretendere? Queste elezioni si sono tenute nel bel mezzo della “madre di tutti i ponti” con lo specifico intento di favorire i grandi partiti, il clientelismo e il voto di scambio, e, nonostante tale miserrimo stratagemma, sono riusciti a realizzare comunque un vergognoso fallimento.

Questo è il vero dato, non certo la ridicola conta tra peracottari alla quale stiamo assistendo da giorni. Nessuno l’ha spuntata e persino il voto di protesta non ha sfondato perché la politica è oramai ad una distanza siderale dalla realtà.

Ma il capolavoro dei capolavori di queste regionali è la Campania, dove vince di un’incollatura il losco e brusco De Luca … che una volta insediato non potrà comporre una giunta perché il Tar ha sentenziato che in caso di vittoria non potrà governare.  Infatti per la legge Severino, Vincenzo, condannato in primo grado, poteva candidarsi ma non governare in caso di vittoria.

De Luca, come la Paita sotto altri punti di vista, era un candidato necessario ed inevitabile, non lo si poteva non presentare per intrallazzi interni al Pd con le realtà locali, e poi era necessario vincere! Non importa se nelle sue liste che hanno avuto un successone c’era di tutto: collusi, demitiani, ex fascisti, parentume camorristico e – dono dell’onnipresente prezzemolino andato a male Verdini – ex cosentiniani pronti a mettere su un piatto d’argento la Campania al nuovo partitone d’Italia. Una raccattata di voti degna della più deleteria e collusa Dc anni 80’. Il nuovo che avanza in Campania ha proprio il sapore di stantio! Un capolavoro clientelare che senza un intervento de ducetto Renzi potrebbe rivelarsi inutile.

Ora a De Luca qualcuno deve risolvergli il problema. Altrimenti lo sceriffo si farà strada a Via Santa Lucia agitando lo scalpo di Caldoro  con un manipolo di fedelissimi dei quartieri armato di manganelli e taser!

Le chiacchiere stanno a zero, il Presidente del Consiglio e il Prefetto di Napoli in base alla legge Severino non possono dichiarare De Luca presidente della regione Campania. Una empasse non da poco, perché Vincenzo ora vuole governare anche se non può, e sapeva di non poter governare da gennaio 2015, da quando fu confermata la sua decadenza dalla carica di sindaco dalla Corte di Appello di Salerno.

Dunque ha ragione la Bindi, De Luca è un impresentabile e quindi un ineleggibile; e allora perché querelarla per un dato di fatto? Rosi in fondo ha solo letto la lista stilatale dalla commissione antimafia, se De Luca vi è compreso è solo colpa sua non certo di chi ce l’ha messo. E’ come se Renzi, ogniqualvolta fa un enorme figura di merda all’estero, querelasse il suo professore d’inglese del liceo.

A questo punto si aprono vari scenari e tutti inquietanti … nessuno escluso! Il primo è quello tribale: chi vince -anche se solo Dio sa come- governa! Il vincitore è al disopra della legge, il consenso giustifica tutto e cancella anche le condanne penali, cosa inquietante che ho sentito dire in giro ultimamente. Questa soluzione che – ripeto – ha del tribale non tiene conto della divisione dei poteri e che riaprirebbe illegalmente le porte a tutti gli esclusi dalla Severino e che a ritroso legittimerebbe persino Berlusconi ad impugnare la sua sentenza definitiva e, perché no, anche gli eredi Nixon per il Watergate.  Perché De Luca sì e Silvio no?

Lo stesso risultato si avrebbe se modificassero “ad personam” la legge Severino per salvare De Luca retroattivamente – qualunque modifica avverrebbe dopo l’elezione dello sceriffo quindi agirebbe retroattivamente.

E anche qui Silvio e tutti i trombati ineleggibili della Severino avrebbero non poco da ridire, col risultato – tutt’altro che remoto – che ce li ritroveremmo di nuovo, lindi, pinti e seminuovi nella nostra già prostrata vita politica. Salvarne uno per ritrovarcene cento! Nuove case di donatori sconosciuti per Scajola, nuovi festini casti per Silvio, insomma per permettere a De Luca di governare in Campania ritornerebbe la pacchia per tutti!

Infine c’è la soluzione legale, l’unica legittima e percorribile … in apparenza! Aspettare che De Luca venga assolto in via definitiva dai reati ascrittigli in Cassazione. Ma conoscendo i tempi processuali è un po’ difficile che il “neo non-governatore” possa avere tanta pazienza, e poi chi gli assicura che verrà assolto? Ma questa è un’altra storia … .

Come la giri giri Vincenzo per ora non può governare, altrimenti ne va della credibilità delle istituzioni! Cosa che sarebbe gravissima!

Ma qualcosa mi dice che tutti se ne impiperanno altamente! In fondo le nostre istituzioni se la cavano benissimo nonostante violino sistematicamente i principi che le regolano!

In fondo questo parlamento non stato eletto con una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale? Il nostro stesso Presidente del Consiglio non è in carica senza esser passato per le elezioni? La nuova legge elettorale non è stata varata nonostante sia palesemente incostituzionale, particolare valido anche per la riforma del lavoro e per quella della scuola? E dopo tutti questi scempi passati in sordina vogliamo perderci per un governatore regionale ineleggibile perché condannato? Queste sono quisquiglie, pinzillacchere!

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fonte foto: in bici con Renzi

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