Come ampiamente previsto, e frutto di un lavoro lungo anni, Syriza ha vinto le elezioni in Grecia.
Ora per Tsipras comincia il difficile. Realizzare qualcuna delle promesse fatte e soprattutto rinegoziare le condizioni del debito greco senza uscire dall'euro.
Un compito da far tremare le vene e i polsi.
Auguri!
Scriveva Petros Markaris nel libro La resa dei conti pubblicato nel 2013 e ambientato in uno scenario futuribile.
"Capodanno 2014. Grecia, Spagna e Italia sono uscite dall'euro. Anche la famiglia Charitos festeggia l'ultima notte dell'euro, e il ritorno alla dracma. Ma la festa dura poco e, ben presto, lascia spazio al disordine sociale: stipendi bloccati, governo tecnico fasullo, banche chiuse, disoccupazione, anziani affamati che rovistano nei cassonetti.
[...]
(Adriana, moglie del commissario Charitos) "...ho messo da parte duecento euro."
(Charitos) "E dove li hai trovati?" le chiedo sorpreso.
"Non li ho trovati. Li ho risparmiati. Ero sicura che, da un giorno all'altro, il governo avrebbe annunciato il blocco degli stipendi. E così, da qualche mese, ogni volta che andavo a far la spesa mettevo qualcosa da parte. Ora tre euro, ora cinque: pian piano ne ho messi insieme duecento..."
"Adriana, mi stupisci!" esclamo con genuina ammirazione. "Anch'io temevo il blocco degli stipendi, ma non ho mai pensato a mettere degli spiccioli da parte."
"Il cervello delle donne è così: partorisce sempre qualcosa di buono," butta lì la stoccata con finta noncuranza. "Per il resto, non dobbiamo fare altro che ricominciare a vivere come si faceva nei paesi dove siamo cresciuti. Mangeremo carne solo una volta ogni tanto: tutti gli altri giorni verdure e legumi. Sono anni che in televisione gli esperti ci rompono le scatole con tutte le loro teorie sulla dieta sana. E ora la loro dieta sana è diventata obbligatoria. La mia povera mamma diceva sempre: 'Fagiolo dopo fagiolo, si riempie il paiolo.' Da domani, hai voglia a mangiar fagioli: arriverete a chiedere pietà!" "
Ecco, speriamo che lo scenario descritto con un ipotetico ritorno alla dracma - e magari alle altre monete nazionali - non si realizzi in aggiunta ai drammi già provocati dai diktat della troika.