di Giandiego Marigo
Avrei voglia di urlare tutto il mio disappunto per tutta questa energia positiva sprecata, per questa capacità di comunione, di unità negli intenti buttata al vento.
Per chi, come me, non segue il calcio ed anzi sottilmente disapprova questa “passione nazionale” è sempre molto educativo guardarsi attorno nei giorni di “mobilitazione calcistica”. Il mondo, attorno cambia, si svuota...resta sospeso per 90 minuti , diventa un non luogo, in un assurdo silenzio, una immobilità innaturale ed insolita...impossibile per qualsiasi altra occasione ed evenienza. Nulla riesce a compiere questo miracolo di desertificazione silenziosa..null'altro.
Questo dovrebbe far riflettere, al di là delle ottime ragioni che, pure, esistevano per boicottare questi europei.
La “capacità di mobilitare” di “allineare” tutti, dietro ad una bandierina, pronti, obbedienti e “tendenzialmente sodali” non appartiene al mondo delle cose serie, non alla chiesa, non allo stato né ai Re, non alle rivoluzioni né alle fedi, non alle emergenze ed ai terremoti. A nessuna di queste cose...è appannaggio unico, indiscutibile della “nazionale di calcio”.
Una idea vuota, vaqua, vaga ed anche un poco sciocca...eppure essa piega la volontà persino dei più tenaci moralisti, degli intellettuali e dei militanti, cripto marxisti più severi...unificandoli dietro all'inutile, facendoli urlare come ossessi per undici ragazzotti molto viziati, sicuramente super pagati e molto vuoti, che corrono, senza nemmeno troppa convinzione, dietro ad un pallone.
A prescindere dall'innegabile fatto che ognuno è libero di farsi il bidè con in mano una pistola carica, senza sicura...se crede.
Resta, altrettanto innegabile la realtà di città vuote avvolte in un silenzio grottesco rotto solo dal riverberare delle voci dei cronisti attraverso migliaia di televisori che trasmettevano in contemporanea.
E' in momenti come questo che si capisce d'avere perso davvero. Il Potere ha in mano i nostri cervelli e ne fa quel che meglio crede...loro sanno annichilire ed unificare tutti dietro un bandiera inutile ed inventata...nessun altro sa farlo, non c'è reazione, non esiste alternativa, mai come con il calcio questo è chiaro, palese e totalizzante.
Anzi gli intellettuali militanti, sopracitati, si arrabattano a giustificare questa sospensione della razionalità quasi fosse un diritto fondamentale dell'essere umano...che so da annoverare nella “carta dei diritti dell'uomo”.
Mente il potere continua a carpirci buona fede e cervello...è perché no, una porzione d'anima
Loro lo sanno fare, ne hanno, l'assoluto e totale controllo e trasmettono tramite questo “spettacolo” tutti i messaggi che meglio credono...perchè fondamentalmente...tutto ciò resta un Businness, colossale...fondato sul nulla. Una truffa molto remunerativa, sotto più di un aspetto
Non vi è nulla di comparabile, neppure lontanamente, nulla che abbia una tale potenza unificatrice, nulla che metta tutti a sedere silenziosi, ricettivi. Nessuna forma palese od occulta di manipolazione, di convinzione palese o subliminale ha la possibilità di avere una tale portata.
Potere assoluto alla sacra divinità del pallone...tutto è concesso ai sui sacerdoti...ed intanto il potere fa di noi dei tifosi...ci educa a stravedere per uno straccio colorato , per una maglietta a difendere qualche cosa che non ha senso, che non ci appartiene veramente, a sentirci uniti a comando dietro ad un non valore...perchè l'importante non è la ragione ma l'appartenenza e la Patria è un concetto arbitrario, definito da una riga su una mappa, un lato del campo, una maglietta di diverso colore...pronti tutto, anche allo scontro...per nulla, perchè noi siamo noi e voi non siete un cazzo...che ragioni profonde, che pensieri elevati. Così, però, loro vincono e noi perdiamo, pechè non abbiamo nulla di nemmeno lontanamente comparabile.
La Fiera del disvalore, ed infatti, non a caso, la politica oggi fa incetta di bandierine colorate , gadget, magliette...cerca di creare dei tifosi e le sovrapposizioni non sono poi così rare.
Finisco, rendendomi conto che molti liquideranno questa mia come una tirata da Pasdaran talebano. Il solito rompipalle, moralista che vuole insegnare agli altri a vivere...nulla di più lontano da me, in realtà...la mia e solo amarezza...questa volta Bartali non ha vinto, ma la rivoluzione è rimandata comunque...Prepariamo una grigliata all'ARCI